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Eir: Navigazioni

Anche il mare sogna. Filosofie dei flutti

Anche il mare sogna. Filosofie dei flutti

Luciano De Fiore

Libro: Copertina morbida

editore: Eir

anno edizione: 2013

pagine: 335

Il rischio di naufragio è in ogni onda. Tuttavia, la filosofia affronta il mare da sempre, convinta che i flutti aiutino a porsi i giusti interrogativi. Cos'è il mare? Unisce o separa? La sua natura complessa esprime l'intreccio delle sue funzioni. Facilitando i contatti, il mare accosta le diversità; favorendo i confronti, media al contempo gli scontri: l'arcipelago è un cesto di isole relate, ma anche un insieme di individualità conflittuali. Da sempre il mare presta le proprie rappresentazioni ed il proprio linguaggio alla filosofia, al punto che è difficile distinguere, tra mare e pensiero, chi ha scoperto l'altro. Forse, siamo stati proprio noi, i filosofi, ad inventarci il mare: "Per navigare bisogna inventare il mare, bisogna cioè inventare la dimensione liquida solcabile, che consenta la navigazione. La filosofia occidentale ha inventato il mare. Tutte le navigazioni pratiche dell'Occidente sono possibili nel e dal mare" (Severino). Il mare è un grande e potentissimo catalizzatore di passioni. Di una soprattutto: la paura. Sul mare smisurato l'uomo si è messo, agli inizi, per necessità. Nessun tuffo liberatorio, nessun viaggio per il viaggio. Spesso, investendo l'elemento marino delle angosce e dei timori più reconditi: in mare aperto si è esposti sempre all'altro, come rivelano anche le due principali metafore marine, il naufragio e la deriva.
24,00

Quaderni di poesie

Quaderni di poesie

Nello Casalini

Libro: Copertina morbida

editore: Eir

anno edizione: 2013

pagine: 480

22,00

Quando l'America si innamorò di Mussolini

Quando l'America si innamorò di Mussolini

Ennio Caretto

Libro: Copertina morbida

editore: Eir

anno edizione: 2013

pagine: 350

L'ascesa del Duce fu molto seguita negli Stati Uniti, che inizialmente lodarono e apprezzarono l'operato di Mussolini. La storia segreta, uscita dai documenti degli Archivi nazionali americani che Caretto ha avuto modo di consultare, ci racconta proprio di un'America sedotta dal dittatore, dal suo modo di fare al tempo stesso galante e canagliesco, e questo libro, che quella storia racconta, ci aiuta a capire quali sono i motivi che spinsero le alte sfere di Washington a non combattere il Fascismo in Italia, almeno fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Di più, questo libro racconta i rapporti ambivalenti intercorsi fra gli Stati Uniti e l'Italia negli anni dell'ascesa delle Camicie Nere, tra incidenti diplomatici mancati, accordi internazionali, leggi razziali ed eugenetica. E racconta di un amore inconfessabile fra il Paese della Democrazia e un dittatore capace di sedurre perfino Hollywood e di mettere il seme per la deriva "nera" che oggi, come allora, rischia di impossessarsi del mondo "libero" americano ed europeo.
22,00

Una vita da clown

Una vita da clown

Emmanuel Gallot-Lavallée

Libro: Libro in brossura

editore: Eir

anno edizione: 2012

pagine: 222

Picasso diceva che l'arte è l'amore, eppure la gente vive nella tristezza e nella paura... Il lazzo del clown è profondamente filosofico e disegna una strada bianca seminata di stupore. Non sarebbe possibile, dunque, usare il gioco come mezzo per capire il mondo? Sul bordo della pista un clown s'interroga: dove andiamo? Cos'è questo senso di fragilità così presente (e così nascosto) nel cuore dell'uomo? Una voce gli fa eco rispondendo: ma tu... perché fai il clown? E a che cosa serve questo mestiere? Mille domande sul senso del teatro, della comicità e semplicemente sul vivere, mentre lo sguardo del clown si alza verso la luna e sogna un mondo migliore fatto, chissà, di altri gesti... L'arte è una chiave d'oro, il sentiero si arrotola intorno all'anima. Non tutto è perduto per chi sa perdersi!
16,00

