Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina
Iscriviti alla newsletter

Laurana Editore: Fremen

La questione dei cavalli

La questione dei cavalli

Arianna Ulian

Libro: Copertina morbida

editore: Laurana Editore

anno edizione: 2020

pagine: 288

Un visionario regista canadese sceglie Venezia come ambientazione per il sequel del film western "Il mio nome è Nessuno". Attori e tecnici sono pronti per iniziare le riprese, ma una catena di errori, omissioni e storture burocratiche complica lo sbarco dei cavalli. L'afa lagunare rende l'attesa opprimente. Corrono voci, fomentate da un giornalista locale, che collegano la presenza della troupe in città ad alcuni eventi inquietanti: una moria di pesci in laguna, una strana muffa rosa sui muri delle case. Angelo, giovane direttore tecnico di origine italiana, e la sua collaboratrice Sarah tentano di mediare fra le esigenze della produzione e le posizioni sempre più pressanti di alcuni residenti; ma la tensione cresce fino a quando un gruppo di comparse aderisce così tanto al proprio ruolo da impossessarsi dei costumi da cowboy e battere la città come un Mucchio Selvaggio, compiendo violenze e intimidazioni in nome di una ritrovata autenticità locale. Un bambino che tutti conoscono come Momo osserva i movimenti delle persone e delle cose e li collega alle mezze frasi che sente dai genitori, dalle bambine più grandi, a scuola. Dal finestrino del treno che ogni pomeriggio lo riporta a Mestre, vede i cavalli stallati sull'isola di San Secondo, sente che sono in pericolo e decide di scoprire il loro destino a tutti i costi. Postfazione di Dario Voltolini.
18,00

Un'estate da Dick Fulmine

Alberto Grillo

Libro: Libro in brossura

editore: Laurana Editore

anno edizione: 2025

pagine: 256

Se esistesse la categoria dei «romanzi reticenti», "Un’estate da Dick Fulmine" vi apparterrebbe senz’altro. Se Un’estate da Dick Fulmine avesse un eroe, sarebbe Francesco: un ragazzino che vive in un paese dell’entroterra; che dopo l’8 settembre del ’43 scappa con la famiglia in un campo di lavoro del Reich, dove perde i genitori sotto un bombardamento; che a guerra finita rientra a casa da solo, a piedi; che viene accolto nella primavera del ’45 dagli zii, nel frattempo trasferitisi in città. Lì ritrova il suo grande amico, il cugino Giuseppe, accecato dalla calce tra le macerie di un cantiere. Con lui vive delle semplici avventure: esplora la città, si fa degli amici, ha una storia con una buona ragazza. Ma, alla fin fine, di questo eroe sappiamo veramente poco, e nulla dei suoi moti interiori: conosciamo appena alcuni suoi sentimenti elementari, certe passioni, i desideri dell’età; in una scena struggente, quasi una visione, comprendiamo quanto gli manchi la madre; nella sostanza, però, sembra un personaggio estraneo al mondo, forse un burattino, un prototipo adolescente del Meursault camusiano. Il fatto è che, per Francesco, in quegli anni, in quei luoghi, dentro a quei legami familiari, è difficilissimo sentire, pensare, crescere, perché è difficilissimo distinguere tra il bene e il male. Gli ex alleati sono diventati nemici; gli ex nemici sono diventati alleati, gli alleati hanno posto fine alla guerra, ma hanno ammazzato i suoi genitori e, indirettamente, hanno colpito il cugino. In città tutto dipende dai soldi, anche il sesso, ma soldi non ce ne sono mai. Alcuni adulti sono buoni, altri no. Dov’è la giustizia? L’unico esempio al quale Francesco sembra potersi appoggiare è Dick Fulmine, eroe, lui sì, ma solo di un fumetto; le sue avventure mirabolanti sono lontane, lontane dalla quotidianità di sopravvivenza in cui Francesco vive. Con una lingua scabra ed economica, aperta al movimento metaforico ma sempre precisa, "Un’estate da Dick Fulmine" ci consegna un paradossalmente memorabile non-eroe.
18,00 17,10

