Marietti 1820: Miscellanea
L'arcivescovo dei ronzini. Vita di s. Antonino da Firenze
Giuliano Agresti
Libro
editore: Marietti 1820
anno edizione: 1990
pagine: 200
A colloquio. Frammenti di memoria di un grande saggio
Hans Georg Gadamer, Silvio Vietta
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2007
pagine: 112
Questi sono gli ultimi colloqui con Hans-Georg Gadamer annotati nell'agosto, nel settembre e nel dicembre 2001, quindi pochi mesi prima della sua morte. Il colloquio aperto con Silvio Vietta inizia con la domanda sulla valutazione del Moderno nella storia occidentale e del connesso problema se una possibile nuova costruzione biologica dell'uomo potrebbe mutare i fondamentali parametri ermeneutici della comprensione umana. Gadamer parla più volte e dettagliatamente del suo maestro Heidegger, e lo fa riconoscendone la lezione, ma anche non risparmiandogli critiche severe.
Carteggio 1946-1951
Hannah Arendt, Hermann Broch
Libro
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2006
pagine: 308
Quando Hannah Arendt e Hermann Broch si incontrarono per la prima volta nel maggio del 1946, lui aveva sessant'anni, lei quaranta. La Arendt doveva ancora pubblicare i suoi libri più importanti, Broch invece con "La morte di Virgilio" aveva raggiunto l’apice della celebrità come scrittore. Entrambi appartenenti a famiglie ebree assimilate, in Germania quella di lei, in Austria quella di lui, subirono l’odio razziale nazista e infine trovarono in New York la prima tappa del loro esilio americano. Il carteggio, proposto nella traduzione di Vito Punzi, documenta una stretta amicizia. Broch era affascinato dal coraggio e dall’energia intellettuale della Arendt; la quale considerava "La morte di Virgilio" una delle più importanti opere letterarie della modernità, punto di congiunzione tra i romanzi di Proust e di Kafka. La corrispondenza getta luce sulle condizioni dell'esilio nei primi anni del secondo dopoguerra e presenta dibattiti su Albert Camus e Arthur Koestler, sulla situazione nella Germania di allora, su filosofi come Martin Heidegger e Karl Jaspers, sul tema dei diritti umani, in quegli anni oggetto dell’attenzione sia della Arendt sia di Broch. Il carteggio termina con la morte improvvisa di Broch, nel 1951.
La semenza del regno. Sant'Ignazio di Loyola... nella mia vita
Maddalena di Spello
Libro
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2005
pagine: 140
In questo volume Maddalena "dice tutto", e lo fa per obbedienza, cercando di esporre i segreti più intimi dell'anima, evidenziando cose finora non notate. Lo fa attraverso il tracciato spirituale di un padre gesuita intermediatore (come lei lo chiama), sant'Ignazio, e su questo solco il Divino Seminatore ha potuto gettare il seme che una volta germogliato ha dato frutti di verità e semplicità. Così l'autrice ricostruisce un percorso di vita teso al donare a chi ha più bisogno.
Per il concetto di ironia. Carte personali e opere pubbliche di Sören Kierkegaard. Volume Vol. 1
Alessandro Cortese
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2004
pagine: XXV-270
Uno strumento d’accesso allo studio della Dissertazione di Kierkegaard per il Dottorato, Del concetto di ironia... (1841), certo la meno nota delle di lui opere pubbliche, sia per la molto tarda fortuna già in Danimarca (dopo il 1924) sia, precisamente, quanto al suo contenuto, innanzi tutto per il «discredito» che sembrerebbe portare appunto sul ricco resto di quelle opere già l’uso in essa delle fonti antiche riguardo all’interpretazione di Socrate come «ironia», privilegiandovisi Aristofane piuttosto che Senofonte e Platone... Di necessità, allora, innanzi tutto ricostruire essenzialmente le tracce di «ironia» nel mondo greco, le ragioni della sua successiva dimenticanza, della sua riscoperta solo tra i Romantici tedeschi, nonché quelle dello stesso rapporto di «ironia» con Socrate, ed arrivare in tal modo allo scritto kierkegaardiano il quale, presa questa «ironia» nel suo costituirsi in concetto, ha manifestamente l’intento di svolgere un’analisi di questo rapporto nella compiutezza teoretica. Ma anche di necessità, oggettivamente, come si dice, incontrare alcuni argomenti decisivi per le sorti stesse della «filosofia», almeno a quel tempo, al momento della sua celebre crisi dopo l’Idealismo, dunque il Teorema d’Immanenza, la struttura della dialettica, il problema di che cosa questa sia; e per contro, soggettivamente, assistere al prepararsi ad affrontarli da parte di quel giovane studiosissimo, mediante un programma innanzi tutto stilistico-espressivo volto alle condizioni primigenie della «filosofia» come «filosofia», e magari per ciò in lotta con il suo Cristianesimo, nonché arrivando egli, con la maturità degli anni, ad un «fondamentalismo cristiano» escludente non solo della «filosofia» ma dell’uomo.