Sul fascismo

Sul fascismo

Antonio Gramsci

Libro: Copertina morbida

editore: Eir

anno edizione: 2012

pagine: 431

I più significativi articoli, discorsi e studi dedicati da Gramsci nel periodo della lotta e negli anni del carcere all'analisi del fascismo sono qui raccolti in un ordine cronologico che consente di ricostruire la genesi e lo svolgimento di un pensiero tanto impegnato quanto originale. L'analisi che Gramsci ci ha lasciato del fascismo non è frutto di un progetto sistematicamente condotto, ma nasce dal vivo della lotta politica e di classe, nel dibattito socialista e comunista, e cresce e si dispiega per gradi: dagli articoli de "L'Ordine Nuovo" settimanale e quotidiano alle Tesi di Lione, dal saggio sulla questione meridionale ("Alcuni temi della quistione meridionale", 1926) alla polemica contro il nazionalismo e l'imperialismo, dal discorso alla Camera dei deputati del 1925 fino alle note dei "Quaderni del carcere". Totalmente immerso in quella lotta e in quel dibattito, Gramsci era venuto cogliendo, quasi giorno per giorno, i caratteri e il ruolo storico-sociale di quei fasci di combattimento, di quelle squadre d'azione che sulla scena italiana ed europea del dopoguerra costituivano per il movimento operaio un dato del tutto nuovo. E nell'interpretazione del nuovo Gramsci si richiamò, fra i primi in Europa, al metodo di Marx. È la prima volta che un comunista si avvia su questa strada, verso una definizione del fascismo su cui più tardi, su scala europea e nell'ambito della Terza Internazionale, fioriranno dibattiti e si misureranno posizioni diverse.
28,00

Philip Roth. Fantasmi del desiderio

Philip Roth. Fantasmi del desiderio

Luciano De Fiore

Libro: Copertina morbida

editore: Eir

anno edizione: 2012

pagine: 212

Il rapporto tra lo scrivere e il vivere è l'enigma che Philip Roth si è posto il compito di scrutare nei suoi romanzi. Roth ed i suoi principali alter-ego vivono da più di cinquantanni a cavallo tra secondo e terzo millennio. Ebrei d'America, hanno sulle spalle la diaspora, la Shoà, il proibizionismo e il sogno del New Deal, le tentazioni autoritarie dei Lindbergh e dei Nixon. Hanno vissuto il maccartismo e il segregazionismo, la nuova cultura e la rivoluzione sessuale, le guerre di Corea e del Vietnam e le due Tempeste nel deserto. Hanno negli occhi il lampo dei Boeing contro le Torri, il rogo dell'11 settembre e il giuramento del primo Presidente afro-americano. E mutato il paradigma del desiderio in questi decenni concitati? Come dà conto Roth di questo cambiamento? Per lui il desiderio, per quanto pieno, tende a non aver mai soddisfazione finale: pur sospinto al colmo, non incontra mai un'akmé. E il mantenimento della dimensione desiderante è ciò che preserva la divisione nel soggetto, permettendogli di restare sano: il desiderio ci consente infatti di restare soggetti divisi e di sfuggire così alla pazzia. Controvita è la parola cui Roth affida questa contraddittorietà del vivere. Ogni aspetto della quotidianità può trovare legittimamente un opposto. I racconti di Philip Roth mostrano in azione questa dinamica, incarnandola - è il caso di dirlo - nelle storie individuali dell'uomo post-storico, ambivalente nel suo procedere tra vita e controvita. (John M. Coetzee). Introduzione di Antonio Monida
25,00

