La Città del Sole: Crisi e critica
Modernità e critica-Modernity and critique-Modernité et critique
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: La Città del Sole
anno edizione: 2022
pagine: 620
Nella conferenza Qu’est-ce que la critique? (1978) Foucault individuava nell’attitudine critica un elemento determinante della modernità: si tratta di un movimento complesso e stratificato che, a partire dal XVI secolo, mette in discussione il magistero ecclesiastico nell’interpretazione delle Scrittura, ricerca i limiti del diritto di governare e non accetta un principio come vero solo perché imposto da un’autorità. Si ritrova qui quella tensione all’emancipazione dal giogo del potere e della verità che per Kant era un compito primordiale della filosofia. Più recentemente, nel suo libro del 1996, Études sur Marx (et Engels), André Tosel ha sottolineato che la filosofia moderna (da Cartesio in poi) si presenta ab origine come critica: essa si sviluppa come un movimento magmatico nel quale la critica tende ad approfondirsi, correggersi, radicalizzarsi. Già nella prima metà del secolo scorso non pochi autori (tra i quali Lukács, Heidegger, Horkheimer, Sartre, e così via) si erano confrontati con il pensiero moderno cogliendo in esso problemi e domande radicali che persistevano nelle controversie filosofiche del loro tempo, mettendone in discussione i principi e sottoponendo…
Briciole. Arte e fine del mondo in Theodor W. Adorno
Chiara Cappiello
Libro: Libro in brossura
editore: La Città del Sole
anno edizione: 2021
pagine: 128
Quella adorniana è una riflessione asistematica, fatta di frammenti e di briciole di pensiero. Le briciole sono macerie, ciò che resta dopo uno sgretolamento, ma anche granelli di una polvere che mette le ali all’utopia. Francofortese costretto all’esilio negli Stati Uniti, nato all’alba del ventunesimo secolo e morto all’indomani del ’68, Adorno è un pensatore del Novecento, della Germania e dell’Europa, e della loro crisi. Che viene messa a fuoco anche con l’ausilio di uno specchio assai profondo: quello dell’arte. Se il cuore del filosofo batte per l’avant-garde, si avverte allo stesso tempo come la nostalgia per un’armonia perduta – o a venire. Ciò emerge sperimentando l’accostamento di Adorno ad altri grandi osservatori del Novecento cui il francofortese non guarda simpateticamente. Con costoro egli ha almeno un punto in comune: potrebbero alloggiare insieme nelle suites del lukácsiano «Hotel Abisso». Lo sguardo di ognuno di essi scruta con piglio aristocratico più o meno velato gli strapiombi della storia.