Ledizioni: Univ. Torino-Quaderni del dipartimento di giurisprudenza
La sentenza è pronunziata. Rappresentazioni della giustizia nell'opera lirica
Libro: Copertina morbida
editore: Ledizioni
anno edizione: 2020
pagine: 220
In quale misura la musica, ed in particolare l'opera lirica, può accrescere la consapevolezza dell'identità del giurista di oggi, chiamato quotidianamente a districarsi tra normative sempre più tecniche? Questo volume, che raccoglie contributi di giuristi, storici e artisti che lavorano nel mondo delle rappresentazioni liriche, cerca proprio di dare una risposta a questa delicata domanda. Dopo la breve introduzione di Mario Riberi (dal programmatico titolo La musica sveglia il giurista) il contributo del Maestro Stefano Poda (corredato da una appendice fotografica che presenta alcune delle sue più importanti creazioni internazionali) apre il volume proponendo un vero e proprio "manifesto" sull'estetica delle rappresentazioni operistiche evidenziando come, nella valutazione delle messe in scena, il concetto di "modernità" venga spesso frainteso da pubblico e addetti ai lavori. I successivi saggi sviluppano invece il rapporto tra diritto ed opera lirica confrontandosi con il tema della Giustizia e delle sue rappresentazioni nel teatro musicale: Paolo Giani Cei delinea la presenza di aspetti giuridici in tutto il melodramma sette-ottocentesco concentrandosi sulla contrapposizione tra individuo e regole; partendo dalle opere in musica secentesche di Monteverdi, Bernardo Pieri restituisce invece l'immagine di una Giustizia "sopraffatta" e vilipesa dalla legge; Andrea Pennini evidenzia invece i riflessi reali ed immaginifici degli istituti giuridici di Antico Regime presenti nel capolavoro Mozartiano Le Nozze di Figaro; Francesco Serpico coglie invece la corrosiva critica di Giuseppe Verdi all'azione normativa della Chiesa Cattolica che permea il Don Carlos; Matteo Traverso analizza alcuni giudizi presenti nelle opere wagneriane; Mario Riberi mostra il dramma della giustizia incapace di mediare tra l'individuo e la "macchina statale" nelle opere tardo ottocentesche e novecentesche; Ida Ferrero descrive infine lo svelamento delle ingiustizie sociali nel teatro di Kurt Weill e Bertolt Brecht durante la Repubblica di Weimar. Chiude l'opera Valerio Gigliotti, che mostra come per il giurista contemporaneo sia necessario allargare la propria visione del diritto uscendo dalla dominante concezione ipertecnicistica per recuperare «la pienezza della dimensione antropologica, ordinamentale e consuetudinaria di cui l'interprete della norma è - o deve divenire - vigile e responsabile custode».
«Une très-ancienne famille piémontaise». I Taparelli negli Stati sabaudi (XVII-XIX secolo)
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2019
pagine: 244
Frutto di una rielaborazione critica di un convegno tenutosi presso il castello di Lagnasco (CN) il 10 maggio 2016, il volume si presenta come un primo tentativo organico di analisi dello sviluppo di una delle più importanti famiglie del Piemonte tra l'Autunno del Medioevo e l'Unità d'Italia, ovvero i Taparelli. Questo percorso inizia con gli studi di Blythe Alice Raviola, Paolo Cozzo e Laura Facchin i quali, partendo da prospettive storiografiche differenti (politico istituzionali la prima, religioso-devozionali il secondo, storico-artistiche la terza), prendono in considerazione le vicende di questa famiglia nei primi secoli dell'età moderna. I contributi di Andrea Merlotti e Davide De Franco focalizzano invece l'attenzione sulle vicende dinastiche ed economiche della famiglia nel Settecento. Dopo il saggio di Mario Riberi incentrato sulle vicende d'età Napoleonica, Ida Ferrero e Michele Rosboch si concentrano su Luigi Taparelli d'Azeglio, gesuita e filosofo; mentre Matteo Traverso si dedica alla figura più nota dei Taparelli, ovvero Massimo d'Azeglio, nel particolare momento politico della crisi costituzionale subalpina del 1849.
