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Cronopio: Quaderni dell'espressione

L'immagine carnefice

Libro: Copertina morbida

editore: Cronopio

anno edizione: 2017

pagine: 202

Da oltre un quarto di secolo, almeno dalla prima guerra in Iraq nel 1991, con l'apice dell'attentato alle Torri gemelle dell'11/9/2001 e la diffusione nel 2004 delle fotografie del penitenziario di Abu Ghraib, siamo entrati palesemente in una nuova era, nella quale qualsiasi evento politico degno di nota presenta innanzitutto una formidabile carica estetica, convalidando la preziosa tesi di Walter Benjamin: le immagini sono il campo di battaglia fondamentale dei conflitti nel mondo contemporaneo. Il volume, a cura di Pierandrea Amato, muove da questa costellazione - il cui esito più trasparente appare un generale "divenire digitale" delle nostre esistenze - per esplorarne i tratti inediti, facendo ricorso al pensiero filosofico, artistico, psicoanalitico e politico. A tal fine, i saggi qui pubblicati prendono in considerazione l'opera, tra l'altro, di Barthes, Baudrillard, Bazin, Benjamin, Debord, Deleuze, Fanon, Foucault, Grousin, Lacan, Nietzsche, Zizek; analizzano, inoltre, alcuni film recenti (ad esempio, Redacted di Brian De Palma e Zero Dark Thirty di Karen Bigelow) e l'ambizione 'estetico-politica' di alcune fortunate serie tv (ad esempio, Black mirror).
16,00 15,20

Oblio

Libro: Copertina morbida

editore: Cronopio

anno edizione: 2016

pagine: 168

Che cosa accade a un bambino che smette di piangere nelle braccia della maestra all'asilo dopo essersi separato dalla madre e inizia a giocare con un altro bambino divertendosi e sorridendo? E cosa, invece, a quello che non smette mai per giorni e giorni? Che cosa accade all'adolescente che, abbandonato dalla fidanzata o tradito dall'amico, un giorno non sente più il graffio al cuore del dolore? E cosa, invece, a chi lo sente uguale la vita intera? Che cosa accade a un uomo o a una donna un minuto dopo che abbia montato una protesi di organo? E dopo un giorno? E dopo un anno? Tentare una riabilitazione dell'oblio è un'operazione ardua e a suo modo coraggiosa. Una sterminata letteratura conferisce alla memoria, all'archiviazione diligente, alla testimonianza il rango di dovere etico e all'oblio quello di perdita tragica e colpevole di qualcosa che invece deve permanere. Un pensiero pigro dice: ricordare è bene, dimenticare è male. Il libro, a cura di Walter Procaccio, si compone di contributi del sapere filosofico, psicoanalitico e letterario e tenta di rileggere gli inganni e i tranelli della memoria e i servizi e le virtù dell'oblio o almeno di un certo oblio. I numi tutelari degli autori sono Proust per la letteratura; Freud, Bion, Matte Bianco, Lacan, Ferrari per la psicoanalisi; Deleuze, Bergson, Wittgenstein per la filosofia.
15,00 14,25

Fobia e perversione nell'insegnamento di Jacques Lacan

Libro: Copertina morbida

editore: Cronopio

anno edizione: 2012

pagine: 262

Che cosa si nasconde dietro i cosiddetti 'attacchi di panico', oggetto da un lato dell'attenzione sempre più crescente dei mass media ed esempio fra i più citati dall'altro dei presunti nuovi sintomi psicopatologici? Per gli autori di questo libro, curato dall'Associazione Lacaniana di Napoli, la vecchia e cara nevrosi fobica. Si spiega così la decisione di dedicare un anno di studio, di cui il libro è la testimonianza scritta, al seminario IV di Jacques Lacan dedicato al tema della relazione oggettuale in cui campeggia un commento attento e originale della famosa analisi freudiana di un caso di fobia in un bambino di cinque anni, meglio conosciuto come il caso del piccolo Hans. Attraverso la ricostruzione critica del seminario lacaniano vengono in tal modo messe in evidenza tutte le sfaccettature della nevrosi fobica, il suo rapporto di identità-differenza con la perversione, la sua parentela con l'angoscia - il 'panico' -, gli strumenti chiamati in causa per comprenderla come l'antropologia strutturale di Lévi-Strauss. Tutto questo è affrontato nel libro, ma anche il ruolo che il seminario IV sulla relazione oggettuale ha nell'itinerario complessivo di Jacques Lacan.
19,00 18,05

Ideologia, verità e politica

Libro: Libro in brossura

editore: Cronopio

anno edizione: 2009

pagine: 280

17,50 16,63

Sulla violenza

Libro: Libro in brossura

editore: Cronopio

anno edizione: 2006

pagine: 196

Qui si tenta di pensare la violenza. Non già contemplarla come una sostanza, sempre identica a se stessa, come un'essenza non segnata dai concatenamenti in cui viene convocata o si trova ad operare. Se così fosse, pensare la violenza significherebbe non solo sacralizzarla ma anche interpretarla come ciò che impedisce ogni pensiero, così che il pensiero dovrebbe, per restare fedele a se stesso, separarsi da ogni violenza e combattere ogni sua manifestazione. È quello che in fondo sostiene il pensiero neo-liberale. Qui, invece, si tenta di ripetere il gesto di Benjamin: pensare la differenza nella violenza. La violenza puramente annichilente non rappresenta la verità d'ogni violenza, ma l'affermarsi di una prospettiva, di una "valutazione" che rende la violenza annichilente o sterminatrice. Se pensare significa inaugurare un concatenamento che rompe con le relazioni abituali, ogni pratica di pensiero creatrice, dalla politica all'arte, è anche un atto di violenza. Allo stesso tempo, i concatenamenti abituali da cui il pensiero ci slega non hanno nulla di naturale: si sono costituiti grazie ad un modo della violenza e, per parafrasare Benjamin, si mantengono grazie alla violenza. Che senso ha allora il discorso che ripudia la violenza? Quale prospettiva e quali effetti produce? Pensare oggi la violenza significa inevitabilmente pensare la modalità della violenza prodotta dal discorso che si propone di eliminarla.
17,50 16,63

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