La Tartaruga
Nel segno della falena
Erminia Dell'Oro
Libro: Copertina morbida
editore: La Tartaruga
anno edizione: 2021
pagine: 208
Milano, Ferragosto 2003. Nella città semideserta e incandescente, un uomo viene ucciso nell'androne del suo palazzo. È un delitto inspiegabile: chi avrebbe potuto uccidere Massimo Arcani, noto giornalista ormai anziano, il cui unico vizio era quello di non saper resistere alle donne? Senza un movente né testimoni, il commissario Antonio Franchi brancola nel buio, ma non si rassegna a dichiararlo un caso chiuso. Anzi, per anni, anche dopo essere andato in pensione, continua a indagare con l'aiuto di Daniela Lenti, la giovane commissario che ha preso il suo posto, cercando di avvicinarsi alla verità. Asmara, anni Settanta. La giovane Mariangela, bellissima infermiera meticcia, viene uccisa dal suo amante: è un omicidio passionale, che scandalizza la buona società della capitale eritrea. Ma è solo dopo un'altra morte violenta e un tentato omicidio che si inizia a credere che un assassino a piede libero sia tornato a cercare vendetta. È forse il segno della falena - recita una vecchia leggenda - a tormentare le vittime come un presagio di morte ineluttabile. Mentre queste due storie si intrecciano, i piani temporali si fondono, in un crescendo di inquietudine e segreti sepolti dal tempo, di ricatti e privazioni, di madri, padri e figli maledetti dal destino, di perdita e abbandono. Un giallo intenso e palpitante, in cui il passato, che in tutti i modi si è cercato di nascondere, torna inesorabilmente a scompigliare le vite dei protagonisti.
Kim-Ji Young, nata nel 1982
Nam-Joo Cho
Libro: Libro in brossura
editore: La Tartaruga
anno edizione: 2021
pagine: 176
Kim Ji-young, che è stata una normalissima bambina e adolescente, ora ha trent’anni, da un paio di anni è sposata e ha lasciato malvolentieri il lavoro per prendersi cura della sua bambina a tempo pieno. Un giorno, però, Ji-Young inizia a fingere di essere un’altra persona. Prima impersona sua madre, poi una vecchia compagna di scuola: non è uno scherzo, si immedesima completamente in loro, imitandone la voce e il pensiero in modo così perfetto che sembra quasi posseduta da un demone. All’inizio il marito liquida in fretta questi incidenti, ma la situazione peggiora e presto diventa chiaro che Ji-Young soffre di una sorta di disturbo mentale. Così le organizza sedute di terapia con uno psichiatra, che inizia a registrare la sua storia, che è poi la storia di tutte le donne: una storia di pregiudizi, di limitazioni, di accuse e di colpe attribuite gratuitamente; una storia di soprusi e di silenzi, di trattamenti differenziati – a scuola, a casa, nel lavoro; una storia in cui una donna è costretta a scegliere tra la carriera e la famiglia, in cui è sottoposta a severo giudizio qualunque cosa faccia e in cui la sua sofferenza – fisica e mentale – non conta mai davvero quanto quella degli altri, neppure per chi le vuole bene. Un romanzo crudo, ambizioso, che offre uno sguardo onesto e senza veli sulla condizione delle donne nella società coreana, e non solo, e che racconta la misoginia attraverso la metafora spiazzante e radicale di una donna che, pur di essere finalmente libera, è costretta a perdere se stessa e la propria voce.
