Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina
Iscriviti alla newsletter

Jaca Book: Già e non ancora. Spirit. pens. cristian.

Il «Divino Cantico» di San Giovanni della Croce

Il «Divino Cantico» di San Giovanni della Croce

Antonio Maria Sicari

Libro: Libro in brossura

editore: Jaca Book

anno edizione: 2011

pagine: 487

Il titolo di questo volume trasferisce all'opera di san Giovanni della Croce la definizione ("Divino Cantico") che egli dava del biblico Cantico dei Cantici. Per secoli questo sacro poema era stato commentato per offrire ai credenti "trattati" sul mistero della Chiesa e sulla mistica unione dell'anima con Dio. Poi, sul finire del XV secolo, la cristianità s'era lacerata e la teologia aveva cominciato a indurirsi nelle controversie e nelle sottigliezze esegetiche, al punto da dimenticare (o perfino temere) l'antico Cantico, cuore della Scrittura. Giovanni della Croce assunse allora la missione di commentarlo in forma nuova, anche poetica: così il testo sacro rivisse nel suo Càntico Espiritual, un poema che "arde di passione più di qualsiasi poesia profana", ma in cui si sente aleggiare "lo Spirito di Dio che è passato di qui, abbellendo e santificando tutto" (Damaso Alonso). In seguito, commentando ripetutamente il proprio Cantico (e aggiungendovi altri poemi), egli potè annunciare alla Chiesa la centralità assoluta dell'amore sponsale che Dio offre a ogni singola creatura umana. Un Dio "inaudito" che, dalle pagine del mistico spagnolo, può parlarci così: "Io sono tuo e per te; sono felice di essere come sono, per essere tuo e donarmi a te" (L 3,6).
40,00

Alfonso de Liguori alla scuola di San Paolo

Alfonso de Liguori alla scuola di San Paolo

Giovanni Velocci

Libro: Libro in brossura

editore: Jaca Book

anno edizione: 2011

pagine: 158

Alfonso de Liguori (1696-1787), napoletano, è una straordinaria personalità che attraversa un Settecento italiano in rapporto con tutti i fermenti europei di un mondo che viveva lo scontro tra gli antichi regimi e il secolo dei lumi. Napoli fu, per Alfonso, il brodo di coltura per riproporre un cristianesimo accessibile agli strati neoborghesi sino a quelli più poveri e diseredati della popolazione. Fondatore, nel 1732, della Congregazione del Santissimo Redentore, i "redentoristi", dopo trent'anni di vita missionaria nel 1762 è nominato vescovo di Sant'Agata dei Goti (Benevento). Il presente volume ci fa comprendere come il suo pensiero e la sua opera pastorale abbiano avuto una straordinaria influenza nella vita della Chiesa che era in difficoltà a navigare nelle temperie del tempo. Enorme, all'epoca e negli anni a seguire, la sua influenza sul clero, su pastori e confessori, una grande brezza di fiducia per generazioni di perplessi. La proclamazione a "Dottore della Chiesa" è avvenuta a riconoscimento della genialità del suo carisma nel trasmettere alla gente, con estremo "buon senso", una modalità di vita cristiana in cui preghiera, sacramenti, devozioni, e con essi una saggezza del vivere, entrassero nella quotidianità e accompagnassero ogni uomo.
16,00

Newman, ossia: «I padri mi fecero cattolico». Un profilo

Newman, ossia: «I padri mi fecero cattolico». Un profilo

Inos Biffi

Libro: Libro in brossura

editore: Jaca Book

anno edizione: 2009

pagine: 111

Questo saggio di Inos Biffi non solo ci fa comprendere l'itinerario culturale di Newman, ma a un tempo ci illumina sulla sua santità. Tema fondamentale di questo opuscolo è la relazione tra Newman e i Padri, che - egli afferma - lo hanno fatto cattolico. L'incontro con questi «antichi luminari della Chiesa» appare precoce nella vita di Newman, ma la loro frequentazione, che nasceva da una profonda consonanza intellettuale e affinità spirituale, lo accompagnerà per tutta la vita. Egli affermerà che la lettura dei Padri era per lui fonte di «delizia»; li sentiva, infatti, e li considerava come suoi familiari. Alcuni di essi erano i suoi «vecchi amici del secolo IV», e i loro scritti li considerava come i suoi «archivi di famiglia». Il primo capitolo offre una sintesi di questa "amicizia", partendo dal testamento in cui richiama alcuni di questi Padri, affidando loro la sua anima e il suo corpo. Il secondo capitolo descrive minutamente la sua visita a Milano, la «città di sant'Ambrogio» - come egli la chiama, scrivendo agli amici in Inghilterra -: di quel «maestoso Ambrogio» che fu uno dei «vecchi amici» di quel secolo IV, dove egli ritrovò il modello dell'ortodossia e quindi della Chiesa "cattolica", o la Chiesa vera e "compiuta". L'ultimo capitolo ricorda il cardinalato di Newman e delinea i tratti della sua san¬tità: una santità maturata nel silenzio e nella persuasione che - sono parole sue -, «se siamo pazienti, Dio lavora per noi.»
12,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.