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Giappichelli: Università di Brescia-Dipartimento di giurisprudenza

La tutela dei creditori del legittimario

La tutela dei creditori del legittimario

Ivan Libero Nocera

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2020

pagine: 320

Il volume esamina le possibili tutele offerte dall'ordinamento ai creditori del legittimario che non reclami i propri diritti ereditari, qualora il de cuius gli abbia attribuito beni di valore inferiore alla quota di riserva spettantegli o l'abbia perfino escluso dalla successione. Invero, il Codice Civile non riconosce espressamente un'adeguata protezione ai creditori del legittimario che ripongano affidamento sull'incremento della garanzia patrimoniale del loro debitore per effetto della quota di legittima a cui questi abbia diritto. È frequente, tuttavia, che il testatore, in vista dell'apertura della successione e spesso in pieno tacito accordo col legittimario indebitato verso terzi, leda deliberatamente la quota di legittima, a fronte del concreto pericolo di un'aggressione dei beni ereditari da parte dei creditori del legittimario. Quest'ultimo, a sua volta, si asterrà dall'agire per la reintegrazione della propria riserva allo scopo di sottrarsi alle azioni cautelaci ed esecutive dei propri creditori. Dall'analisi dei formanti dottrinale e giurisprudenziale non si ricavano al riguardo indicazioni univoche, attesa l'esigenza di salvaguardare da un lato, la libertà di esercizio dei diritti di accettare l'eredità o di ottenere la legittima, oltre che l'autonomia negoziale del testatore, e, dall'altro, la necessità di preservare la garanzia patrimoniale dei creditori. Pertanto, il volume si propone l'analisi dei vuoti di tutela e la possibilità di identificare nuove soluzioni rimediai tese a salvaguardare le ragioni dei creditori del legittimario leso o pretermesso.
42,00

Della tutela dei diritti. Storia del VI libro del codice civile italiano

Della tutela dei diritti. Storia del VI libro del codice civile italiano

Alan Sandonà

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2020

pagine: 256

Tra le più significative innovazioni introdotte nel Codice civile del 1942, quella forse di maggiore spessore sistematico fu il ricorso ad una partizione in sei libri: scelta di fondo, in manifesta rottura con la tradizione che il Codice civile del 1865, imitando il Code Napoléon, aveva fatto propria. L'introduzione tra i nuovi libri di uno dedicato alla categoria concettuale della " Tutela dei diritti" costituì una scelta inedita (normativamente, se non scientificamente); ed originale fu la collocazione nell'alveo d'esso d'istituti apparentemente eterogenei tra loro — o quantomeno tradizionalmente intesi come tali — quali la trascrizione, le prove, le norme di responsabilità patrimoniale, le cause di prelazione e della conservazione della garanzia patrimoniale, le regole inerenti la "tutela giurisdizionale dei diritti" e quelle sulla prescrizione. La "singolarità" di un oggetto, in quanto tratto peculiare di esso (ed a condizione che non abbia mera valenza estetica) è spesso rivelatrice della sua autentica natura. L'autore studia il libro VI nella sua dimensione storica, con particolare riguardo alle peculiarità che ne contraddistinsero la genesi, tanto sul piano della forma, quanto sul piano del contenuto, ed ambisce a fornire un contributo alla comprensione dell'autentica cifra di quel libro: quello che vide la luce alla fine della lunga stagione della codificazione fu solo un libro "residuale" e "di chiusura" o piuttosto costituì l'esito di un percorso scientifico di perfezionamento strutturale e concettuale che rispecchiasse anche il portato ideale sotteso alla nuova codificazione? La risposta è tale da gettare ulteriore luce sull'intera opera legislativa venuta a compimento nel 1942.
32,00

Transferre iudicium. Linee ricostruttive di uno strumento pretorio

Transferre iudicium. Linee ricostruttive di uno strumento pretorio

Giovanni Turelli

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2020

pagine: 208

Le dinamiche che presiedono alla sostituzione di una parte o del giudice, a processo già incardinato, hanno formato oggetto di attenzione ripetuta, benché non assidua, nella dottrina degli ultimi secoli. 'Translatio iudicii' e 'mutatio iudicis' hanno suscitato interesse soprattutto a proposito delle conseguenze che un intervento di sostituzione — di una parte o del giudice — avrebbe prodotto nel contesto del processo formulare, dove la 'litis contestatio' svolge il ruolo di spartiacque, superato il quale il processo è "cristallizzato" e non sono più ammissibili modificazioni. Un secondo punto di attenzione per gli studiosi è costituito dall'individuazione del rapporto tra le due figure giuridiche, al fine di indagare, in particolare, se la 'mutati iudicis' fosse una specie entro la categoria della 'translatio iudicii' o non piuttosto figura di diversa natura e struttura. Intorno a questi problemi si svolge la presente ricerca, nel tentativo di offrire una nuova chiave di lettura.
26,00

