Hever: Ciclismo
Quando Alfonsina faceva la sartina. La bicicletta e le donne torinesi
Paolo Ghiggio
Libro: Libro in brossura
editore: Hever
anno edizione: 2025
pagine: 272
Superato l’ostacolo degli scienziati verso i danni provocati dalla bicicletta all’organismo femminile, le donne iniziarono a esibirsi su dei rudimentali anelli in terra e legno e sui circuiti. Poi a un certo punto a qualcuno venne l’intuizione che era possibile collegare con le due ruote città anche lontane. Agli esordi del Novecento le gare femminili non erano ancora ben viste dal pubblico, ancora prima che Alfonsina Strada con la sua caparbietà e la sua ribellione aprisse la strada alle donne cicliste italiane. Quando ancora le ragazze per bene stavano in casa, lei si ribellò a quello stereotipo e scelse la bicicletta come strumento di libertà. Si incominciò in quel modo a parlare di ciclismo su strada e di corse in linea anche femminili. Lentamente e con caparbietà la donna prese possesso delle due ruote. La bicicletta è stata un insostituibile mezzo di emancipazione e ha avuto un ruolo basilare nelle azioni eroiche delle staffette partigiane durante il secondo conflitto mondiale. Torino e la sua provincia hanno contribuito al raggiungimento di quelle faticose tappe, dando i natali o ospitando grandi cicliste e organizzando le prime gare su due ruote aperte alle donne.
Terra d'eroi su due ruote. Sulle orme di Carlin e Nando Perona
Paolo Ghiggio
Libro: Libro in brossura
editore: Hever
anno edizione: 2024
pagine: 204
Parlando di ciclismo in Canavese, non si può fare a meno di citare due “eroi”, che hanno fatto la storia di questo sport: Fernando Perona, conosciuto come “Nando” e Carlo Bergoglio, per tutti “Carlin”. Con il loro impegno, unito alla passione, sono riusciti a far sì che la fama della piccola cittadina canavesana superasse i confini del borgo alle pendici delle montagne, che culminano nel massiccio del Gran Paradiso, e arrivasse alla gloria delle cronache di questo sport, allora ai limiti del coraggio umano, quando i campioni erano considerati dei semidei mitologici. Nando Perona e Carlin Bergoglio sono stati personaggi di un tale calibro da lasciare alla popolazione, non solo cuorgnatese, un segno indelebile della loro grandezza, il primo come imprenditore illuminato e l’altro come giornalista, scrittore e artista. Insieme ci hanno consegnato un’eredità preziosa della loro figura di uomini onesti e umili, ma di grande spessore. Entrambi non avevano remore nel mescolarsi alla folla ai lati delle corse o nel sedersi ai tavolini dei bar a raccontare e condividere con tutti le loro avventure. Prefazione di Nando Perona.
La Torino del «Cit». Campioni e gregari della provincia più rosa d'Italia
Franco Bocca
Libro: Libro in brossura
editore: Hever
anno edizione: 2023
pagine: 276
Per quale motivo Torino, che da troppi anni non esprime più un Campione del pedale con la C maiuscola, viene tuttora definita la provincia più rosa d’Italia, come suggeriscono anche il sottotitolo di questo volume e il colore della sua copertina? Franco Bocca, appassionato storico del pedale, lo spiega con dovizia di particolari nell’introduzione a un libro che è soprattutto un atto d’amore e una sorta di restituzione nei confronti di Nino Defilippis, il “Cit”, l’eroe della sua giovinezza, che per primo gli ha instillato la passione per le due ruote. Ma ci sono anche tutti gli altri protagonisti di quella stagione irripetibile, da Guido Messina ad Angelo Conterno, da Italo Zilioli a Franco Balmamion, e ancora Giancarlo Astrua, Tino Coletto, Riccardo Filippi, Walter Martin, senza dimenticare i gregari di lusso e tanti altri ancora. Un ampio capitolo è dedicato alle numerosissime tappe del Giro d’Italia che si sono concluse in provincia di Torino. L’Autore ha raccontato storie e aneddoti riguardanti i campioni più affermati, dando però spazio anche a chi campione non è diventato, pur dedicando al ciclismo, con impegno e passione, i migliori anni della propria giovinezza.
Olivetti una storia su due ruote
Paolo Ghiggio
Libro: Libro in brossura
editore: Hever
anno edizione: 2023
pagine: 206
Spinto dalla sua appartenenza eporediese a una famiglia “olivettiana”, l’autore ha cercato, da appassionato delle due ruote, quei legami che uniscono Olivetti al ciclismo. È un connubio durato molti anni e iniziato alla fine dell’Ottocento, quando Camillo Olivetti diede vita a un’impresa commerciale per l’importazione in Italia delle gloriose e preziose biciclette Victor della ditta Overman di Chicopee Falls, in Massachusetts. Con Adriano Olivetti, oltre alla produzione industriale e alle conquiste tecnologiche, venne data grande importanza al sociale, alla cultura, all’architettura e anche allo sport. Dopo gli anni Cinquanta il Gruppo Sportivo Ricreativo Olivetti iniziò la sua ascesa verso i vertici dello sport. Vennero create sezioni dedicate a numerose specialità, fra cui l'atletica, lo sci alpino, il canottaggio, il tennis, la scherma, e tante altre. La storia proseguì con il ciclismo, le molte corse organizzate in Canavese e il Giro d’Italia, di cui già dal 1950 Olivetti iniziò a curarne il servizio stampa. Ma, per un destino comune, questo connubio andò esaurendosi negli anni Sessanta del secolo scorso, con la morte di Fausto Coppi e di Adriano Olivetti…
Torino provincia di campioni
Paolo Ghiggio
Libro: Libro in brossura
editore: Hever
anno edizione: 2022
pagine: 328
La ricerca di notizie su vecchi testi, testate giornalistiche di quotidiani e periodici di tempi anche lontani, ha permesso all’Autore di fare una carrellata su come la Provincia di Torino sia stata la terra di origine di grandi campioni e di sportivi che magari hanno avuto un successo minore, ma che con le loro imprese hanno saputo scrivere pagine importanti nella storia del ciclismo. Essi figurano, con i loro palmarès di vittorie e con i loro risultati, sugli Albi d’Oro delle Grandi Classiche Piemontesi e nelle tappe dei Grandi Giri, che hanno toccato la nostra terra. Ghiggio ha spaziato con estrema disinvoltura dai “grandissimi” – Brunero, Camusso, Defilippis, Balmamion e Zilioli, tanto per citare i nomi più rappresentativi – ai numerosi corridori di piccolo e medio calibro espressi dal ciclismo di questa parte del Piemonte, fino a citare centinaia di corridori poco o niente conosciuti di cui si era completamente persa la memoria. Una parte della storia è dedicata al Paraciclismo e al Ciclismo Rosa che hanno un ruolo importante. Ne scaturiscono pagine inedite, e molto interessanti, anche per i ciclofili più incalliti.

