Laterza: Cultura storica
Italya. Storie di ebrei, storia italiana
Germano Maifreda
Libro: Copertina rigida
editore: Laterza
anno edizione: 2021
pagine: 352
La maggior parte degli italiani non è abituata a pensare alla lunga storia del proprio Paese (tra Medioevo e Rinascimento, Controriforma e Risorgimento) anche come storia degli ebrei che pure, fin dall'epoca romana, lo abitarono ininterrottamente. Né, al contrario, la vitalissima storia ebraica nella nostra penisola è di solito concepita come parte integrante della storia italiana: la si pensa piuttosto come la parabola speciale di una minoranza emarginata, isolata, perseguitata; passiva di fronte agli eventi della 'Grande storia' o colpita in negativo da essi in ondate ininterrotte di antisemitismo. Germano Maifreda rovescia questo paradigma, sostenendo che conoscere la storia degli ebrei è indispensabile per capire la storia d'Italia nel suo complesso. Ripercorrendo, anche tramite documenti inediti, tante vicende piccole e grandi nell'arco di diversi secoli, l'autore dimostra che il passato italiano nei diversi ambiti (politico, economico, sociale, culturale, religioso) può essere visto con occhi nuovi se si tiene conto dell'azione costruttiva di donne e uomini ebrei; nonché delle influenze reciproche e delle tante forme di interazione avvenute tra loro e tutti gli altri abitanti della penisola.
Cleofonte deve morire. Teatro e politica in Aristofane
Luciano Canfora
Libro: Copertina rigida
editore: Laterza
anno edizione: 2017
pagine: 518
Siamo nel pieno della guerra del Peloponneso. Atene rischia la sconfitta. La tensione è altissima: il partito aristocratico vuole accordarsi a qualunque prezzo con Sparta e adottare il modello politico dei vincitori. I democratici vogliono resistere fino alla fine e salvare la costituzione. Cleofonte è il leader della parte democratica ed è l'uomo da abbattere. In questo tumultuoso quadro politico, un ruolo fondamentale lo giocano i drammaturghi. Alcuni di loro intrattengono un rapporto stretto con i gruppi di pressione decisi a scalzare il regime democratico. La commedia si fa, cosi, interprete della 'maggioranza silenziosa', quella che non va all'assemblea popolare, e la sobilla contro i suoi capi presentandoli come mostruosi demagoghi. Aristofane, il commediografo, si fa agitatore politico. La sua grande abilità consiste nel presentarsi come il difensore del popolo agendo, in realtà, per conto di chi intende distruggere il potere popolare. Nella commedia intitolata "Rane" getta la maschera, chiede e auspica la condanna di Cleofonte, accanito oppositore del potere oligarchico; rompendo la finzione scenica fa un vero e proprio comizio, e parla, questa volta apertamente, della bruciante attualità politica.
La cristianità in frantumi. Europa 1517-1648
Mark Greengrass
Libro: Libro rilegato
editore: Laterza
anno edizione: 2017
pagine: 819-XV
Un'epoca di sconvolgimento spirituale e culturale che travolse tutti, principi e contadini. Cinquecento anni fa la sfida di Martin Lutero all'autorità della Chiesa costrinse i cristiani a riesaminare i propri convincimenti e scosse i fondamenti della loro religione. Lo scisma successivo, incoraggiato da rivalità dinastiche e cambiamenti nell'arte della guerra, trasformò in modo radicale la relazione tra governante e governato. Le scoperte geografiche e scientifiche misero alla prova l'unità della cristianità come comunità di pensiero. L'Europa, con tutte le sue divisioni, emerse allora piuttosto come una proiezione geografica. Una proiezione riflessa nello specchio dell'America e rifratta dalla scomparsa delle Crociate e dalle ambigue relazioni con il mondo islamico e gli ottomani. Raccontando questi mutamenti drammatici, Tommaso Moro, Ludovico Ariosto, William Shakespeare, Michel de Montaigne e Miguel de Cervantes crearono opere che ancora oggi riescono a restituirci i turbamenti del loro tempo e che continuano a influenzarci. Un affresco che indaga le radici dell'eredità europea.
La rabbia dei vinti. La guerra dopo la guerra 1917-1923
Robert Gerwarth
Libro: Copertina rigida
editore: Laterza
anno edizione: 2017
pagine: 421
L'11 novembre del 1918 segna un momento decisivo della storia d'Europa: la fine di una guerra che aveva distrutto un'intera generazione e l'estinzione di grandi imperi secolari. Ma quale è stata l'eredità che ci ha lasciato la Prima guerra mondiale? Per molti aspetti il futuro dell'Europa non è stato condizionato tanto dai combattimenti sul fronte occidentale quanto dalla devastante scia di eventi che seguirono la fine del conflitto mondiale quando paesi di entrambi gli schieramenti vennero travolti da rivoluzioni, pogrom, deportazioni di massa e nuovi cruenti scontri militari. Se nella maggior parte dei casi la Grande guerra era stata una lotta fra truppe regolari che combattevano sotto la bandiera dei rispettivi Stati, i protagonisti di questi nuovi conflitti furono soprattutto civili e membri di formazioni paramilitari. La nuova esplosione di violenza provocò la morte di milioni di persone in tutta l'Europa centrale, meridionale e sud-orientale, e questo ancor prima che nascessero l'Unione Sovietica e una serie di nuovi e instabili staterelli. Ovunque c'erano persone animate da un desiderio di rivalsa, disposte a uccidere per placare un tormentoso senso di ingiustizia, e in cerca dell'opportunità di vendicarsi contro nemici reali o immaginari. Un decennio più tardi, l'avvento del Terzo Reich in Germania e l'affermazione di altri Stati totalitari fornirono loro l'occasione che tanto avevano atteso.
