Einaudi: Piccola storia dell'arte
L'arte in Italia e in Europa nel secondo Cinquecento
Carmelo Occhipinti
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2012
pagine: 273
Questo libro intende esplorare il panorama artistico italiano ed europeo del secondo Cinquecento traendo spunto dalle svariate testimonianze coeve, dovute ai letterati, agli scrittori d'arte e agli artisti che ebbero modo di elaborare una riflessione critica sui monumenti e sulle opere d'arte appartenenti tanto alla loro stessa epoca quanto al passato, all'antichità classica come alla tradizione medievale. Ne deriva una visione ben articolata della geografia artistica di un'Europa vista negli anni della Controriforma, al tempo in cui le molteplici identità culturali, nazionali e regionali, di confessione cattolica o luterana, si confrontavano e si rafforzavano nella riscoperta delle tradizioni storiche: se ne ricavano prospettive sempre diverse sul presente e sul passato. Rinunciando di proposito, così, alle categorie storico-stilistiche tanto care a gran parte della storiografia del XX secolo - "manierismo", "anticlassicismo", "antirinascimento", "autunno del Rinascimento", "tardo manierismo", "manierismo internazionale" - l'autore illustra i tanti aspetti della cultura figurativa in relazione alla società e alla fruizione contemporanea, ma anche in rapporto alla mutevole percezione della storia.
L'arte del Quattrocento a nord delle Alpi. Da Jan Van Eyck ad Albrecht Dürer
Frédéric Elsig
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2011
pagine: 237
Le arti prodotte a Nord delle Alpi alla fine del Medioevo hanno suscitato fin dall'inizio del xix secolo l'interesse degli studiosi, che però, condizionati dalle proprie categorie spazio-temporali, le hanno per molto tempo associate al declino del "Tardo Gotico", considerandole alla luce della successiva formazione degli Stati moderni. Questo volume si propone di comprendere l'intera dinamica geografica, interpretata secondo le identità politiche del periodo, all'epoca in cui tali identità erano ancora in gestazione. L'autore individua due modelli culturali. Il primo, imposto dal duca di Borgogna, Filippo il Buono, è rappresentato soprattutto da Jan Van Eyck: il suo illusionismo pittorico, che soddisfaceva le aspettative delle persone colte, nutrite della lettura degli antichi, si diffuse rapidamente in tutta Europa. Il secondo, forgiato principalmente alla corte di Massimiliano d'Asburgo, si distingue per lo sviluppo delle arti grafiche (disegno, incisione) e trova il suo emblema in Jheronimus Bosch: le sue invenzioni dimostrano un gusto retorico per la novità e il virtuosismo, e promuovono un fenomeno importantissimo per l'arte occidentale, la rinascita dei generi pittorici.