Kellermann Editore: Banlieues
Avevo un cuore che ti amava tanto
Stefano Tomasoni
Libro: Copertina morbida
editore: Kellermann Editore
anno edizione: 2011
pagine: 272
Nel 1968 a Schio non arrivano proprio gli echi dei moti studenteschi destinati a sconvolgere l'universo scolastico e sociale dei giovani di mezza Europa. Nel 1968, a Schio, la preoccupazione principale è la salvezza della locale squadra di calcio, in odore di retrocessione. Nel 1968 a Schio, i piccoli bottegai si agitano e protestano contro l'apertura del nuovo supermercato, destinato a travolgere le loro fiorenti attività. Nel 1968, a Schio, i giovani democristiani si indignano per l'occupazione russa della Cecoslovacchia, e i giovani comunisti filocinesi si indignano per l'indignazione democristiana. Nel 1968, a Schio, due giovani liceali scoprono l'amore e il sesso, a dispetto dell'opposizione dei genitori. Nel 1968, a Schio, calcio, supermercato, filocinesi, adolescenti innamorati incrociano i loro destini in modo del tutto casuale ed esplosivo, dando vita ad una rocambolesca vicenda che vedrà un vespasiano assurgere agli onori della cronaca...
Il figlio rubato
Natalino Balasso
Libro: Copertina morbida
editore: Kellermann Editore
anno edizione: 2010
pagine: 184
La ricca provincia del Nordest, il titolare di una "fabbrichetta", la sua villa, la sua famiglia. Una vendetta terribile, che arriva da lontano. Un giornalista curioso che scava per portare a galla segreti ben custoditi, un passato di cui far perdere le tracce, un presente da non rivelare. Balasso si è avvicinato alla storia narrata in questo libro con l'idea di non ricercare l'ammiccamento simpatico al pubblico del comico o dell'umorista, ma con quella di scrivere guardando solo alla pagina e non a quello che le gira intorno.
Neuro di seppia. Musicanti stravaganti nel paese delle parole deliranti
Claudio Beorchia
Libro: Copertina morbida
editore: Kellermann Editore
anno edizione: 2010
pagine: 96
Questo è un piccolo libro che nasce da grandi idee, un divertente e scanzonato gioco con le parole, un'arguta e brillante cornucopia di doppi sensi, calembours, invenzioni linguistiche. La descrizione della trasferta di una band musicale ingaggiata per esibirsi ad una festa, diventa essa stessa una festa per il lettore. I protagonisti, degli strampalati musicisti, si ritrovano ad oltrepassare una fantomatica ed irreale "dogana", oltre la quale tutto è gioco, burla, stranezze, irrealtà. Un comitato d'accoglienza alquanto originale li introduce ad un insolito Luna Park, ad un banchetto a base di ricette demenziali quanto irrealizzabili ed infine ad un palco dove esibirsi, che definire strano è dir poco. L'autore, Claudio Beorchia, vive lo stato di grazia di una mente caleidoscopica che lo porta ad essere artista, grafico, musicista. Incrociando le sue esperienze si balocca con le parole, fa incontrare mondi diversi sul terreno del divertimento, sempre con grande ironia e arguzia, intrattiene il lettore e lo impegna nella ricerca dei suoi scherzi, ovviamente senza prendersi mai troppo sul serio. La lettura diventa quindi una appassionante caccia al tesoro.
Il mago. Il Gesù di Pilato. Una storia diversa
Massimo Gusso
Libro: Copertina morbida
editore: Kellermann Editore
anno edizione: 2009
pagine: 640
A Jerushalajim, in una notte del mese di Nizan il Procuratore Póntius Pilátus favorisce la fuga di un modesto mago, tale Jéshua Ha-Nósri, che il Sommo Sacerdote Qájpha vorrebbe crocifisso. Il Procuratore fatica a distinguere tra i tanti esaltati che percorrono le polverose strade della Iudaea ma ha capito che Jéshua è un uomo mite e che nel bisogno di sangue di Qá-jpha c'è qualcosa di oscuro cui decide di resistere. Da qui si dipana il fitto racconto di un trentennio di avventure sotto il regno di quattro imperatori romani, innervato nel nascente, torbido e misterioso mondo dei cristiani. Un romanzo d'amore, amicizia e speranza, disseminato di delitti, intrighi e tradimenti per raccontare la tenace lotta di pochi contro una menzogna inconfessabile. Il punto di vista della narrazione è quello di due personaggi apparentemente antitetici, Pilátus e Jéshua, accomunati tuttavia da un destino che ne fa gli inconsapevoli cronisti di un'epoca multiforme, ricca di speranza e superstizione, esuberante di vita e passione così come di dolore e morte.