Wonderland. La cultura di massa da Walt Disney ai Pink Floyd
Alberto Mario Banti
Libro: Copertina rigida
editore: Laterza
anno edizione: 2017
pagine: 608
Nel 1933 viene lanciato nei cinema USA I tre porcellini di Walt Disney. Questo piccolo avvenimento segna l'inizio della parabola della cultura mainstream promossa dai film delle majors hollywoodiane, raccolta e amplificata dalla radio e dalla tv. Questo tipo di cultura, basata su un'idea consolatoria dell'intrattenimento, fondata su una visione manichea del bene contro il male e sul must del lieto fine, prende forma allora e mette radici nell'immaginario collettivo dell'Occidente. Basti pensare a film come Via col vento, Il mago di Oz e Gli uomini preferiscono le bionde, o a fumetti come Tarzan, Dick Tracy o i supereroi. Dopo la seconda guerra mondiale si assiste invece alla nascita e al successo di una controcultura di massa, animata - sin dai primi anni Sessanta - soprattutto dalla formazione e dal successo della musica rock. Bob Dylan, Beatles, Pink Floyd intrecciano i loro rapporti con il coevo 'nuovo cinema' di Hollywood, da Easy Rider a II laureato, fino alla nuova produzione teatrale di Broadway e alle nuove forme della programmazione televisiva. Una cultura alternativa, con al centro gli afroamericani, i ragazzi e le ragazze delle subculture giovanili, i militanti per i diritti civili. Questa costellazione potente si dissolve a partire dalla metà degli anni Settanta permettendo alla cultura di massa mainstream di rinnovare la sua egemonia, ancora oggi evidente.
Assiria. La preistoria dell'imperialismo
Mario Liverani
Libro: Libro rilegato
editore: Laterza
anno edizione: 2017
pagine: XVIII-384
Un impero è una formazione politico-territoriale che si assegna lo scopo di allargare incessantemente la propria frontiera, di assoggettare (per conquista diretta o per controllo indiretto) il resto del mondo, fino a far coincidere la propria estensione con quella dell'ecumene tutto. La sua 'missione' è un progetto ideale che si fonda su una teoria politica (quando non teologica) e si articola in principi ideali. Questi variano nel tempo, oscillando soprattutto tra il fondamento religioso e quello civile. Mario Liverani, uno dei maggiori studiosi del Vicino Oriente antico, rivoluziona la storia dell'antica Assiria, mostrando come qui siano emersi per la prima volta alcuni dei tratti caratteristici comuni a tutti gli imperi comparsi nella storia del mondo. Da Roma a Bisanzio, dall'impero britannico all'egemonia USA: il dominio con ogni mezzo disponibile per ricavarne vantaggi, la colpevolizzazione del nemico, l'attribuzione di una valenza universale alla propria missione hanno sempre accompagnato la vita di ogni impero.
L'affaire Potempa. Come Hitler assassinò Weimar
Johann Chapoutot
Libro: Libro rilegato
editore: Laterza
anno edizione: 2017
pagine: 104
L'omicidio di un operaio comunista avvenuto nella notte tra il 9 e il 10 agosto 1932 a Potempa, in Slesia, significa l'assassinio di Weimar? Non esageriamo: non fu certo l'unico delitto di quegli anni. La storia della Repubblica di Weimar è segnata da centinaia e centinaia di omicidi. Forse per assassinio di Weimar s'intende quello di una repubblica? Ci verrà ribattuto che vi sono molte altre date possibili per identificarne la fine: prima fra tutte il 30 gennaio 1933, il giorno in cui Hitler assunse la funzione di capo del governo. Che cosa avrebbe, allora, l'omicidio di un modesto operaio comunista avvenuto nella provincia più profonda e periferica, per poter competere con l'evento per eccellenza, con i suoi flash, le edizioni straordinarie e le sfilate alla luce delle fiaccole, vale a dire l'ascesa di Adolf Hitler alla cancelleria? Di fatto questo assassinio alimentò la cronaca giudiziaria e il dibattito politico: se ne parlò, molto, e non immotivatamente. Questo semplice atto di violenza fu percepito come un evento e lo storico può leggervi, sotto la superficie, le correnti profonde di molte storie.