Endemunde: '60/70
Una lettera dal deserto
Enrico Emanuelli
Libro: Copertina morbida
editore: Endemunde
anno edizione: 2015
pagine: 64
Perù, primi anni Cinquanta. In una sperduta radura lungo il rio Perené, un ex tenente medico conduce un'esistenza appartata e solitaria tra gli indios. Si dice che, dopo la guerra combattuta in Libia e la prigionia, egli abbia trovato quel che cercava. Qualcosa che sa solo lui. A un giornalista sulle sue tracce, l'uomo racconterà di una lettera dal fronte. Una lettera che egli annunciò alla madre con due righe sibilline: "Ho visto in questi ultimi giorni molte cose sulle quali sto riflettendo. Non so nemmeno se saprò ripeterle o se sarà conveniente. Ti scriverò ancora". Ma la lettera non fu mai scritta, perché di lì a poco l'ufficiale finirà catturato dagli inglesi. Quale vicenda lo aveva così turbato? Qual è il mistero del suo esilio?
Il nipote di Beethoven
Luigi Magnani
Libro: Copertina morbida
editore: Endemunde
anno edizione: 2015
pagine: 176
All'età di quasi 50 anni, Ludwig van Beethoven, scapolo e senza prole, diventa tutore del giovane Karl, figlio del defunto fratello e sensibile al fascino del grande zio. Tra i due, fuggiti in una Vienna nel pieno del suo splendore, si stabilisce presto una tormentata relazione, intessuta di zuffe e tenerezze, di missive inviperite, pianti, fughe e contriti ritorni all'ovile. Ma mentre Karl, col trascorrere del tempo, cede alle lusinghe delle fanciulle in fiore, in Ludwig l'attaccamento verso il nipote diventa ossessione, sospetto, gelosia, cupo e incessante rimuginio. Deciso a scrollarsi di dosso le soffocanti molestie di Beethoven, da preda indifesa Karl si trasformerà, passo dopo passo, nel dominatore di un vecchio artista ormai distrutto e umiliato.
L'imperatore timido. L'avventurosa ascesa di un mercenario italiano in Cina
Lodovico Terzi
Libro: Copertina morbida
editore: Endemunde
anno edizione: 2015
pagine: 144
Un naufragio nell'Oceano indiano costringe Benedetto Scolopio, soldato di ventura del XVII secolo, ad approdare sulle coste della Cina, dove viene fatto prigioniero. Dopo varie peripezie, i suoi carcerieri, incuriositi dai suoi tratti occidentali e dalla sua conoscenza delle armi da fuoco, decidono di impiegarlo in una fabbrica di polvere da sparo. Di lui si accorge l'affascinante generalessa Sien-cho-ju, e tra i due sta per sbocciare una passione, quando la guerra civile investe il paese. Nominato responsabile dell'artiglieria, Scolopio sarà protagonista di epici scontri sui campi di battaglia e di un'inattesa scelta finale. "L'imperatore timido", pubblicato la prima volta nel 1963, si dipana in una Cina immaginaria ma ben riconoscibile, dove minuziosi rituali e sublimi ipocrisie nascondono una sconfinata timidezza e il sacro terrore dei sentimenti propri e altrui.
Il grande balipedio. La missione suicida di un giovane tenente durante la prima guerra mondiale
Carlo Della Corte
Libro: Copertina morbida
editore: Endemunde
anno edizione: 2014
pagine: 160
Un balipedio, spiega il dizionario, è un "campo sperimentale per il tiro dei cannoni e per altre esercitazioni a fuoco". Ed è così che il fronte dell'Isonzo, martoriato da una tempesta d'armi d'ogni tipo, appare al giovane tenente Germano Bandiera: un colossale tiro a segno funestato dalla stupidità e dal cinismo degli alti comandi. Letterato benestante e sensibile, combattente contro voglia e istintivamente antieroe, Bandiera si trova a dover guidare il suo plotone di guastatori in una missione tanto inutile quanto impossibile: recuperare tre pesantissime corazze di bronzo abbandonate sul campo di battaglia. Alla cronaca di una realtà fatta di fango e sangue, paura e abbrutimento, il racconto alterna i flussi di pensiero d'un venticinquenne cui l'impronta di un'educazione alto borghese impedisce di comprendere fino in fondo la natura classista "di uno scontro fra torme di contadini spaventati." "Il grande balipedio" non è solo un duro romanzo di guerra. È anche la metafora di una resa all'insostenibile irrazionalità d'un gioco troppo grande e infernale.
Un gran bel viaggio. La divertente parodia di un manager in missione
Enrico Emanuelli
Libro: Copertina morbida
editore: Endemunde
anno edizione: 2013
pagine: 112
L'alto dirigente di una multinazionale finisce catapultato in un paese dall'apparenza sudamericana per convincere i poteri forti locali ad approvare un progetto industriale caro ai vertici della società. Ogni particolare del suo viaggio riunioni, cocktail, compagnia notturna e persino un finto incidente stradale è predisposto da minuziosi promemoria aziendali, scritti con un registro che mescola magistralmente il nonsense burocratico e la satira più raffinata. In un'atmosfera d'incessante falsità, punteggiata da intrighi, baciamano e visite ai cantieri, l'ineffabile protagonista, teleguidato dagli ordini di servizio, si muove tra politici corrotti, faccendieri in disarmo, querule contesse e detestabili esemplari della razza padrona. Un gran bel viaggio è la metafora grottesca del cinismo di certe imprese, per le quali la competizione sui mercati giustifica una guerra spietata. In filigrana vi si leggono le peculiarità di un'epoca che, come ha scritto Eugenio Montale a proposito di questo libro, è quella "delle quasi illimitate libertà" ma anche "delle peggiori schiavitù e del più pesante spirito gregario".