Marsilio: Cataloghi
L'Italia dei fotografi. 24 storie d'autore. Catalogo della mostra (Mestre, 22 dicembre 2918-16 giugno 2019). Ediz. italiana e inglese
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2019
pagine: 223
Il volume ripercorre il Novecento attraverso la fotografia italiana, raccogliendo quelle prospettive che hanno aiutato a guardare e comprendere l'Italia nel corso degli anni e che hanno contribuito a dar vita a nuovi immaginari collettivi. Partiti dalle trasformazioni e dalle contraddizioni vissute, i fotografi, circa una ventina, hanno saputo raccontare gli avvenimenti con un approccio autoriale e hanno restituito percorsi visivi, critici e personali delle vicende del paese. La forte dimensione progettuale, che caratterizza i loro lavori, rappresenta la volontà di questi fotografi di creare non delle singole belle immagini, ma di costruire un discorso consapevole, con una sintassi e una grammatica precise e strutturate.
Carlo Carrà. Catalogo della mostra (Milano, 4 ottobre 2018-3 febbraio 2019)
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Marsilio
anno edizione: 2018
pagine: 284
Carlo Carrà (1881-1966), grande protagonista della pittura moderna europea della prima metà del '900, torna dopo oltre trent'anni a Milano, sua città di elezione, e proprio a Palazzo Reale, che fu la sede nel 1987 della grande rassegna monografica dedicata all'artista. Sempre in questa stessa sede, nel 1962, si era svolta la monografica allestita, con Carrà ancora in vita, sotto la presidenza di Roberto Longhi, che dell'artista era stato primissimo estimatore dai tempi del futurismo. Il volume che ora si propone, a differenza di precedenti pubblicazioni che hanno invece considerato le opere di Carrà inserite in progetti incentrati su movimenti artistici (futurismo, metafisica, valori plastici, realismo magico, ecc.), ha l'obiettivo di disegnare l'intero percorso artistico del maestro attraverso le sue opere più significative, da alcune iniziali prove divisioniste, ai grandi capolavori che ne fanno uno dei maggiori esponenti del futurismo e della metafisica, ai dipinti ascrivibili ai cosiddetti “valori plastici”, ai paesaggi e alle nature morte che attestano il suo ritorno alla realtà a partire dagli anni Venti, con una scelta tematica che lo vedrà attivo sino alla fine dei suoi anni.
Gauguin e gli impressionisti. Capolavori dalla Collezione Ordrupgaard. Catalogo della mostra (Padova, 29 settembre 2018-27 gennaio 2019)
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2018
pagine: 240
Cézanne, Degas, Gauguin, Manet, Monet, Berthe Morisot, Renoir, Matisse: una strepitosa selezione di opere, conservate all'Ordrupgaard Museum a nord di Copenaghen, costituisce il fior fiore della collezione creata ai primi del Novecento dal banchiere, assicuratore, Consigliere di stato e filantropo Wilhelm Hansen e da sua moglie Henny, collezione che è considerata oggi una delle più belle raccolte europee di arte impressionista, e che, all'indomani del primo conflitto mondiale veniva valutata come «senza rivali nel nord Europa». In soli due anni, dal 1916 al 1918, Hansen riuscì a creare, grazie anche agli avveduti consigli di uno dei più importanti critici d'arte del momento, Théodore Duret, una collezione che il suo collega collezionista svedese Klas Fahraeus avrebbe descritto come la «migliore collezione impressionista al mondo». Il catalogo della mostra di questa collazione, nei suoi testi accurati, e gli apparati che accompagnano il percorso espositivo rappresenta uno strumento di approfondimento delle opere e della loro storia collezionistica che, in alcuni casi, si rivela complessa e singolare. Racconta l'affascinante vicenda che diede origine a questa incredibile raccolta ed è arricchito oltre che dalle schedatura di tutte le opere, dai saggi di Anne-Birgitte Fonsmark e Fernando Mazzocca, dalle introduzioni alle sezioni e cenni biografici di Elena Lissoni e dalle schede di Birgitte Anderberg, Thomas Lederballe, Anne Cathrine Wolsgaard Iversen e Anne-Birgitte Fonsmark.