Motivi aggravanti e circostanze discriminatorie. Legittimità e limiti della sanzione penale dell’offesa alla pari dignità

Motivi aggravanti e circostanze discriminatorie. Legittimità e limiti della sanzione penale dell’offesa alla pari dignità

Andrea Perin

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2024

pagine: 368

Per quale ragione agire per un motivo abietto o per un fine discriminatorio dovrebbe meritare una pena più severa rispetto a quella comunque applicabile al reato commesso? Il volume si occupa di una questione di particolare attualità (sottesa fra l’altro al recente dibattito pubblico e accademico sul cd. «ddl Zan») e di rilievo comparatistico. Concentrandosi sui cd. «crimini d’odio» (bias crimes, hate crimes) e sulle strategie di contrasto alla violenza discriminatoria, lo studio esamina le teorie intese a sostenere la necessità di tutele rafforzate a favore dei gruppi minoritari o vulnerabili. Si discute la tesi – non nuova, ma recentemente riscoperta e di crescente successo anche in Italia, sulla scorta di una concezione della pena quale «azione positiva» –, che intende promuovere regimi differenziati per tipi di autore (non più un tabù) e tipi di vittima, a partire dall’idea di assegnare all’eguaglianza sostanziale una funzione criminalizzante idonea a ricalibrare in chiave compensativa l’esercizio del potere punitivo. Si argomenta che quella tesi – specie in alcune sue positivizzazioni – rischia di tradire anche il proprio spirito solidaristico, poiché dimentica il valore personalistico dell’eguaglianza sostanziale, veicolando visioni illiberali, vetero-moraleggianti e neopositivistiche sul senso e gli scopi della pena. Lo studio valuta l’opzione, costituzionalmente difendibile, di ricorrere al diritto penale quale mezzo sussidiario di tutela dell’eguale autodeterminazione (pari dignità), proponendo una riconfigurazione conforme ai principi di offensività e colpevolezza della circostanza aggravante attualmente disciplinata dall’art. 604-ter del codice penale.
48,00

Identità sessuale e auto-percezione di sé. Riflessioni a margine della legge tedesca sui «trattamenti di conversione»
38,00

Le fattispecie «di durata». Contributo alla teoria dell’unità o pluralità di reato

Le fattispecie «di durata». Contributo alla teoria dell’unità o pluralità di reato

Alberto Aimi

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2020

pagine: 447

Le fattispecie "di durata" reato permanente, abituale e "a consumazione prolungata" rappresentano categorie dogmaticamente non del tutto chiare e il cui impiego da parte della giurisprudenza appare spesso instabile e tormentato. L'Autore sottopone ad analisi critica le categorie in parola e, anche attraverso il confronto comparato con l'ordinamento tedesco, ne evidenza il fondamento meramente "concorsuale". Si tratta, infatti, di semplici "unità di reato": considerazioni giuridicamente unitarie di una molteplicità di violazioni della stessa norma. Questo approdo intermedio spinge l'autore nel cuore della dottrina del concorso di reati, in particolare alla ricerca della ragione dogmatica che consenta di spiegare la considerazione giuridicamente unitaria quale reato unico di molteplici violazioni della stessa norma e dei criteri che possano guidare l'interprete nel giudizio attorno all'unità o pluralità di reato. Il chiarimento di questa questione fondamentale e, per il suo tramite, il corretto inquadramento della fattispecie permanente, consentirà di rispondere a numerosissimi dubbi sorti nella prassi, la cui attualità è dimostrata da decine e decine di casi reali che l'autore trae dalla più recente giurisprudenza di legittimità.
60,00

Fetialis religio

Fetialis religio

Giovanni Turelli

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2020

pagine: 120

Nello ius fetiale si incontrano e incrociano le forme del diritto arcaico e della religione, con l'impiego di strumenti da sempre affascinanti come il giuramento; vi si ritrova il fenomeno bellico — considerato in particolare dal punto di vista delle forme (del diritto, della religione, del rito) deputate a indirizzarlo e controllarlo —, con l'inevitabile apertura sul tema del bellum iustum e di riflesso su quello, moderno, della 'guerra giusta'. Sullo sfondo, l'intreccio è con la tematica del c.d. 'diritto internazionale antico' — base per le riflessioni sulla nascita del diritto internazionale in età moderna —, ma anche con quella delle forme della diplomazia e in definitiva del ruolo delle grandi famiglie e delle loro relazioni sociali, economiche, politiche nel Mediterraneo. Un insieme di tematiche di varia natura, che hanno poco o nulla a che fare con lo ius fetiale in senso proprio, ma trovano in esso quasi un punto di riferimento archetipico. Il presente volume non pretende di dissipare le nebbie che circondano questo corpus normativo; punta, piuttosto, a raccoglierne alcuni frammenti, tentando di collocarli e leggerli alla luce della storia del diritto.
18,00