C'era una volta il re. Le parole per leggere il mondo

C'era una volta il re. Le parole per leggere il mondo

Massimo Adinolfi

Libro: Copertina morbida

editore: Eir

anno edizione: 2012

pagine: 320

Il linguaggio è un labirinto di strade. Vieni da una parte e ti sai orientare; giungi allo stesso punto da un'altra parte, e non ti raccapezzi più, così Ludwig Wittgenstein esprimeva lo spaesamento che avvinghia l'uomo moderno, investito da una selva di simboli oscuri e indecifrabili, e al contempo la forza innovativa del linguaggio, capace di dischiudere sempre nuove piste di senso e nuovi orizzonti. "C'era una volta il re" è precisamente un labirinto di parole, concepito però alla maniera di un originale e curioso "dizionario del presente": da "aborto" ad "Auschwitz", da "Europa" a "democrazia", da "fede e ragione" a "Gay Pride", da "Google" a "Islam", da "radici" a "zingari", Massimo Adinolfi attraversa i significanti che impastano la nostra esistenza sfidando la logica univoca del senso che vorrebbe imbrigliarli in un'unica rigida significazione e li apre, con leggerezza e ironia, all'esercizio di un pensiero critico ed ermeneutico in costante movimento. E mentre denuncia la morte del re - di una verità monolitica e imperante - e l'impossibilità per l'uomo contemporaneo di sentirsi nel mondo come a casa propria, inventa un modo nuovo di mettere in parole il reale politico, sociale e religioso in cui viviamo. L'autore ci invita così a pensare e ri-pensare il mondo che ci circonda e a non chiudere gli occhi rispetto ai dilemmi che agitano la nostra epoca.
25,00

Baroni di razza. Come l'università del dopoguerra ha riabilitato gli esecutori delle leggi razziali

Baroni di razza. Come l'università del dopoguerra ha riabilitato gli esecutori delle leggi razziali

Barbara Raggi

Libro: Copertina morbida

editore: Eir

anno edizione: 2012

pagine: 216

Dopo più di mezzo secolo di procedure rimaste in ombra, questo volume riporta alla luce il meccanismo assolutorio del potere universitario e accademico nei confronti di quanti sostennero e si resero protagonisti delle leggi razziali fasciste. Se il caso Nicola Pende o Giacomo Acerbo suonano noti (ma i documenti sono inediti) i casi di Gaetano Azzariti, presidente della Corte Costituzionale e prima presidente del tribunale della razza, piuttosto che Antonino Pagliaro, prima linguista razzista e poi maestro democratico di Tullio De Mauro (difeso da De Mauro e assolto dall'epurazione grazie a una lettera di Guido Calogero) lo sono un po' meno. Il meccanismo baronale dei consigli di facoltà, il sostegno esplicito degli ordini professionali, fece sì che quasi tutti i professori razzisti, che non solo teorizzarono ma applicarono le leggi razziali, furono reintegrati grazie al voto compiacente dei loro colleghi. Compresi gli antifascisti: si pensi alla lettera inedita di Guido Calogero (filosofo antifascista) in difesa di Pagliaro. Il libro raccoglie anche la lettera di Guido Calogero in difesa di Antonino Pagliaro, la documentazione su Azzariti e quella sul suo collega Antonio Manca. È inedita anche l'autodifesa di Giacomo Acerbo che svela uno dei meccanismi attraverso i quali è stato possibile farsi riassumere dalle università. Inediti sono poi tutti gli appelli delle singole facoltà per riavere in cattedra i docenti razzisti. Saggio introduttivo di Pasquale Chessa.
22,90