Lo splendore. Volume Vol. 1

Pier Paolo Di Mino

Libro: Libro in brossura

editore: Laurana Editore

anno edizione: 2024

pagine: 680

Che cosa sappiamo della realtà? La realtà dell’esperienza ci è nota: conosciamo fatti, eventi, cause, luoghi, individui. Ma nel cuore dell’esperienza è nascosta una trama simbolica: la realtà reale. Nel corso dell’Ottocento, mentre grazie alla rivoluzione industriale la tecnica si affermava come lo strumento principe per la conoscenza e il dominio del mondo, i romanzieri – da Balzac a Flaubert – tentarono di rappresentare scientificamente la realtà dell’esperienza; ma nel passaggio al Novecento ci si accorse che il realismo non riusciva a soddisfare il bisogno di senso, che l’esperienza risultava frammentata e dispersa, che la realtà reale sfuggiva alla presa. Joyce, Proust, Döblin, Mann, Broch, Musil, Hesse, Canetti e altri tentarono un romanzo nuovo, vorace, spirituale, strabordante dalle forme canoniche. “Lo splendore” di Pier Paolo Di Mino si colloca in questa tradizione modernista; ma ficca le sue radici molto più nel profondo, nelle grandi narrazioni bibliche e prebibliche, nella sapienza cabalistica e alchemica – il titolo è un omaggio allo “Zohar” –, nel romanzo comico e parodistico di Cervantes e Sterne. E al tempo stesso è una rocambolesca e talvolta granguignolesca epopea popolare, avvincente come un romanzo di Dumas. “Lo splendore. L’infanzia di Hans” racconta l’infanzia di Hans Doré, nato nel 1911 in un sobborgo di Berlino e destinato a diventare il «vero re», colui che – senza saperlo – potrà salvare il mondo dalla macchina della necessità; ma è soprattutto il racconto della sua genealogia diretta e indiretta, nella quale si affollano personaggi memorabili – la curatrice ambulante Hermine, la piissima Clea, il brutale Gustav, il fervente socialista Joseph –, ciascuno con il proprio compito all’interno della sottile trama che regge le sorti dell’umanità. Le loro vite sono contese da due fazioni contrapposte, che sembrano muoversi con agilità nello spazio e nel tempo: da una parte l’abeliano Hubel e il cainita Ginzburg, dall’altra il prete Kircher e un misterioso libraio. Saranno questi ultimi che, per mezzo di un visionario libro azzurro fatto di sole immagini, tenteranno di guidare Hermine, Clea, Gustav, Joseph e lo stesso Hans verso lo splendore.
22,00 20,90

La casa delle orfane bianche

Fiammetta Palpati

Libro: Libro in brossura

editore: Laurana Editore

anno edizione: 2024

pagine: 376

Per aiutarsi reciprocamente tre donne di mezz’età decidono di ritirarsi in una casa di paese con le rispettive anziane madri, bisognose di assistenza. La convivenza, sulla carta, è un incastro perfetto: cosa c’è di meglio della rusticità dei bei tempi andati per dividere spese, pensieri, incombenze, e magari risanare quel legame intimo tra madre e figlia, di accudimento e amore, che al momento è invertito? Ma il nido si mostra assai presto per quello che è: un covo di immaturità, risentimento, egocentrismo e disperazione che sfocia in un tragicomico delirio collettivo: la casa si rivolta contro le inquiline e il loro desiderio, soffocandole tra immondizie, un cane infido e l’odore nauseabondo di una papera guasta. La situazione precipita quando arriva nella casa, teoricamente come badante, una suora fasulla e inferma, che si piazza in poltrona e pretende d’essere servita e riverita. Lo scompiglio che ne segue getta le protagoniste nello sconforto totale finché, come in ogni dramma che si rispetti, esse saranno costrette a smascherarsi, e a dichiararsi orfane bianche.
19,00 18,05

Ferrovie del Messico

Ferrovie del Messico

Gian Marco Griffi

Libro: Libro in brossura

editore: Laurana Editore

anno edizione: 2022

pagine: 824

Se cercate dell’avventura, in questo romanzo ne troverete a bizzeffe. Se cercate della letteratura, con questo romanzo ne farete una scorpacciata. I luoghi e i tempi: Asti, Repubblica Sociale Italiana, febbraio 1944; su e giù per le ferrovie del Messico, tra gli anni Venti e gli anni Trenta del secolo scorso. I personaggi (non tutti): Cesco Magetti, milite della Guardia nazionale repubblicana ferroviaria, tormentato dal mal di denti, incaricato di compilare una mappa delle ferrovie del Messico (l’ordine viene dall’alto, molto dall’alto); Tilde Giordano, ragazza bellissima e folle, imbevuta di letteratura, della quale Cesco si innamora all’istante e perdutamente; Steno, devotissimo fidanzato di Tilde, partigiano senz’armi; don Tiberio, prete di città confinato a Roccabianca a causa di certe sue insane passioni; Epa, cartografo samoano (delle Samoa tedesche); Adolf il Führer e la sua consorte Eva, alle prese con l’abuso di anglicismi; Angelo detto Angelino detto Angelito detto Lito Zanon, addetto cimiteriale alla bollitura di cadaveri; Mec il muto, suo sodale fin dai tempi in cui insieme costruivano ferrovie in Sudamerica; le due Marie, entrambe di nome Maria; Bardolf Graf, impiegato amministrativo, ignaro motore immobile di tutta la storia; Ettore e Nicolao, informatissimi e misteriosi clienti fissi del night club segreto l’Aquila agonizzante, prossimi ai partigiani; Gustavo Adolfo Baz, autore del volume Historia poética y pintoresca de los ferrocarriles en México; Edmondo Bo, frenatore poeta, o poeta frenatore, o frenatore e poeta, in ogni caso alcolista e oppiomane; l’orribile Obersturmbannführer Hugo Kraas, amante dell’arte italiana, discutibile golfista e spietato SS; Giustina Decorcipo, compagna d’orfanotrofio di Ettore e Nicolao, violentata e uccisa e gettata sul bordo della strada a sedici anni; Feliciano, bambino morto.
22,00