La teoria generale del contratto. Una prospettiva storica

La teoria generale del contratto. Una prospettiva storica

Carlos De Cores

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2020

pagine: 358

L'opera contiene uno studio sull'origine storica della teoria generale del contratto. La storiografia tradizionale ha ricondotto la formazione di un discorso generale sul contratto ad una linea genetica proveniente dal giusnaturalismo razionalista, che comprende gli ispiratori del Codice civile francese, Robert Pothier e Jean Domat, per risalire fino ad Ugo Grozio e ad altri giuristi europei. Senza nulla togliere a questa o ad altre interpretazioni, questo lavoro raccoglie le prove che la teoria generale del contratto costituisce un prodotto dell'Età moderna che, prese le mosse dalla metodologia aristotelica, origina dalla scolastica di San Tommaso, si arricchisce con il florido processo di apertura umanistica dei secoli XVI e XVII ed ha compimento con la seconda scolastica o tarda scolastica spagnola. Essa si avvale della formulazione fattane dagli autori della scuola di Salamanca e soprattutto dai gesuiti, secondo la loro particolare spiritualità e visione dell'uomo e del mondo incentrata sulla libertà. Prestare attenzione al messaggio trasmesso da questa Scuola di pensiero, che ha saputo cogliere con precisione ed evidenziare il mistero centrale della libertà dell'uomo, può contribuire, secondo l'autore, all'articolazione di un dialogo tra diverse concezioni dell'uomo e del mondo, con la sola condizione del rispetto per la libertà. In conclusione, egli sostiene che nell'attuale contesto di crisi, che colpisce in generale l'intera società e in particolare la teoria generale del contratto, quel messaggio appare nitido e pieno di speranza. Con un saggio su Europa ed America Latina di Antonio Saccoccio.
50,00

Hetong e contractus. Per una riscoperta dell’idea di reciprocità nel dialogo tra diritto cinese e diritto romano

Hetong e contractus. Per una riscoperta dell’idea di reciprocità nel dialogo tra diritto cinese e diritto romano

Stefano Porcelli

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2020

pagine: 352

A partire dal tardo periodo della dinastia Qing, la Cina, nell’intento di porre in essere una ‘modernizzazione’ della società rispetto ai modelli tramandati dall’antichità, ha iniziato ad ispirarsi ai modelli giuridici offerti dalla tradizione fondata sul diritto romano. Questo dialogo tra la tradizione romanistica ed il diritto cinese, a poco oltre un secolo dal suo avvio, ha permesso, con riferimento ad un tema centrale nei rapporti umani quale può essere quello del contratto, di evidenziare elementi che consentono di riflettere su alcuni aspetti essenziali di tale figura, così come è venuta a cristallizzarsi nel corso degli ultimi secoli. È emerso che, in particolare al di là dei confini della tipicità (sia ‘formale’ che ‘funzionale’), sebbene l’accordo ‘deformalizzato’ senz’altro rappresenti un elemento trasversale di indiscutibile peso ed utilità, sarebbe preferibile prendere adeguatamente in considerazione le distinzioni relative alla struttura oggettiva dei negozi. Di qui una arricchente dialettica tra contratto come accordo e contratto come sinallagma nella tradizione romanistica, che alimenta, ad esempio, il dibattito tra Labeone, Pedio, Aristone e Ulpiano prima, e Connannus e Grotius poi, condizionando gli svolgimenti storici della categoria contrattuale sino alle configurazioni che viene ad assumere nei codici civili moderni, incluso il recentissimo Codice civile della Repubblica popolare cinese, ove, peraltro, si è trovata ad attecchire su di una tradizione giuridica in cui l’elemento della reciprocità veniva, già dall’antichità, sotto diversi profili in risalto.
44,00

