Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina
Iscriviti alla newsletter

Il Mulino: Istituto storico italo-germ. Quaderni

I media nei processi elettorali. Modelli ed esperienze tra età moderna e contemporanea

Libro: Copertina morbida

editore: Il Mulino

anno edizione: 2020

pagine: 432

Nella competizione politica contemporanea i media svolgono, com'è noto, un ruolo determinante, influenzando in profondità il circuito della comunicazione elettorale. È sempre stato così o si tratta di una peculiarità dell'orizzonte politico contemporaneo? Uno sguardo al passato permette di ricostruire forme, modelli e contenuti di un fenomeno che affonda le radici nella modernità. Il volume intende riflettere sulla funzione che i mezzi di comunicazione hanno svolto in differenti contesti elettorali. Accanto a contributi di carattere generale utili a inquadrare il tema, la ricerca, sviluppata in dialogo con le più recenti tendenze della storiografia italiana e tedesca dedicata ai media come attori dello sviluppo storico, si focalizza su alcuni casi di studio. La scelta di una campitura cronologica ampia, che va dalla prima età moderna al tardo Novecento, consente di mettere in evidenza i profili evolutivi di un fenomeno che attraversa nel lungo periodo la storia della comunicazione politica europea.
34,00 32,30

La medialità della storia. Nuovi studi sulla rappresentazione della politica e della società

Libro: Copertina morbida

editore: Il Mulino

anno edizione: 2019

pagine: 352

La storia dei mass media dell'epoca moderna e contemporanea è ormai da tempo in forte evoluzione. A ciò contribuiscono diversi fattori, tra cui i molteplici impulsi provenienti dalle esperienze odierne. Se sul fronte dell'offerta nuove piattaforme di comunicazione soddisfano i bisogni di informazione e di intrattenimento di ampi gruppi sociali, su quello della domanda si registra invece una continua decomposizione delle categorie tradizionali del pubblico. In un'ottica storica di lungo periodo, i mutamenti dell'ensemble mediale non costituiscono in realtà una novità assoluta; tuttavia i mass media che si sono affermati nelle epoche precedenti - ossia giornali, radio, film e televisione - possono ormai essere considerati come media storici. Anche dal punto di vista teorico il campo della storia dei media si è ampliato: la ricerca si basa oggi sulla convinzione che i mass media non siano una semplice «rappresentazione» o uno «specchio» di una realtà extramediale, ma che in virtù delle loro strutture specifiche riescano a produrre interpretazioni suscettibili di condizionare l'azione dei fruitori. Si tratta dunque di un sostanziale cambiamento di prospettiva, da una storia dei media verso uno studio della medialità della storia, che questo volume nel suo insieme intende affrontare.
28,00 26,60

Dalla carta ai pixel. La storia raccontata

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2025

pagine: 400

Per il grande pubblico la conoscenza della storia passa sempre più spesso attraverso i racconti proposti dalla letteratura, dal cinema, dalla serialità televisiva, dai videogames o dai social media. Il volume intende riflettere sulla funzione dei differenti linguaggi mediali nella trasmissione del sapere storico, sul ruolo degli studiosi nella costruzione di una cultura storica diffusa e, più in generale, sulla dimensione pubblica della storia nella società contemporanea. Accanto al punto di vista di storici e storiche sul rapporto che le differenti pratiche artistiche e culturali stringono con il passato, questo libro dà voce anche a professionalità lontane dalla storia accademica, come scrittori e scrittrici, registi, autori e autrici di musica, televisione, fumetti e podcast, per mettere in dialogo professioni e saperi chiamati a vario titolo a dare senso alla storia e a mettere in forma il suo racconto.
36,00 34,20

