La Caravella Editrice: Le lampare

Questo libro fa bene ai nervi e alla cultura. Non appena terminata la lettura si resta velatamente dispiaciuti, come se qualcuno avesse smesso d''improvviso di raccontare, lasciandoci il tempo di una pausa. Mescolando storie e fatti d''altri tempi e d''oggigiorno, senza la pretesa di spiegare o giustificare, con la novità di un singolare narratore, disposto a svelare segreti e trucchi mai scritti su libri. Ci si sente davvero più arricchiti e più distesi, quasi un po'' di "scuola" fatta col divertimento di quattro chiacchiere, tra amici. C'è di tutto e per tutti. Si tratta in effetti di cose leggère, esenti dalla pesantezza del dovere e dell'obbligo, quasi una piccola finestra su curiosità inesplorate, alla portata di tutti, magari mai carpite o fotografate, messe a nuovo grazie agli abili "ferri" dell'ironico ricercatore.

Non si tratta di un romanzo, sono messaggi. Sara li chiama messaggi. Si leggono nell'attimo di una pausa, nel segreto di una meditazione, senza la pesantezza dell'impegno. Arrivano diretti, senza filtro, come portati tra le mani. Dentro ci siamo un po' tutti; riflessioni e spunti che ci riguardano, ci dipingono e ci stimolano con garbata provocazione. Pagine di spirito, che ci elevano dalla bassezza di tutti i giorni, che pungono sulla guancia della sonnolenza per svegliarci da un letargo comodo e annoiato. Senza mai la presunzione di indicare, tracciare o segnare la strada giusta. Solo con la delicata carezza fraterna di chi ha premura per l'altro, di chi cerca di far star bene gli altri, di chi vuole bene all''altro.

"Prima che spirasse l'anno, diventai sua moglie. In verità, siccome io credo qualcosa di vero nell'adagio, che il primo amore non si scorda mai, ci sia, pur con la dovuta circospezione non smisi di interessarmi alle vicende di Nanni e anche dopo sposata, dal paese dove mi ero stabilita, cercavo sempre, usando sotterfugi ed espedienti vari, di non fargli mancare, con la complicità del sindaco, mio buon amico, un aiuto e un sostegno economico, senza che Nanni sospettasse che dietro c'ero io. Certa, che mio marito non avrebbe compreso, né tanto meno approvato quest'iniziativa, gliela tenni nascosta, e fino alla sua morte nulla seppe".