Casalinghe americane
Helen Ellis
Libro: Copertina morbida
editore: La Tartaruga
anno edizione: 2021
pagine: 160
Le casalinghe americane si fanno gli smokey eyes e si tingono le labbra, ascoltano Beyoncé a tutto volume mentre preparano la cena, affogano i loro dispiaceri nello Chanel No. 5 e ospitano circoli di lettura in cui lo Chardonnay batte Charles Dickens. Riarredano le loro case con regolarità e condividono con le vicine un linguaggio di cortesia che assomiglia a un vero e proprio codice segreto. Conoscono le regole del gioco: cambiare i collant ogni inverno, ascoltare audiobook erotici mentre si lava il pavimento del bagno, servire ai propri ospiti solo il cibo che si vuole davvero mangiare, e accettare di essere troppo vecchie per bere più di un cocktail a sera. Ma attenzione, il loro aspetto raffinato e borghese inganna: queste donne sarebbero capaci di qualsiasi cosa pur di salvare le apparenze e ottenere ciò che desiderano... Una raccolta di racconti sagace, irresistibile e assurdamente divertente. Helen Ellis ci trascina in un mondo in cui è possibile, per una volta, spiare dietro le tende delle case apparentemente perfette dei quartieri residenziali, dentro le vite insospettabili delle loro protagoniste.
Spreco di eternità e altri racconti
Anaïs Nin
Libro: Libro in brossura
editore: La Tartaruga
anno edizione: 2021
pagine: 172
Scritti quando Anaïs Nin aveva circa ventisei anni e viveva in Francia, i racconti raccolti in “Spreco di eternità” contengono molti elementi familiari a chi conosce le opere successive dell’autrice, nonché indizi rivelatori di temi sviluppati nei suoi romanzi e racconti più maturi. Ricche di dettagli legati all’infanzia e alla vita a Parigi, queste storie nostalgiche parlano di artisti, scrittori; di sconosciuti incontrati di notte; raffigurano un mondo di caffè, teatri, danzatrici; parlano di donne che consacrano se stesse al loro lavoro e alle loro visioni, ma anche al romanticismo e, soprattutto, ai loro desideri. Sperimentali e profondamente introspettive, queste storie delineano un tema centrale della scrittura di Nin: il contrasto tra l’io pubblico e quello privato. Nella maestria di questi racconti vengono offerti ai lettori un arguto umorismo, uno spirito ironico, dialoghi coinvolgenti ma anche una prosa estatica, e qualche finale a sorpresa. Dal principio alla fine risplende la personalità di Nin, una meravigliosa combinazione di sentimento e razionalità, di vulnerabilità e forza: forse lei, più di ogni altro interprete del Novecento, ha saputo padroneggiare questo gioco di equilibri, elaborandolo alla sua maniera e curando sempre di sfidare, con la sua scrittura tagliente ed enigmatica, la società e le convenzioni del tempo, nella vita come nella letteratura.
Le quattro ragazze Wieselberger
Fausta Cialente
Libro: Libro in brossura
editore: La Tartaruga
anno edizione: 2018
pagine: 260
In una incantevole Trieste fine Ottocento, vivificata dall'aria mitteleuropea e dalla bora dell'irredentismo, si muovono, aggraziate, e come consapevoli di un loro tragico destino, le quattro sorelle Wieselberger. Appartengono a una della buona società: la madre è una tranquilla signora, che si divide tra la casa di città, odorosa di cera e di pulito, e la grande casa di campagna, con giardino, orto e vigna; il padre è uno stimato musicista, che dirige con autorità affettuosa sia la famiglia che l'orchestra dei "dilettanti filarmonici". Narrando la loro storia, che è poi quella della sua ramificatissima famiglia, Fausta Cialente racconta mezzo secolo di storia. Integrando la memoria con la fantasia e cogliendo i nessi espliciti e sotterranei tra vita privata e pubblica, tra individuo e storia, «Le quattro ragazze Wieselberger», vincitore del Premio Strega nel 1976, porta a compiuta maturità umana ed espressiva l'attività di scrittrice svolta dalla Cialente nell'arco di quarant'anni e realizza il senso, più segreto e vero, della sua vocazione artistica.
