Gorée: Racconti migranti
Estrella
Ugo Sestieri
Libro
editore: Gorée
anno edizione: 2011
Estrella è un'immigrata uruguaiana che approda a Roma. Dopo aver vissuto da clandestina, riesce finalmente a ottenere il visto di soggiorno lavorando come badante. Trova lavoro presso Marco Traversini, un professore novantunenne costretto sulla sedia a rotelle, ma con una mente vivissima e un profondo interesse per la vita degli altri. Marco ama che gli vengano letti dei libri: così Estrella decide di condividere con lui il diario di Giuseppe, un ebreo italiano emigrato all'epoca delle leggi razziali in Uruguay, coetaneo di Marco. Quel diario le era stato affidato dalla nonna, quando aveva deciso di lasciare l'Uruguay. Per Estrella, le giornate trascorse accanto a Marco si alternano alla quotidianità di tutti i migranti: gli incontri con gli altri stranieri, i problemi con gli italiani, i piccoli successi, la speranza di un amore, la xenofobia. Fino all.inaspettato finale: Estrella perde il suo permesso di soggiorno e finisce in un Centro di Espulsione. La sua vita sembra arrotolarsi su se stessa: ha perso tutto. ma ancora una volta, grazie al diario che aveva letto a Marco, si apre per lei un nuovo capitolo da vivere.
Il destino di un clandestino
Samb El Hadji Malick
Libro
editore: Gorée
anno edizione: 2011
pagine: 104
"Questa è la mia storia ed è iniziata con una, o meglio, con una serie di bugie. Ho deluso le persone che a casa avevano creduto in me. Ho deluso le persone della Comunità Europea che avevano organizzato l'incontro a seguito del quale sono fuggito. Penso di aver creato loro non pochi problemi e mi dispiace. Magari hanno anche rischiato di perdere il posto di lavoro perché non sono stati in grado di vigilare sui giovani loro affidati. Mentre salutavo tutti e andavo in Francia, avevo già pensato di rimanere in Europa. Ho detto anche qualche bugia mentre parlavo con gli altri ragazzi e pensavo 'domani sarò lontano. Partirò alla ricerca di fortuna e prego che Dio sia con me'. Sono stato veramente egoista. Ho pensato solo a me quando mi era stato affidato un compito importante. Sicuramente il preside del mio liceo, i professori e gli altri studenti mi aspettavano di ritorno, magari per sentire quali fossero le idee degli amici europei. Quando hanno saputo che non sarei ritornato, che ero rimasto in Europa, magari sono rimasti stupiti e delusi, ma non credo sorpresi. Perché non sono stato il primo, e sicuramente non sarò l'ultimo a fare una cosa del genere. Se pensiamo a quanti bravi e brillanti figli l'Africa ha perso. Questi figli che hanno idee nuove, ma le cui forze vanno a fare l'interesse di altri paesi: sono figli che scappano solamente perché a casa non possono avere ciò che vogliono."

