Il Pozzo di Giacobbe: Intrecci
Il liberty nella Sicilia dei Florio. La cultura architettonica siciliana tra ottocento e novecento nel mondo aristocratico e borghese
Gaetano Palazzolo, Francesco Melia
Libro: Libro in brossura
editore: Il Pozzo di Giacobbe
anno edizione: 2025
pagine: 192
«Vedi, cara, noi (e quindi anche tu, adesso) teniamo alle nostre case e al nostro mobilio più che a qualsiasi altra cosa; nulla ci offende più della noncuranza rispetto a questo; quindi guarda tutto e loda tutto; del resto palazzo Ponteleone lo merita» (G. Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo). Queste sono le parole con cui l’aristocratico Tancredi Falconeri istruiva la sua giovane fidanzata Angelica Sedara, borghese di nascita. La distinzione nobiliare della futura principessa sta nei modi da tenere al grande ballo in un grande palazzo della vecchia nobiltà. Ed è la “casa” la protagonista di questo libro, vista come chiave per capire l’innesto borghese nel mondo della vecchia aristocrazia siciliana. La borghesia dell’isola sarà la reale committente dello stile Liberty, che trova la massima esplicazione nelle residenze dei Florio e di quelle famiglie a essi legate. È un periodo storico “di grazia” per la Sicilia, dove fra Otto e Novecento lo spirito imprenditoriale si affianca alla vecchia economia dell’isola, generando un patrimonio artistico e culturale di grande significato.
Diaconia della bellezza. Sguardo interdisciplinare sul duomo di Monreale
Libro: Libro in brossura
editore: Il Pozzo di Giacobbe
anno edizione: 2020
pagine: 312
Come una folla di altri visitatori, anch’io ho sostato affascinato, per certi versi persino abbacinato, di fronte a quella straordinaria distesa musiva di 6340 metri quadri e 130 pannelli iconografici che rendono la cattedrale di Monreale uno dei capolavori ineguagliabili, espressione altissima di quella «diaconia della bellezza», che dà il titolo a questo volume e ne costituisce quasi il motto e l’insegna. Immagini del mistero della fede, segni mistagogico-liturgici, forme nobili di catechesi, i mosaici di Monreale continuano a parlare a tutti con una loro pedagogia visiva spirituale ed esistenziale. E questo avviene all’interno di uno spazio e di un’architettura di pietre che, però, è simile a un corpo vivente, la cui esistenza è iniziata nel 1174 col normanno Guglielmo II, avrà il suo battesimo nella consacrazione del 1267 e, come accade per tutti i corpi, ha subìto nei secoli malattie e ferite, ossia incendi, restauri, trasformazioni, protesi, secondo una biografia complessa che tuttavia non ha mai sfigurato la sua gloriosa identità. C’è un sottofondo armonico che pervade questo gioiello di fede e di arte, ed è la bellezza, secondo quella che nel Medio Evo era denominata la via pulchritudinis, nella consapevolezza che l’arte abbellisce e illustra la fede. (dalla «Prefazione» del card. Gianfranco Ravasi)