L'indicazione falsa o erronea nell'esecuzione della volontà testamentaria

L'indicazione falsa o erronea nell'esecuzione della volontà testamentaria

Alberto Venturelli

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2020

pagine: 403

Tra il momento di redazione della scheda e l'apertura della successione possono accadere fatti capaci d'incidere sull'esecuzione della disposizione testamentaria rendendone il significato oggettivo non più conforme alla volontà del testatore. Informazioni identificative dei connotati essenziali del lascito possono dunque rivelarsi false o erronee. Muovendo da una valutazione sistematica di tali ipotesi, alla luce della regolamentazione positiva delle sopravvenienze, l'indagine s'interroga sulle condizioni di ammissibilità di un rimedio che, attraverso la correzione della disposizione testamentaria, ne adatti il significato al senso con cui l'ha intesa il testatore. Centrale rilievo è riconosciuto, a tal fine, all'art. 625 c.c., che ammette la possibilità di impiegare, in funzione integrativo-correttiva, dati extra-testuali la cui rilevanza diacronica, ben oltre il momento della redazione della scheda, si estende a tutta la vita del de cuius se consentono di farne emergere la sua reale intenzione attraverso elementi di valutazione univoci. Anche riguardo agli esiti cui da tempo pervengono culture giuridiche diverse da quella italiana, il riconoscimento dell'applicabilità diretta della norma alle sopravvenienze testamentarie assicura la prevalenza della volontà dedotta dagli elementi extra-testuali sullo stesso significato oggettivo della disposizione, delineando un apparato rimediale coerente coll'attribuzione di valore costitutivo alla dichiarazione testamentaria e insieme col principio di autoresponsabilità, la cui sfera di operatività in quest'ambito deve tener conto di fisiologici adattamenti correlati alle specificità dell'atto mortis causa.
52,00

Usura e oneri eventuali

Usura e oneri eventuali

Luisa Pascucci

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2019

pagine: 168

A distanza di oltre venti anni dall'entrata in vigore della l. 7 marzo 1996, n. 108 ('Disposizioni in materia di usura') è ancora fortemente discusso quali voci di costo rientrino nel sindacato anti-usura. In particolare, il volume indaga la rilevanza usuraria dei c.d. oneri eventuali, ossia gli oneri economici che il prenditore deve all'intermediario non già per effetto della sola conclusione del contratto, ma al verificarsi – nel corso di svolgimento del rapporto – di fatti futuri ed incerti. A questo riguardo, il dibattito dottrinale e giurisprudenziale è senz'altro prevalentemente attestato sugli interessi moratori, mentre sensibilmente meno indagate – specie in seno alla giurisprudenza di legittimità – la penale da ritardo/inadempimento e la commissione di estinzione anticipata; ben nota, invece, l'evoluzione amministrativa, normativa e giurisprudenziale che ha interessato la commissione di massimo scoperto, pur di recente interessata da un pronunciamento delle Sezioni Unite potenzialmente in grado di influenzare la querelle anche rispetto agli altri costi eventuali, primi fra tutti gli interessi moratori. Pur non trascurando le diversità strutturali e/o funzionali intercorrenti tra l'una e l'altra species, l'autrice predilige un approccio che miri a ricondurle a una considerazione il più possibile unitaria, sotto il profilo dei presupposti di integrazione dell'eventuale usurarietà, dei correlativi metodi di calcolo e delle conseguenze rimediali.
20,00

La volontà e la scienza. Relazione di cura e disposizioni anticipate di trattamento

La volontà e la scienza. Relazione di cura e disposizioni anticipate di trattamento

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2019

pagine: 416

Quest'opera collettanea nasce dalla profonda convinzione che la storia della relazione fra medico e paziente non possa che raccontarsi con il linguaggio, con lo sguardo e con la sensibilità di diverse discipline e professioni, innanzitutto per non perdere l'autenticità stessa della materia trattata. In questa direzione, ai contributi d'impronta più propriamente giuridica (Diritti e Regole: la disciplina della relazione e le situazioni giuridiche soggettive configurantisi, alla lente del diritto pubblico e del diritto privato) si succedono quelli di natura medicale (Scienza e Medicina: con le voci di specialisti diversi ad interrogarsi sulle rispettive peculiarità del rapporto con i propri pazienti) ed, infine, i saggi a carattere latamente filosofico/bioetico/psicologico (Volontà e Relazioni: perché l'esperienza della malattia e della morte richiama, in maniera dirompente, l'umanità di tutti i soggetti coinvolti, anche dello stesso operatore sanitario). L'occasione è l'emanazione della legge n. 219/2017, la quale compone Volontà e Scienza disciplinando la relazione terapeutica nel quadro dei princìpi etici dell'autonomia e della beneficità, ove il medico attua il mandato di cura realizzando il best interest del paziente nel rispetto della sua dignità e della sua autodeterminazione.
52,00

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