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Cronopio: Piani

Il rovescio dell'esperienza. Confronti filosofici

Valeria Pinto

Libro: Libro in brossura

editore: Cronopio

anno edizione: 2024

pagine: 187

«La coscienza per così dire non sopporta la vista della ‘faccia’ che una cosa le rivolge – finché non avrà di fronte l’altra ‘faccia’, il ‘rovescio’» dice Hans Blumenberg. Questo rapporto tra la ‘faccia’ e il suo rovescio non è nulla di ovvio: è un’irruzione repentina o un guadagno conquistato attraverso un faticoso corpo a corpo. Maestro di questo rovesciamento, sulla via nietzschiana dei «filosofi del pericoloso forse», è Georg Simmel con la sua idea di «rotazione assiale». Riunendo saggi che mettono l’una di fronte all’altra filosofie e figure filosofiche diverse, questo libro affronta il tema dell’esperienza religiosa nella modernità e ultima modernità in un corpo a corpo tra concetti e personaggi concettuali: dalla trascendenza immanente di Simmel all’ironia romantica di Solger, attraverso Kierkegaard, Schleiermacher, Heidegger, e proposte come il «Kompromiss» di Troeltsch, certo meno scintillanti ma vincenti come ogni saggia resa all’avversario. L’esito – o piuttosto l’orizzonte – è una riproblematizzazione della domanda intorno al rapporto tra Dio e verità, a partire dall’esperienza che li ha visti a lungo coincidere fino alla crisi inaggirabile di questa esperienza, al suo – forse – definitivo rovescio.
17,00 16,15

L'ipotesi ontologica. Volume 1

Nicola Russo

Libro: Copertina morbida

editore: Cronopio

anno edizione: 2017

pagine: 211

"Se ci fosse ancora bisogno di ripetere che l'essere ci appare solo come effetto di linguaggio, basterebbe il modo in cui queste due parole (Seiende e Sein) si ipostatizzano in due Qualcosa" (Umberto Eco, Kant e l'ornitorinco). È alla seconda di tali ipostasi - ed esattamente in quanto "effetto di linguaggio" e dunque a partire dalla sua grammatica - che è dedicato questo primo volume dell' Ipotesi ontologica, il cui scopo è porre le basi, tramite la tematiz-zazione della domanda filosofica fondamentale circa il senso dell'essere, per un'indagine sulla struttura ontologica dell'ente e sulla differenza/identità tra cosa ed ente. L'autore, ponendosi su un piano anteriore rispetto alle diverse opzioni teoriche che hanno dominato il secolo scorso - su tutte la fenomenologia, l'ermeneutica e la dialettica -, affronta tale compito tramite un confronto serrato con il pensiero antico, con la filosofia di Russell e Heidegger, ma anche con la grande tradizione medievale (Abelardo in primis) e con la linguistica contemporanea, confronto il cui fulcro è nel De Interpretatione aristotelico. Partendo infatti dalla costitutiva coappartenenza di essere, pensiero e linguaggio, l'analisi deve concentrarsi innanzitutto sul piano linguistico, individuando nella sintassi della frase copulare lo sfondo di ogni ulteriore questione filosofica (il problema del vero e del falso, della determinatezza dell'essente, il rapporto tra essenza ed esistenza, tempo e spazio...). Comincia così a delinearsi il corpo di un'ontologia non metafisica, ma neppure più antimetafisica, che ha nella genealogia del linguaggio un suo esito naturale e nell'antropologia filosofica la sua vocazione.
16,00 15,20

La cosa e l'ente. Verso l'ipotesi ontologica

Nicola Russo

Libro: Copertina morbida

editore: Cronopio

anno edizione: 2013

pagine: 156

Che cosa si nasconde nella differenza tra la cosa e l'ente? In che modo tale diseguaglianza tra ciò che è lo stesso, istituita ogni volta che diciamo una parola e che rimane perciò indicibile, ha a che fare con l'ontologia, la teologia, la tecnica e il nichilismo? Qual è il solvente che finisce per rendere ogni cosa, ogni essente, in fondo un bel niente? Sono queste le domande che istradano lungo un percorso a ritroso, dalla riesumazione heideggeriana della questione dell'essere, indietro verso la prima filosofia greca, la teoria della verità di Platone e la fisica di Aristotele, alla ricerca di cosa ne è della "cosa" nel gioco di specchi del logos, che la può dire sempre e solo come ente. Nel solco dell'antica massima di Misone di Chene: "Che non vengano le cose dalle parole, ma dalle cose le parole".
14,00 13,30

Derive del desiderio e metamorfosi del soggetto. Per una nuova critica del politico

Fernando Iannetti

Libro: Libro in brossura

editore: Cronopio

anno edizione: 2012

pagine: 220

I saggi di Iannetti compresi nella presente raccolta sono assaggi della sua infinita ricerca filosofica, che si intreccia con quella psicoanalitica e sociologica, sul tema delle metamorfosi del soggetto e della critica del politico nell'orizzonte della crisi della ragione moderna. Il suo discorso prende le mosse dalla tesi della centralità dell'angoscia nella costituzione del soggetto e nella costituzione (e critica) del politico, ovvero dalla tesi dell'esistenza di una connessione essenziale tra la "costitutiva" infelicità degli uomini nel mondo moderno e la correlata costituzione della ragione del dominio e della politica. L'oggetto specifico della ricerca di Iannetti è costituito dunque non solo dalla determinazione categoriale delle strutture dell'angoscia e del politico, ma anche dalla ricostruzione delle profonde trasformazioni della ragione e del politico nel tempo della loro crisi fondamentale, ovvero nella crisi dei loro fondamenti.
16,00 15,20

Pragmatismo americano. Razza e democrazia

Adriano Vinale

Libro: Copertina morbida

editore: Cronopio

anno edizione: 2011

pagine: 261

Dalla Dichiarazione d'Indipendenza al progetto per una Società delle Nazioni del presidente Wilson, il pensiero politico americano rivela un intreccio profondo con la questione della razza. Declinata dapprima in forma "scientifica", l'idea di una superiorità razziale trova la iua tematizzazione più esplicita nel dibattito sull'evoluzionismo del secondo Ottocento. L'assunto di fondo è che come nel rapporto tra organismo e ambiente ogni forma di vita è costantemente sottoposta alle sollecitazioni di agenzie esterne di trasformazione, allo stesso modo le possibilità di sopravvivenza di un organismo sociale sono determinate dalla sua capacità adattiva. In questo senso, la democrazia, come integrazione plastica delle istanze individuali in un aggregato collettivo, è l'unica forma politica in grado di assumere la crisi come sua componente fondamentale. Il pragmatismo americano, di rimando, dimostra di essere la grande filosofia democratica nella misura in cui porta a sistemazione teorica la figura della crisi: crisi dell'ordine del discorso (Peirce), dell'ordine del soggetto (James) e dell'ordine sociale (Dewey).
21,00 19,95

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