Una confessione postuma
Marcellus Emants
Libro: Copertina morbida
editore: La Tartaruga
anno edizione: 2017
pagine: 242
Unico erede di una ricca famiglia borghese, figlio di genitori anaffettivi, Termeer si convince, fin dagli anni dell'adolescenza, di essere vuoto, inadeguato alla vita. Al destarsi dei sensi gli approcci con le donne sono disastrosi. Sposa Anna, figlia del suo ex tutore, che accetta il dovere coniugale e l'infelicità che ne consegue. D'altro canto lo stesso Termeer vive il matrimonio come una trappola e alterna alla seduzione della musica la frequentazione tormentata dei postriboli. Anna gli rinfaccia di non avere né amici né di provare veri sentimenti: lo disprezza e lui lo sa. Quando resta incinta, trova in questo la compensazione afta grande delusione del matrimonio. In un rapporto basato sul reciproco odio, sulla disistima, sui silenzi devastanti, la morte improvvisa dell'unica figlia crea un'ulteriore frattura. Termeer non prova nulla, e scrive, rozzo e scabro: «Anna partorì una figlia senza particolari problemi - la creatura visse poco più di un anno e mezzo». Stordita dal dolore, Anna cerca conforto nell'ex predicatore de Kantere che, spinto dalla donna, cerca di aiutare il marito di lei ma finisce solo con l'ottenere che Termeer si convince che la moglie abbia una relazione con de Kantere: vorrebbe divorziare, ma Anna si oppone. Termeer si consola con la venale Carolien, che pretende, nel corso della relazione, sempre più denaro. Una notte, Termeer trova la moglie addormentata, e decide di versare un'ulteriore dose di sonnifero nella bocca socchiusa della dormiente e Anna muore. Omicidio o suicidio? O forse è Termeer, che ha preso su di sé la colpa della sua fine perché convinto che l'avrebbe voluta morta? Il romanzo si muove fino aUa fine nell'ambiguità e nel mistero, rivelando progressivamente una intricatissima e oscura rete di nodi psicologi irrisolti - e forse a destinati a restare tali, per sempre.
Romanza senza parole
Sof'ja Tolstaja
Libro: Libro in brossura
editore: La Tartaruga
anno edizione: 2017
pagine: 160
“Romanza senza parole” è la seconda opera narrativa di Sof’ja Tolstaja, scritta dopo il grande successo dell' “Amore colpevole” che le aveva permesso di uscire dall'ombra del suo illustre marito. Lo scritto è rimasto a lungo sepolto in un archivio di Mosca e solo nel 2010, in occasione del centenario della morte di Lev Tolstoj, è stato pubblicato in lingua tedesca; fu la stessa Tolstaja a chiedere che il romanzo uscisse postumo per evitare di inasprire la sua lunga e insanabile crisi matrimoniale. E soprattutto i tolstoiani non lo avrebbero di certo gradito. La storia parla di passione, di senso del dovere e del potere dirompente della musica nella vita di Sasa. Con la morte della madre, la giovane donna sprofonda in una grave depressione, mentre il marito Pètr, funzionario di un'assicurazione, uomo semplice e interessato solo alle piante del suo giardino, non è in grado di confortarla e di rompere il muro di silenzio creatosi nella coppia. E invece l'incontro con Ivan Ilic, pianista e musicista di talento, a sconvolgere la vita di Sasa: lo ascolta suonare le Romanze senza parole di Mendelssohn e prova un'inattesa felicità e una innaturale voglia di vivere. Attraverso Sasa, Sof'ja Tolstaja narra in realtà la propria storia: le crescenti incomprensioni con il marito, l'insensibilità da lui dimostrata di fronte alla tragica morte del loro figlio più piccolo che l'aveva portata alla disperazione e al rifiuto del mondo. E come Sasa, Sof'ja trova conforto nella musica di un pianista e compositore. E la stessa musica della gelosia suona, come in un gioco di specchi, in quel grande romanzo che è “Sonata a Kreutzer”.