Continuando Spinoza. Un'esercitazione filosofica

Continuando Spinoza. Un'esercitazione filosofica

Massimo Adinolfi

Libro: Copertina morbida

editore: Eir

anno edizione: 2012

pagine: 256

Si può essere felici? La filosofia può aiutarci a diventarlo? Secondo Spinoza non si tratta d'altro: beatitudine dell'animo. Questa è la meta di chiunque si accosti alla filosofia. Ma che farcene della sua indicazione? Che farcene di Spinoza oggi? Questo libro propone di insistere, di "continuare" sulla via di Baruch, il filosofo maledetto, alla ricerca della vita benedetta. Così, attraverso un ininterrotto e vertiginoso stream of consciousness filosofico l'autore ci guida nei meandri di un pensiero labirintico, dove l'intuizione si accompagna al rigore logico, per poi subito disgiungersene cambiando piano nell'enorme edificio della mente umana. Libro dotto, libro specialistico, libro da leggere con estrema e fermissima attenzione, ma anche libro da leggere tranquillamente con la testa altrove, con un'attenzione fluttuante pronta a cogliere improvvise associazioni di concetti, immagini, allusioni nel frastuono di un pensiero che non coincide mai con la prima persona singolare: questo insolito commento all'Etica di Spinoza accenna a un nuovo, o forse antichissimo, modo di fare filosofia e di essere felici. Non più cogito ergo sum, bensì cogito ergo est. È da fuori che il pensiero sgorga. Da qui, dal mondo. Benedire il mondo, dire-bene il mondo, il nostro mondo, l'unico che c'è, appare allora come l'esercizio stesso di una filosofia che non si pone fuori dal mondo ma decide di muoversi assieme al mondo. La felicità? Una questione di portamento, a questo punto.
25,00

La materia erotica

La materia erotica

Lou Andreas-Salomé

Libro: Copertina morbida

editore: Eir

anno edizione: 2012

pagine: 160

Osar tutto e non aver bisogno di niente: questo il motto che si scelse Louise von Salomé, antesignana del femminismo contemporaneo eppure inequivocabilmente "tradizionale" nel darsi come modello l'emulazione dell'uomo nel suo campo d'azione più specifico: quello intellettuale. L'incontro a cinquant'anni con Freud placò la lotta ambivalente con l'immagine dell'uomo, che è la chiave con cui può essere interpretata tutta la sua intensissima vita intellettuale e sentimentale. Il suo interesse per la psiche umana è però precedente alla conoscenza di Freud: il primo dei cinque saggi che qui pubblichiamo (Riflessioni sul problema dell'amore) è infatti del 1900, mentre l'incontro "ufficiale" con la psicanalisi risale al 1911. Lou Salomé analista parla, come Lou Salomé donna, dell'amore e della felicità; per lei nell'essere donna c'è qualcosa "di più": "In fondo, il voler diventare femmina del nevrotico è sempre un voler essere felice. Solo lì la sessualità non è un conflitto, ma rimane la terra natia delle personalità". In questo modo l'aristocratica letterata cosmopolita, amica di Wedekind, Strindberg e Schnitzler, "persecutrice" di Nietzsche e amante di Rilke, moglie adultera eppure fedele dell'iranista F. C. Andreas, discepola prediletta di Freud, conquista un posto particolarissimo nella storia della teoria psicanalitica.
15,00

Il welfare state nell'antica Roma. Lo stato sociale da Augusto a Obama

Il welfare state nell'antica Roma. Lo stato sociale da Augusto a Obama

Ennio Caretto

Libro: Copertina morbida

editore: Eir

anno edizione: 2012

pagine: 252

Dalla rivoluzione liberista di Reagan e della Tatcher il Welfare State è sotto assedio in base al principio che ogni persona è responsabile del proprio destino, per quanto triste esso sia, e che lo Stato non è tenuto a tutelarlo. Sono concetti che negli Stati Uniti la destra sostiene, portando ad esempio il crollo dell'Impero romano, schiacciato, secondo la loro opinione, dal peso del welfare, e non dalla corruzione, dalle spese militari e dalle invasioni barbariche. La deduzione è scontata: "La seconda Roma non deve imitarlo. Ma è davvero così"? Con rinnovata curiosità Ennio Caretto indaga il "welfare" al tempo degli antichi romani, nell'epoca degli Antonini, il periodo della Pax e della humanitas, per scoprire che scuola e sanità pubbliche, sindacati, verdi, progressisti, populisti, diatribe sulla pena di morte, erano cose che esistevano già e che, forse, in duemila anni non sono cambiate poi così tanto. Un viaggio inatteso e interessante che, attraverso i secoli, ci porta a riflettere su due superpotenze, la Roma caput mundi e gli Stati Uniti, separate nel tempo ma non prive di similitudini.
19,00

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