L'intermedialità in età moderna e contemporanea

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2024

pagine: 320

La tendenza degli studi recenti di storia della comunicazione è stata quella di considerare la varietà, la coesistenza e la natura sistemica dei media nella società moderna e contemporanea. Termini come , ecosistema dei media o sono così diventati familiari per gli storici. Un ulteriore passaggio, rispetto a questa concezione multimediale della comunicazione, si è verificato più recentemente. Forse anche come riflesso della società mediatica in cui viviamo, dominata da forme di comunicazione sempre più ibride, la comunicazione non viene più rappresentata solo come un universo multimediale - dove stampa, manoscritto, oralità, musica, performance, immagini, suoni e video coesistono -, ma piuttosto come un ecosistema intermediale - all'interno del quale i media interagiscono spesso sovrapponendosi, modificandosi o sostituendosi l'uno con l'altro. Il concetto di intermedialità non appare più oggi solo un ostico neologismo ma comincia a essere impiegato 'sul campo' dagli storici. Nel presente volume studiosi dell'età moderna e contemporanea utilizzano questo concetto come chiave di lettura per interpretare fenomeni sociali, politici e culturali, fornendo una serie di esempi di applicazioni concrete di un approccio intermediale alla comunicazione in diversi ambiti storiografici.
28,00 26,60

Celestino Endrici. Un principe vescovo in Italia (1918-1940)

Camilla Tenaglia

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2023

pagine: 267

Celestino Endrici fu l'ultimo principe vescovo di Trento nominato dall'imperatore asburgico. Con la Grande guerra la sua lealtà verso la monarchia danubiana venne messa in dubbio dalle autorità viennesi, al punto che fu costretto ad abbandonare la propria diocesi e confinato nei pressi di Vienna. Al ritorno a Trento, nel 1918 e fino alla sua morte nel 1940, seppe sfruttare al meglio la fama di campione dell'italianità del Trentino per garantirsi il ruolo di interlocutore imprescindibile per le autorità italiane. Il periodo di transizione a seguito dell'annessione al Regno d'Italia lo vide infatti dapprima protagonista e poi regista dell'affermazione della leadership cattolica laica. L'avvento del fascismo interruppe bruscamente il processo di integrazione amministrativa e legislativa in senso moderatamente autonomista cominciato durante il Commissariato civile e pose al vescovo la necessità di adoperarsi attivamente nella protezione del movimento cooperativo e associazionistico cattolico, nonché nella difesa della minoranza tedesca dell'Alto Adige. Ancora una volta Endrici poté contare sulle sue benemerenze nazionali, acquisite durante la guerra, per mantenere la propria autorità nonostante i molti attacchi che i prefetti di Trento mossero contro di lui e in particolare contro il suo governo della diocesi. Lo studio delle vicende di Endrici e del Trentino nel periodo tra le due guerre non serve solo a comprendere meglio la storia locale, ma a gettare luce sui meccanismi di governo della Chiesa in una fase molto critica della storia italiana e europea.
26,00 24,70

La Repubblica di Weimar: democrazia e modernità

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2021

pagine: 304

A causa del suo esito tragico, la storia della Repubblica di Weimar è stata spesso ricostruita all'ombra del suo fallimento. Il volume offre uno spaccato della riflessione storiografica critica sulla parabola weimariana e ne illustra le molte sfaccettature. I saggi qui raccolti danno conto di un complessivo mutamento di prospettiva che ha portato la ricerca storica a prendere le distanze dalle narrazioni teleologiche e a riconsiderare le ragioni della crisi della prima repubblica tedesca: la cesura della guerra mondiale, le fratture sociali prodotte dal capitalismo, le culture politiche, le implicazioni della globalizzazione e i condizionamenti del contesto europeo e internazionale. Vengono analizzate le dinamiche fondamentali della vicenda storica di Weimar ed esplorate prospettive analitiche che permettono di gettare nuova luce sui complessi nessi di relazione tra l'esperimento weimariano e la storia della democrazia e della modernità europea.
25,00 23,75

Germania e Italia. Sguardi incrociati sulla storiografia

Libro: Copertina morbida

editore: Il Mulino

anno edizione: 2019

pagine: 502

Le storiografie di Germania e Italia da tempo interagiscono e si influenzano a vicenda. Tuttavia, sono pochi gli studi che hanno affrontato il tema degli intrecci e delle differenze fra le due tradizioni in modo approfondito e in una prospettiva di lunga durata. In questo volume vengono analizzate tendenze storiografiche e prospettive di ricerca nella storia moderna e contemporanea attraverso uno sguardo incrociato. I singoli contributi spaziano dalla storia politica alla storia della comunicazione, dalla storia economica alla storia giuridica, dalla storia di genere alla storia religiosa. I saggi offrono un quadro d'insieme rappresentativo delle più recenti tendenze storiografiche internazionali e al tempo stesso un osservatorio transnazionale utile per riflettere sul tema della persistenza ovvero del superamento dei paradigmi nazionali.
39,00 37,05