Il censimento dei lampioni

Carmelo Vetrano

Libro: Libro in brossura

editore: Laurana Editore

anno edizione: 2022

pagine: 320

Sebastiano rientra al paese d’origine, in Puglia, dopo un periodo trascorso all’estero. Deve comparire in tribunale per la sentenza di separazione dalla moglie Magda. Trova lavoro, per sé e per il padre disoccupato, come censore dei lampioni di strada per la società Electric Sole; e decide di rimanere.Il lavoro fianco a fianco col padre, che molti anni prima aveva lasciato senza apparenti motivi la famiglia, mette in luce antichi dissapori. Il tutto si complica ancora con la nascita di una relazione tra il padre di Sebastiano e Magda. Ma durante il lavoro di censimento molti eventi aiuteranno Sebastiano a confrontarsi con il suo passato: in particolare l’incontro con Lisa, una giovane artista le cui opere, le Mappe dei giorni, consistono di brevi frasi che descrivono la sua vita quotidiana. Sebastiano stesso, imitandola, trasformerà le schede del censimento in brevi narrazioni, consegnando a ogni lampione una storia e recuperando, allo stesso tempo, i propri ricordi. Per scoprire, alla fine, che la distanza tra lui e suo padre non è poi così grande.
18,00 17,10

ADA:39

Cosimo Lupo

Libro: Copertina morbida

editore: Laurana Editore

anno edizione: 2021

pagine: 256

Cosimo si sta facendo portare a trentanovemila metri di altezza da un pallone a elio. Giunto alla quota si abbandonerà, in caduta libera, per quattro minuti; nel corso dei quali dovrà risolvere, alla cieca, un cubo di Rubik. Poi si aprirà il paracadute, e in altri sette minuti Cosimo sarà a terra. In ADA:39 le storie si incastrano e combinano tra loro secondo più principi. Vanno e vengono, nelle storie, diversi personaggi illustri o familiari, dal compositore Stockhausen al saltatore con l'asta Vigneron, tutti impegnati ad affrontare, fisicamente e metaforicamente, il Muro. Il cambiamento decisivo dell'esistenza. Con una scrittura limpidissima, Lupo ci incanta e ci accompagna lungo tutta la narrazione come in un lungo, delizioso sogno, fino all'abbandono.
18,00 17,10

Breve trattato sui picchiatori nella Svizzera italiana degli anni Ottanta

Breve trattato sui picchiatori nella Svizzera italiana degli anni Ottanta

Manuela Mazzi

Libro: Copertina morbida

editore: Laurana Editore

anno edizione: 2021

pagine: 272

Negli anni Ottanta, mentre in Italia spadroneggiavano i paninari, un poco più a Nord, nella Svizzera italiana, nasceva il movimento dei picchiatori. Non un movimento organizzato, per carità, ma uno spontaneo fiorire, qua e là, in questo o quel paese, di piccole e grandi bande, alcune sedentarie, altre motorizzate, dedite alla nobile arte del menar le mani. Giovanotti, ma neanche giovanotti, spesso poco più o poco meno che ragazzi, pressoché tutti maschi - con la lodevole eccezione di Cristina Brusino detta LouLou c'est moi -, impegnati a difendere il proprio territorio, l'onore delle ragazze, il diritto di stare in santa pace ai tavolini del bar preferito. Con una scrittura distaccata - ma che nasconde un po' d'affetto e un po' d'ironia - la ticinese Manuela Mazzi, in questo romanzo in forma di Breve trattato, ci guida a conoscere una "generazione perduta": che prima di essere ricondotta - dall'età, dalla naturale evoluzione degli ormoni, dalle pressioni sociali - a una vita mediocre e innocua come quella di chiunque, ha tentato di affermare, sia pur rozzamente, la propria presenza nel mondo. Tra tutti, come un piccolo eroe omerico, spicca Matt Stehnermeier, detto Nitro, pugile per scelta e picchiatore per vocazione: che oggi, pur diventato padre di famiglia, non rinnega e non si rinnega: «C'è chi nasce lupo e chi nasce pecora. Io non sono nato pecora. Non mi piegherò mai a ciò che non ritengo giusto, in nessun ambito». Naturalmente, è tutto inventato. Introduzione di Giulio Mozzi. Prefazione di Orazio Cavadini. Postfazione di Ermanno Cavazzoni.
18,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.