Fratelli Alinari Fondazione: La fotografia racconta
Giovani ribelli del '48. Memorie del Risorgimento Lombardo
Libro: Libro rilegato
editore: Fratelli Alinari Fondazione
anno edizione: 2011
pagine: 416
Questo progetto prende spunto dalle memorie giovanili di Giovanni Visconti di Venosta, nobile di origine valtellinese che decise di raccontare un quadro storico poliedrico e inconsueto delle vicende che videro la realizzazione del desiderio di vivere in una patria libera e unita per testimoniare alle future generazioni"la fede che animava i giovani di allora". Erano giovani cresciuti inebriandosi degli ideali di libertà, ispirati dagli scritti di Berchet, Pellico, Romagnosi, d'Azeglio, Mazzini, Cattaneo, Manzoni. Giovani che, per quegli scritti e per quegli ideali, si trovarono a vivere l'esperienza dell'esilio, della guerra, della confisca o del carcere duro, ma che videro anche l'avverarsi di una speranza condivisa. Erano il fiore della gioventù lombarda, uomini e donne, borghesi e nobili, notabili, medici, pittori, scrittori. Un coro di persone i cui nomi non sono tracciati nei libri di storia ma che costituiscono il fondamento su cui vennero scritte le pagine più commoventi della nostra storia. Sono i giovani che innalzarono le barricate di Milano e di Brescia; che intrapresero la dolorosa via dell'esilio; che, sostenendo la causa italiana nei salotti culturali di Londra e Parigi, diedero nuovo vigore all'orgoglio nazionale; che musicarono poesie nascondendosi; che con il cuore in gola solcarono i campi di Magenta, Varese, Solferino, San Martino. Questo libro ci parla di loro, ci racconta le loro storie.
I luoghi del Risorgimento. Lombardia
Libro: Libro con legatura in pelle o di pregio
editore: Fratelli Alinari Fondazione
anno edizione: 2011
pagine: 112
La storia del Risorgimento nazionale ebbe inizio proprio quando nel capoluogo lombardo scoppiò la rivolta contro gli invasori austriaci, oggi ricordata come "Le Cinque Giornate di Milano". Le tasse che le imprese agricole pagavano sovvenzionavano l'impero austroungarico. L'insurrezione milanese, capace grazie al coraggio e all'orgoglio di tutta la popolazione di sconfiggere un esercito di quindicimila uomini, rappresentò la miccia che fece esplodere la rabbia e l'indignazione di un territorio, quello della futura Italia Unita, stanco, oppresso e dilaniato dagli invasori. È difficile elencare in poche righe quanti e quali furono i contributi che i nostri avi dettero per l'indipendenza dallo straniero. E che dire dell'importante contributo delle donne, come Cristina Trivulzio di Belgioioso, capace di organizzare in breve tempo uno di quei salotti d'aristocrazia, dove riuniva esiliati italiani e borghesia europea. La Lombardia diede tanto al Risorgimento anche in termine di sacrificio umano, come quello dei tanti giovani che da Bergamo partirono per la spedizione dei Mille con Garibaldi. La speranza è che la ricorrenza dei 150 anni dell'Unità d'Italia, così come questo testo, contribuisca a far conoscere soprattutto alle nuove generazioni, ma non solo, ciò che i nostri avi fecero per permettere a noi, oggi, di essere liberi e italiani.
Quell'instabile oggetto del desiderio. L'immaginario del seno femminile nella fotografia d'autore. That unstale object of desire. Image of the female breast by master of photography
Libro: Libro in brossura
editore: Fratelli Alinari Fondazione
anno edizione: 2009
pagine: 160
Tra i miti della società contemporanea quello del seno femminile è uno dei più discutibili e di fatto discussi. Fra le immagini del catalogo vi sono fotografie savie, ma anche fotografie pazze e provocatorie che stimolano lo spirito di osservazione e favoriscono la riflessione. Fotografie comunque coinvolgenti, che ci insegnano a vedere ciò che guardiamo. Considerando che molte fotografie sul seno indugiano volentieri sul nudo estetico, questo volume si sofferma invece sul seno velato, che maggiormente stimola l'immaginazione. Il seno non si presta a facili semplificazioni. Anche quando si vogliono analizzare singolarmente i suoi principali elementi distintivi (forma, funzione, simbolo, ...) ci si imbatte in rinvii sia sociali (etnici, culturali, ...) che individuali (morali, intellettuali, ...). Per quanto le fotografie proposte siano nell'insieme singolari, talora sorprendenti e dotate di un loro linguaggio autonomo, alcune di esse sono state accostate alla letteratura e alla saggistica. Una scelta soggettiva nella convinzione che l'alleanza tra arte e pensiero facilitino una visione d'insieme. Nel corpo della donna, che l'uomo desidera impulsivamente con lo spirito non meno che con i sensi, si manifesta l'amarezza dell'inappagato, di ciò che sembra raggiunto e si rivela irraggiungibile, di ciò che è attuale proprio perché trascorso o solo intravisto.
Il teatro di Lyda Borelli
Libro: Libro in brossura
editore: Fratelli Alinari Fondazione
anno edizione: 2017
pagine: 212
Lyda Borelli, un’attrice di straordinaria bravura e grande bellezza, troppo a lungo dimenticata dalla storia dello spettacolo dal vivo. Questo volume intende restituire all’attrice il ruolo di una tra le maggiori dive italiane del primo Novecento, sia nel campo della prosa, che del cinema. L’obiettivo è quello di proporre, attraverso saggi critici e una galleria di preziose fotografie e rari documenti d’archivio, un affascinante viaggio nella vicenda artistica di Lyda Borelli, dagli esordi al ritiro dalle scene. Figlia d’arte di Napoleone Borelli e Cesira Banti, Lyda frequenta il palcoscenico sin da bambina debuttando nel 1901 accanto all’attrice Virginia Reiter. Entra nella compagnia di Virgilio Talli nel 1903 e, nel marzo del 1904, interpreta il ruolo di Favetta nella prima rappresentazione de La figlia di Iorio di Gabriele D’Annunzio. Nel 1909 è l’acclamata protagonista della Salomè di Oscar Wilde, mentre nel 1914 è una delle prime interpreti de Il ferro di D’Annunzio. Anche negli anni in cui si dedica al cinema, dal 1913 al 1918, è protagonista di importanti eventi teatrali, come la prima del 1915, al Teatro Carignano di Torino, de Le nozze dei Centauri di Sem Benelli. “La sua vita teatrale fu breve, ma con lei si chiude un’epoca, un gusto, uno stile. Lyda Borelli aveva immortalato e bruciato al tempo stesso le immagini e gli accenti di tutta una generazione”. Questo progetto editoriale è dedicato al teatro di Lyda Borelli, una delle maggiori dive italiane del primo Novecento. Le oltre duecento immagini comprendono ritratti dell’attrice e fotografie di scena. A queste si aggiungono locandine, programmi di sala e ritagli stampa relativi a recensioni critiche degli spettacoli e caricature teatrali. Nel presente volume, le immagini diventano fonte cui attingere per la storia del teatro (e del cinema) italiano nei primi decenni del Novecento e per ricostruire una storia della fotografia di teatro attraverso le fotografie di scena. E nel caso specifico dei ritratti di Nunes Vais, le fotografie sono documenti importantissimi per ripercorrere anche la storia della moda e del costume borghese dell’Italia del tempo.