Ferdinando Scianna. Memoria, viaggio, racconto. Catalogo della mostra (Forlì, 28 settembre 2018-6 gennaio 2019). Ediz. italiana e inglese
Libro: Copertina rigida
editore: Marsilio
anno edizione: 2018
pagine: 304
Una grande mostra retrospettiva dedicata a Ferdinando Scianna (1943) uno tra i più grandi maestri della fotografia, non solo italiana che, dagli anni sessanta, racconta per immagini la cultura e le tradizioni della sua regione d'origine, la Sicilia. Il suo lungo percorso artistico si snoda attraverso varie tematiche - la guerra, il viaggio, la religiosità popolare - tutte legate da un unico filo conduttore: la costante ricerca di una forma nel caos della vita. In 50 anni di racconti non mancano di certo le suggestioni: da Bagheria alle Ande boliviane, dalle feste religiose - esordio della sua carriera - all'esperienza nel mondo della moda, iniziata con Dolce & Gabbana e Marpessa. Poi il paesaggio, i bambini, la grande avventura con l'agenzia foto-giornalistica Magnum e infine i ritratti dei suoi amici, grandi maestri del mondo dell'arte e della cultura come Sciascia, Marquez, Montalban, Borges, solo per citarne alcuni. «Come fotografo mi considero un reporter. Come reporter il mio riferimento fondamentale è quello del mio maestro per eccellenza, Henri Cartier Bresson, per il quale il fotografo deve ambire ad essere un testimone invisibile, che mai interviene per modificare il mondo e gli istanti che della realtà legge e interpreta. Ho sempre fatto una distinzione netta tra le immagini trovate e quelle costruite. Ho sempre considerato di appartenere al versante dei fotografi che le immagini le trovano, quelle che raccontano e ti raccontano, come in uno specchio. Persino le fotografie di moda le ho sempre trovate nell'azzardo degli incontri con il mondo». Catalogo della mostra (Forlì, 22 settembre 2018-6 gennaio 2019).
Osvaldo Licini 1894-1958. Catalogo della mostra (Venezia, 22 settembre 2018-14 gennaio 2019)
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2018
pagine: 237
Il catalogo celebra i sessant'anni dalla scomparsa di Osvaldo Licini (1894-1958): proprio nel 1958, anno della sua morte, l'artista vinse il gran premio internazionale per la pittura alla XXIX Biennale di Venezia dove aveva presentato 53 opere - eseguite tra il 1925 ed il 1958 - in una sala personale allestita da Carlo Scarpa. Un riconoscimento, sia pur tardivo, che lo restituisce alla storia dell'arte del nostro Novecento nella sua pienezza e oggi, tramite l'esposizione veneziana, al grande pubblico. Con oltre 80 opere, il catalogo della mostra alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia porta in scena quella pittura che per Licini era l'arte dei colori e dei segni, dove questi ultimi esprimevano la forza, la volontà, l'idea e la magia. Tra i protagonisti dell'avanguardia milanese legata alla galleria Il Milione, dopo un breve avvicinamento alla poetica futurista, dal 1940 passò gradualmente a una visione surreale popolata da insolite figure solitarie. Sue opere si trovano nelle gallerie d'arte moderna di Roma, Milano, Torino, Parigi, Mosca e in collezioni private italiane e straniere. Presentazione di Richard Armstrong e Karole P. B. Vail.
Il giovane Tintoretto. Catalogo della mostra (7 settembre-2018-6 gennaio 2019)
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2018
pagine: 237
A cinquecento anni dalla nascita, la figura di Tintoretto assume i contorni del mito, incarnandosi nei panni di un dotato figlio di tintore che, da autodidatta, avrebbe scelto come guida il disegno di Michelangelo e il colorito di Tiziano. Gli studi novecenteschi - da von Hadeln a Pallucchini - si sono impegnati a delineare un'immagine storicamente più credibile del pittore, mettendo in luce l'importanza che ebbe per lui, agli inizi, assistere al confronto fra la tradizione pittorica lagunare e la cultura figurativa dell'Italia centrale, promossa a Venezia dal doge Andrea Gritti e da un gruppo influente di patrizi legati alla curia romana. La questione è resa difficile dalla scarsità della documentazione nota prima dell'apparizione del "Miracolo dello schiavo", dipinto entro l'aprile del 1548, un'opera di forte originalità che destò reazioni anche nei cenacoli letterari legati allo stampatore Francesco Marcolini e a Pietro Aretino e nell'ambiente dell'attore e commediografo Andrea Calmo. L'itinerario della mostra si apre sulla Venezia degli anni trenta mettendo in scena le opere degli artisti più rilevanti per la formazione di Tintoretto, da Tiziano a Bonifacio Veronese, a Pordenone. Attraverso un gruppo di opere scelte ricostruisce l'arrivo dei toscani Giorgio Vasari e Francesco Salviati, attivi nei cantieri di Palazzo Cornaro e di Palazzo Grimani, e illustra le risposte che la generazione di Tintoretto diede a quelle presenze tramite le opere dell'olandese Lambert Sustris, di Andrea Schiavone, di Giuseppe Porta, il toscano che decise di restare a Venezia, e di Jacopo Bassano. Attraverso una sequenza di venti dipinti concessi da importanti istituzioni italiane e straniere e da collezioni private, la mostra affronta il complesso mondo figurativo del Tintoretto esordiente e ne indaga l'atteggiamento di rottura rispetto alla tradizione, pur nei termini di un confronto condotto nel segno di una grande originalità e di una frenetica sperimentazione che sfugge a facili codificazioni. Spiccano fra questi il soffitto con "La contesa tra Apollo e Marsia" di Hartford dipinto per Aretino, che introduce il tema della «prestezza» pittorica, e la "Disputa di Gesù nel tempio", che viene presentata dopo una delicata operazione di restauro. Nell'ultima sezione di grande interesse è la messa in scena dell'"Ultima Cena di San Marcuola" del 1547 accanto alle tele di identico tema di Jacopo Bassano e di Giuseppe Porta Salviati. Viene per la prima volta offerto alla possibilità di una verifica diretta lo snodo culturale segnato da queste tre opere pressoché contemporanee, così da mettere in luce l'incrocio di esperienze tra gli artisti e il gioco dei rimandi tra i rispettivi linguaggi, evidenziandone al tempo stesso i caratteri individuali. A solenne conclusione, il "Miracolo dello schiavo", con cui Tintoretto si accredita definitivamente nel contesto lagunare, apre sulla maturità del pittore e sul personalissimo confronto con la cultura michelangiolesca e con il mondo degli scultori.