Federico Patetta (1867-1945). Profilo di un umanista contemporaneo
Libro: Copertina morbida
editore: Ledizioni
anno edizione: 2019
pagine: 208
Gli undici saggi che compongono il volume costituiscono un omaggio che gli autori hanno voluto tributare, in occasione del centocinquantenario della nascita, a Federico Patetta (Cairo Montenotte, 16/2/1867-Alessandria, 28/10/1945), un maestro emblematico per la Storia del diritto italiano e, più in generale, per le discipline genericamente definite 'umanistiche', il quale ha illustrato con il proprio magistero l'Ateneo torinese nei primi decenni del secolo XX. Le tre parti in cui si articola il libro tentano di restituire un profilo complesso del personaggio che in certo qual modo rifletta la poliedricità di formazione, di interessi e di magistero che hanno contraddistinto lo studioso nel vivace e complesso panorama culturale della prima metà del Novecento. La costante attenzione all'indissolubile e imprescindibile legame tra ricerca e insegnamento universitario, la raffinata erudizione negli ambiti più eterogenei delle 'scienze umane', la costante vocazione di filologo e critico, esercitata su un prezioso e vasto patrimonio librario e manoscritto a noi tramandato, emergono - nei contributi qui raccolti - quali cifra e testamento spirituale di uno degli ultimi 'umanisti'.
A Pierluigi Zannini. Scritti di diritto romano e giusantichistici
Libro: Copertina morbida
editore: Ledizioni
anno edizione: 2019
pagine: 460
Il volume raccoglie sedici studi, di diritto romano ed in genere di argomento giusantichistico, dedicati a Pierluigi Zannini in occasione del suo «collocamento a riposo» da amici e colleghi dell'Università di Torino nonché da altre persone particolarmente legate a tale gruppo accademico.
La notificazione tra conoscenza legale e conoscenza effettiva
Matteo Lupano
Libro: Copertina morbida
editore: Ledizioni
anno edizione: 2018
pagine: 123
La notificazione è volta a provocare la conoscenza, come si evince dal suo stesso nome, derivante dal latino notum facere. Nell'istituto tuttavia - osservava Minoli in uno dei più rilevanti studi sul tema dello scorso secolo - il ruolo preponderante è svolto dal facere, dalle attività da svolgere, e non dalla notitia: l'effettivo conseguimento della conoscenza non è essenziale affinché il procedimento si perfezioni. Nel corso degli anni questa sensibilità è mutata. La tutela costituzionale accordata al diritto di difesa e l'influenza di altri modelli, in particolare quello tedesco, hanno reso più sentita la necessità che le regole della notificazione assicurino al destinatario concrete chances di apprendere il contenuto dell'atto a lui indirizzato, così da determinare per tempo il proprio comportamento.
La responsabilità degli Stati e delle organizzazioni internazionali: nuove fattispecie, problemi di attribuzione e di accertamento
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2018
pagine: 413
Il volume raccoglie una serie di scritti sulla responsabilità internazionale, tutti volti a rispondere ad una generale domanda: come si comportano le regole secondarie del diritto internazionale di fronte ad una realtà giuridica e fattuale profondamente mutata rispetto a quella esistente al tempo della loro codificazione? È una realtà che esige un ripensamento di obblighi internazionali già esistenti, se non addirittura l’elaborazione di nuove regole. L’esistenza di nuovi – o rinnovati – regimi rende urgente interrogarsi sulle regole di definizione, di attribuzione e di accertamento della responsabilità internazionale derivante dalla loro violazione. Il volume è diviso in tre parti: la prima parte ha ad oggetto la ricostruzione di obblighi internazionali nei contesti più problematici dell’attuale realtà internazionale, tra cui lo sviluppo di nuove tecnologie, il cyberspazio, il cambiamento climatico e i grandi flussi migratori; la seconda parte si concentra sull’elemento soggettivo dell’illecito e guarda in particolar modo alle difficoltà che emergono in tema di attribuzione nel contesto di esperienze di gestione delle crisi internazionali attraverso forme di ibridazione tra pubblico e privato o di cooperazione tra più soggetti internazionali; la terza e ultima parte prende in esame le conseguenze dell’illecito e le questioni relative all’accertamento della responsabilità, al fine di valutare l’efficacia delle norme internazionali rispetto ad illeciti di particolare gravità o complessità.
