Frilli: Storica
Uomini di pace a Genova. L'orazione di padre Balducci. Genova, 5 febbraio 1992
Giordano Bruschi
Libro
editore: Frilli
anno edizione: 2022
pagine: 50
«Verrò a Genova per ricordare anche in modo diverso da quello delle autorità il 500° anniversario della scoperta, conquista, strage dell’America». Con queste parole, trent’anni fa, padre Ernesto Balducci accettò l’invito di Giusy Giani, presidente del Consiglio di circoscrizione di Molassana. Il discorso che padre Balducci pronunciò il 5 Febbraio 1992 è stato recuperato e pubblicato oggi grazie all’iniziativa del Circolo Sertoli: la sua orazione per la pace rappresenta un documento di straordinaria attualità, anche alla luce del recente “pellegrinaggio penitenziale di guarigione e riconciliazione”, compiuto da Papa Francesco in Canada. «Sogno bambini che nascano in un mondo dove non si conoscano le pistole, i cannoni, i bombardamenti. Se sogno queste cose mi dicono “tu sei pazzo”. Non sono pazzo. Ho in me questa attesa. […] E non aspetto come si aspetta lungo il corso di un fiume, perché questo futuro devo crearlo anch’io.» Padre Ernesto Balducci.
Il fazzoletto rosso di Bisagno. 26 storie garibaldine
Giordano Bruschi, Beppe Morabito
Libro: Libro in brossura
editore: Frilli
anno edizione: 2022
pagine: 96
Il 18 maggio 1945 Maria Vitiello, moglie e compagna di GB Canepa, partigiano "Marzo", si trova seriamente ammalata in una cameretta della clinica Montallegro. Aldo Gastaldi "Bisagno" voleva bene a Maria e a "Marzo". Avevano vissuto insieme 20 mesi di guerra partigiana. Maria era stata partigiana vera dal settembre 1943 all'aprile 1945: cuoca, infermiera, compagna dei combattenti a Cichero, a Favale, a Fontanigorda. Quel giorno, poco prima del suo ultimo viaggio nel Trentino, "Bisagno" volle andare da lei e le regalò il suo fazzoletto rosso su cui aveva scritto personalmente il nome di 26 caduti della Divisione Garibaldi "Cichero". Maria conservò gelosamente quella testimonianza unica della Resistenza in Liguria. Giordano Bruschi e Beppe Morabito in occasione del centenario di "Bisagno", ricostruiscono quelle 26 biografie garibaldine. Introduzione di Luca Borzani.
Tre tradimenti, una strage e una medaglia d'oro al valor militare. Il generale Gandin a Cefalonia
Paolo Paoletti
Libro
editore: Frilli
anno edizione: 2019
pagine: 176
Questo libro di Paolo Paoletti, a differenza dei sei precedenti dedicati alla tragedia della divisione Acqui a Cefalonia e Corfù, non porta nuove scoperte archivistiche. Dimostra, invece, che i documenti coevi italiani, tedeschi e inglesi sono più che sufficienti per sostenere il triplo tradimento del gen. Antonio Gandin verso la Patria, i suoi soldati e la Germania nazista che lo aveva scelto per un alto incarico del futuro esercito fascista repubblicano. A 76 anni dai fatti i sostenitori della Medaglia d'Oro al V.M. alla memoria, sono ancora a manipolare i due documenti principali, uno del 1943 e l'altro del 1945. Il primo, l'allegato 55a del diario di guerra del XXII Corpo d'Armata tedesco, in cui il gen. Gandin notifica al gen. H. Lanz, in data 14 settembre 1943: "La divisione si rifiuta di obbedire al mio ordine di resa". L'altro è un appunto del Capo Gabinetto al Ministro della Guerra, che, dopo aver ricevuto la denuncia di un reduce contro il "generale traditore", scrive: "Per adesso sono riuscito ad evitare lo scandalo". Da sempre, dal 1945, quando il governo Parri sovrastimò di proposito il numero delle perdite subite e inflitte al nemico, al 1948 con il governo De Gasperi che concesse la Medaglia d'Oro al Valore Militare alla memoria, le istituzioni italiane hanno cercato di "nascondere lo scandalo". Da allora, il compito è stato affidato agli storici che continuano ad evitare il confronto con i documenti e la logica.