Tintoretto (1519-1594). Catalogo della mostra (Venezia, 7 settembre 2018-6 gennaio 2019)
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2018
pagine: XVII-320
Con la sua singolare combinazione di talento, ambizione, energia e immaginazione Jacopo Tintoretto (1518/1519-1594) dominò il campo della pittura nella natia Venezia durante la seconda metà del Cinquecento. Stando ai contemporanei dell'artista e ai suoi primi biografi, egli ambiva a coprire ogni muro veneziano con le proprie tele. Giorgio Vasari lo definì “il più terribile cervello che abbia avuto mai la pittura”. Ritenuto, con Tiziano e Veronese, uno dei tre massimi pittori che contrassegnarono l'età d'oro dell'arte veneziana, Tintoretto fu un audace innovatore, tanto da stupire e, talvolta, indignare i suoi pari. Quella pennellata libera ed espressiva che spinse i detrattori a giudicare non finite le sue opere è ora riconosciuta come un passo fondamentale nello sviluppo della pittura a olio su tela. Ancor oggi il pubblico è impressionato dalle dimensioni sovrumane, dal dinamismo pittorico e dal carattere visionario delle opere tintorettiane. Pubblicato in coincidenza con il cinquecentenario della nascita dell'artista, ricorrenza celebrata con mostre sia in Italia sia negli Stati Uniti, questo volume offre una visione esaustiva della carriera di Tintoretto e degli esiti da lui raggiunti. Basandosi sulle ricerche più recenti, un gruppo internazionale di studiosi esplora in profondità vari aspetti dell'arte tintorettiana: dai metodi operativi alla venezianità di Jacopo e all'interesse da lui testimoniato per il ritratto, da accostare a quello rivolto alla pittura sacra, l'ambito da cui deriva principalmente la sua fama. Nuove scoperte biografiche forniscono risposte a interrogativi lungamente dibattuti sul posto occupato da Tintoretto nella società veneziana. Le numerose illustrazioni, molte delle quali dedicate a particolari delle opere, presentano oltre centoquaranta dei più importanti dipinti dell'artista – un'ampia parte dei quali restaurata di recente – insieme a una scelta dei suoi disegni più pregevoli. Il volume, rivolto non soltanto a esperti e studiosi che si occupano del Rinascimento italiano ma anche al lettore non specializzato, si propone come l'analisi definitiva di uno dei giganti dell'arte europea.
Tintoretto a Venezia. Itinerari
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2018
pagine: 144
Jacopo Tintoretto fu un protagonista assoluto della pittura veneziana nella seconda metà del XVI secolo grazie a una combinazione unica di talento, ambizione, energia e inventiva. Definito dal suo contemporaneo Giorgio Vasari come «il cervello più straordinario che l'arte della pittura abbia mai prodotto», Jacopo fu un innovatore audace che stupì e a volte fece indignare i suoi pari. A differenza di altri grandi artisti del Rinascimento lagunare, Tintoretto nacque e trascorse tutta la sua vita a Venezia dove, più di ogni altro collega, lasciò il segno. Ancora oggi i suoi dipinti si trovano in ogni sestiere cittadino: nei musei, nei cicli decorativi degli edifici pubblici, come la Scuola Grande di San Rocco, il Palazzo Ducale e la Biblioteca Nazionale Marciana, e sugli altari o nelle cappelle delle chiese veneziane. In onore del cinquecentesimo anniversario della nascita di questo figlio della Serenissima, si presenta "Tintoretto a Venezia. Itinerari", un catalogo di tutte le sue opere che si possono ammirare in città. Diviso in sezioni, che corrispondono ai sestieri, il volume illustra più di 120 opere, molte delle quali restaurate di recente, accompagnate da testi elaborati da un gruppo internazionale di storici dell'arte che ne forniscono informazioni aggiornate circa lo stile, la committenza, la datazione, l'iconografia, lo stato di conservazione e il rapporto con l'opera del maestro nel suo complesso. Questa guida, corredata da magnifiche illustrazioni, sarà apprezzata da chi potrà ammirare le opere dal vivo ma anche da tutti coloro che compiranno il loro viaggio rimanendo comodamente seduti in poltrona.