Cittadini dimezzati. I profughi trentini in Austria-Ungheria e in Italia (1914-1919)

Francesco Frizzera

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2018

pagine: 279

Furono 105.000 i civili evacuati con la forza dal Trentino allo scoppio della Prima guerra mondiale. Di questi, 76.000 vennero sfollati dall'esercito asburgico e inviati nelle regioni interne dell'Impero. Altri 29.000 vennero allontanati dall'esercito italiano, che aveva occupato la porzione meridionale del Trentino, e ripartiti in tutte le province del Regno d'Italia. L'esperienza degli sfollati in Austria apre il velo sugli articolati meccanismi di fedeltà che caratterizzano le popolazioni di confine dell'Impero. Questa complessità, ignorata dalle autorità militari, portò a trattamenti discriminatori nei confronti dei profughi. Lo Stato, dopo aver chiesto ai propri cittadini in guerra sacrifici estremi, si dimostrava diffidente e incapace di tutelarli. Le autorità asburgiche perdevano così, agli occhi dei profughi, la propria legittimità. L'esercito italiano e i prefetti si trovavano ad amministrare nel frattempo i «fratelli redenti», che nella vulgata patriottica venivano descritti come anelanti al ricongiungimento con la madrepatria. Tuttavia, nel gestire i civili trentini, optarono per lo spostamento forzato di popolazione e misero l'accento sul controllo, anziché concentrarsi sull'assistenza. Si delineava così un primo incontro traumatico tra lo Stato italiano e quelli che sarebbero diventati i nuovi cittadini del Regno. In entrambi i casi, si narra la vicenda di «cittadini dimezzati». I trentini, troppo austriaci agli occhi dell'esercito italiano, non vengono accolti come fratelli da salvare, ma come compatrioti sub iudice. Al contempo, in Austria perdono alcune libertà civili, in quanto percepiti come troppo italiani. In entrambi i casi le autorità militari decisero di allontanare con la forza i civili, inaugurando un modus operandi che diventerà ricorrente nel Novecento europeo.
23,00 21,85

La guerra come apocalisse. Interpretazioni, dosvelamenti, paure

Libro: Copertina morbida

editore: Il Mulino

anno edizione: 2017

pagine: 266

La Prima guerra mondiale è stata spesso rappresentata, dai contemporanei e dagli storici, come la Urkatastrophe del XX secolo, o come «apocalisse della modernità», Prima del 1914, la letteratura «profetica» sull'avvento di un cataclisma che avrebbe sconvolto gli assetti politici e sociali faceva il palo con la diffusa attesa di un grande conflitto che avrebbe rigenerato le stanche società europee, applicando alla storia delle nazioni gli assunti di massima del darwinismo sociale. Non sorprende allora che, quando scoppiò, la guerra fosse diffusamente percepita come un'apocalisse, nel bene e nel male: il suicidio terminale della migliore delle civiltà possibili (come avrebbe scritto Freud) o la straordinaria occasione di inizio di una nuova era, secondo gli entusiastici slogan di una vasta galassia di pubblicisti, artisti, giovani. Molti di costoro avrebbero ben presto subito la traumatica esperienza di una guerra ben diversa dalle aspettative. La maggior parte degli intellettuali e degli artisti che sperimentarono la vita al fronte vissero una profonda disillusione: tra i sopravvissuti, alcuni Si convertirono a posizioni radicalmente pacifiste, o rivoluzionarie. La «guerra come apocalisse» fu una pratica discorsiva straordinariamente diffusa tra chi la guerra la invocò, e tra coloro che partirono per viverla. Fu, naturalmente, al centro del discorso religioso del 1914-1918 (della Chiesa cattolica, che sul tema della guerra 'giusta' o 'inutile' rivelò la sua natura composita, così come delle chiese protestanti) e fu un efficace atout retorico nel vocabolario delle classi dirigenti di tutte le partì in causa.
22,00 20,90