L'armonizzazione del diritto europeo: il ruolo delle corti
Libro: Copertina morbida
editore: Ledizioni
anno edizione: 2018
pagine: 236
Il Quaderno si divide in due sezioni: nella prima, intitolata L'armonizzazione e l'uniformazione del diritto privato europeo, si affronta il tema del rapporto tra le corti UE, le corti nazionali e le autorità amministrative e quello del contributo che il progetto del Draft Common Frame of Reference ha dato al processo di armonizzazione del diritto privato europeo; la seconda sezione, invece, è dedicata al ruolo che, nel suddetto processo di armonizzazione, hanno giocato le Corti; particolare rilievo a questo riguardo hanno assunto prima la comparazione giuridica e in seguito proprio il DCFR. In questa sezione si dimostra come, in molti altri paesi europei, il ricorso alle soluzioni prospettate dal Draft abbia contribuito in modo decisivo all'evoluzione giurisprudenziale del diritto privato nazionale.
Pena e ritorno. Una ricerca su interventi di sostegno e recidiva
Daniela Ronco, Giovanni Torrente
Libro: Copertina morbida
editore: Ledizioni
anno edizione: 2017
pagine: 139
Il testo segue le varie fasi del processo di criminalizzazione, dalle esperienze antecedenti il carcere, sino al momento della prigione, per poi addentrarci nella fase successiva alla pena. Dopo un primo capitolo introduttivo sulla descrizione di come è nata la ricerca, nel secondo capitolo lo studio viene inserito nel quadro delle recenti evoluzioni dei paradigmi del controllo penale. Nel terzo capitolo proponiamo quindi un quadro dello status sociale dei fruitori del progetto e delle esperienze lavorative sino al momento della carcerazione. Nel quarto capitolo riflettiamo sul carcere e sull'impatto della prigione sul percorso di vita del condannato per poi giungere, nel quinto capitolo, a narrare dell'incontro fra l'ex detenuto e le agenzie preposte alla risocializzazione dei condannati. Nel sesto capitolo, affrontiamo il tema della recidiva e del rientro in società dei protagonisti per interrogarci sul rapporto fra un tasso di recidiva sostanzialmente basso ed una condizione attuale, in molti casi, di estrema povertà. Infine, nell'ultimo capitolo proponiamo una riflessione più generale sulla continuità del processo.
Fra angustie di coscienza e ordine politico. Il giuramento degli ecclesiastici all'inizio del regno di Carlo Felice (1821-1822). Volume 1
Michele Rosboch
Libro: Copertina morbida
editore: Ledizioni
anno edizione: 2017
pagine: 138
Il tema del giuramento 'civile' degli ecclesiastici è sempre stato di stretta attualità: l'istituto ha - però - radici molto profonde, soprattutto nella tradizione storico-giuridica degli Stati sabaudi in epoca moderna, per passare poi alle vicende preunitarie ed alla sua formale abolizione da parte del Regno d'Italia nel 1871 con le Leggi delle guarentigie. Attorno a tali vicende storico-politiche emergono nel breve volgere di alcuni mesi (dal novembre 1821 al settembre 1822) rilevanti problematiche giuridiche intorno alla legittimità dei giuramenti, alla loro natura "ecclesiastica" e all'importanza della dispensa concessa dal papa sotto forma di un vero e proprio atto di deroga di un canone imperativo contenuto nel Liber Extra 8. Tutto ciò si inserisce - inoltre - nel preciso contesto storico della Restaurazione sabauda, le cui vicende istituzionali, giuridiche e politiche costituiscono ormai da anni un terreno d'incontro di diverse prospettive storiografiche.