The Florence experiment. Ediz. italiana e inglese
Carsten Höller, Stefano Mancuso
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2018
pagine: 152
Le piante reagiscono alle emozioni umane? Questa è l’ipotesi analizzata in "The Florence experiment", attraverso due esperimenti. Nel primo i visitatori sono invitati a scendere, con un vaso contenente una piantina di fagioli inserito in una cintura, lungo uno dei due grandi scivoli installati nel cortile di Palazzo Strozzi. L’ipotetica reazione delle piante è quindi studiata in un laboratorio appositamente attrezzato. Il secondo esperimento, invece, costringe le piante rampicanti sulla facciata del Palazzo a scegliere di crescere o verso un’apertura che emette aria proveniente da un cinema in cui si proiettano film horror, o verso un’apertura che emette aria che scaturisce da un cinema in cui si presentano commedie.
Joan Miró. Materialità e metamorfosi. Catalogo della mostra (Padova, 10 marzo-22 luglio 2018). Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2018
pagine: 110
"Joan Miró. Materialità e metamorfosi" raccoglie ottantacinque tra quadri, disegni, sculture, collages e arazzi provenienti dalla straordinaria collezione di opere del maestro catalano di proprietà dello Stato portoghese. Fulcro della mostra e del catalogo, che spazia lungo sei decenni di attività, è la naturalezza fisica dei supporti impiegati dall’artista, nonché l’elaborazione dei materiali come fondamento della pratica artistica. Nella sua esplorazione della materialità, in cui fu eguagliato forse solo da Paul Klee, Miró allargò in maniera decisiva i confini delle tecniche di produzione artistica del ventesimo secolo. Oltre a questa esplorazione dei materiali, egli sviluppò un linguaggio dei segni innovativo, che modificò il corso dell’arte moderna. Nel duplice ruolo di artefice e trasgressore della forma del modernismo del ventesimo secolo – pittore e antipittore al tempo stesso – Miró sfidò il concetto stesso di specificità del mezzo.
Piero della Francesca. La seduzione della prospettiva. Catalogo della mostra (Sansepolcro, 24 marzo 2018-6 gennaio 2019)
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2018
pagine: 128
Nel "De prospectiva pingendi" si possono riconoscere le due anime di Piero della Francesca, straordinario pittore e fine matematico. Nel catalogo i contenuti del celebre trattato - dalla descrizione puntuale dei metodi e dei principi del disegno prospettico alla rappresentazione dei corpi geometrici - sono illustrati attraverso ricostruzioni grafiche e modelli tridimensionali, con l'obiettivo di rendere tangibile la dimensione geometrica della bellezza che contraddistingue tutta l'opera pittorica di Petrus Pictor Burgensis. Con numerose immagini tratte dalle pagine dal celebre trattato, le 8 sezioni del catalogo si articolano in 40 schede con rielaborazioni grafiche, modelli tridimensionali e riproduzioni di strumenti quattrocenteschi.
John Ruskin. Le pietre di Venezia. Catalogo della mostra (Venezia, 10 marzo-10 giugno 2018)
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2018
pagine: 256
Ad aprire le celebrazioni per il bicentenario della nascita di John Ruskin, che si terranno nel 2019, questo volume racconta la storia d'amore, lunga e fruttuosa, tra il famoso critico inglese e la città di Venezia. Durante la sua vita, Ruskin visitò Venezia numerosissime volte a partire dal 1835 e, in seguito ai lunghi soggiorni in città, pubblicò l'opera in tre volumi intitolata «Le pietre di Venezia», un inno alla bellezza, all'unicità e alla fragilità di questa città, destinata a diventare un caposaldo della cultura anglosassone e l'inizio del revival gotico d'epoca romantica. Tra i metodi d'indagine di cui Ruskin si serviva spiccano i numerosi taccuini, schizzi con rilievi architettonici, acquerelli, albumine, planotipi e dagherrotipi (il critico possedeva una primitiva macchina fotografica già nel 1849!). Queste testimonianze iconografiche sono l'oggetto di questo volume, e ci consentono di affrontare Ruskin da un nuovo, certamente meno conosciuto, punto di vista: come artista a tutto tondo e non solamente come scrittore. Catalogo della mostra (Venezia, Palazzo Ducale, 10 marzo-10 giugno 2018). Presentazione di Mariacristina Gribaudi.