Le ragioni del moderno

Le ragioni del moderno

Libro: Copertina morbida

editore: Il Mulino

anno edizione: 2015

pagine: 453

Cosa è "moderno"? Quale rivoluzione la "modernità" ha introdotto nel mondo? Quale epoca si può definire "moderna"? Le risposte a queste domande pongono l'origine della svolta moderna o nella rivoluzione dell'umanesimo o nella "rivoluzione dei Lumi", lasciando però aperta la questione del "post-", ancora in fieri. Questo libro esplora, da diversi punti di vista, le strutture fondamentali che permettono di distinguere la modernità dall'antichità e dal Medioevo. Se la centralità dalla "ragione" caratterizza il punto di svolta, ci si interroga qui se essa possa essere ridotta a una sola, indistinta e generica dimensione, o se vi siano una pluralità di "ragioni" a caratterizzare lo strutturarsi della lunga fase storica che va dalla fine del XV alla fine del XX secolo. Alcuni ambiti conquistati dal primato della razionalità sono più facilmente identificabili, come i sistemi giuridici o quelli economici, mentre, in altri casi, le cose si presentano sotto una luce più problematica, come per esempio l'ambito della religione cristiana. Ma si deve anche tenere conto del conflitto fra spiegazioni razionali e altri tipi di spiegazione su fenomeni non facilmente inquadrabili: un conflitto che si ripresenta ciclicamente nell'esperienza storica dell'Occidente. Il volume si misura con la complessità di queste tematiche, rifiutando ogni pregiudizio e scegliendo un approccio di indagine mirato ad aprire una discussione culturale capace di superare l'ambito specialistico degli studi storici.
35,00

Il peso della storia nella costruzione dello spazio politico. Italia, Germania, Francia e Austria nel secondo dopoguerra

Libro: Copertina morbida

editore: Il Mulino

anno edizione: 2014

pagine: 187

Il secondo dopoguerra ha rappresentato una fase di profondo riordino dello spazio politico europeo. Il cammino verso la definizione di nuove forme di organizzazione del potere e delle istituzioni politiche non avvenne però su una tabula rasa; per avviare un "nuovo inizio" fu necessario un confronto con le ombre proiettate dal passato e con le esperienze politiche e intellettuali che avevano preceduto la catastrofe. Il volume intende indagare il peso esercitato dalla storia nella gestione delle transizioni politiche del dopoguerra, con particolare riguardo ad alcuni nuclei tematici e geografici: la formazione di nuove culture costituzionali in Italia e Germania, la gestione della svolta politica consumatasi fra la metà degli anni '40 e la fine degli anni '50 in Italia e in Francia, la ricostruzione dell'identità nazionale in Austria. Si tratta di contesti storico-politici non pienamente omogenei, ma proprio l'esame delle specificità dei differenti casi di studio consente di evidenziare le "regolarità" dei processi di condizionamento che la storia ha esercitato nelle culture politiche del secondo Novecento.
15,00 14,25

La transizione come problema storiografico. Le fasi critiche dello sviluppo della modernità (1494-1973)

Libro: Copertina morbida

editore: Il Mulino

anno edizione: 2013

pagine: 446

Frutto della ricerca in corso presso l'istituto storico italo-germanico della Fondazione Bruno Kessler, il volume raccoglie contributi che si misurano sul problema di identificare cosa sia una "transizione storica": come problema generale in sé e come susseguirsi nell'arco di un'epoca di "momenti di passaggio" significativi. L'epoca storica con cui ci si misura è la "modernità", il lungo arco temporale che va dall'affermarsi pieno dell'Umanesimo e della sua rivoluzione culturale sino alla crisi dei criteri portanti che l'avevano caratterizzata, periodo per il quale si inizia a parlare, più o meno a proposito, di una "età postmoderna". Vengono così analizzati alcuni grandi nodi che hanno retto le "risposte a sfida" a fronte dello sviluppo storico sul terreno delle istituzioni, dell'economia, della cultura, della religione, e le peculiarità dei tre momenti di passaggio che hanno connotato la modernità: l'età della Riforma protestante e cattolica, il passaggio fra XVIII e XIX secolo, la fase di stabilizzazione dissolutiva seguita alla conclusione della Seconda guerra mondiale.
34,00 32,30

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.