Mimesis: Alemanna
Lettere viennesi. Lettera apologetica intorno al teatro italiano in Vienna
Giuseppe Voltiggi
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2025
pagine: 146
Giuseppe Voltiggi fu una figura non secondaria nell’Illuminismo asburgico e nella costruzione dell’identità slava. Le sue Lettere viennesi (1789), qui ripubblicate, sono un esempio raffinato di letteratura pubblicistica in forma epistolare con cui l’autore denuncia con ironia i mali della società viennese e le contraddizioni dell’amministrazione imperiale. Il volume include anche la Lettera apologetica intorno al teatro italiano in Vienna (1793), una difesa dell’opera buffa nel quadro delle riforme teatrali dell’Illuminismo e del crescente affermarsi del teatro e dell’opera in lingua tedesca come espressione della cultura nazionale asburgica. Tra satira, riflessione politica e battaglie culturali, Voltiggi si rivela essere una voce originale del suo tempo, testimone delle tensioni tra centralismo imperiale e identità locali.
Traduzioni e discorsi
Giulio Perini
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2024
pagine: 192
Tra 1771 e 1775 Giulio Perini pubblica alcune traduzioni da opere di Salomon Gessner e Christoph Martin Wieland. Si tratta di testimonianze assai precoci circa quell’accensione di interesse per la letteratura tedesca che nell’ultimo quarto del Settecento determina il superamento definitivo del pregiudizio che vedeva nella Germania una nazione incline unicamente alla produzione di opere filosofiche e giuridiche. Perini destina queste sue versioni al festeggiamento dei matrimoni di Alba e Chiara Corner, le due figlie di Andrea Giulio Corner, il patrizio veneziano sostenitore di artisti e letterati che lo aveva accolto all’indomani del suo trasferimento da Roma. Di Gessner, Perini volge il poemetto "Der erste Schiffer", mentre di Wieland i racconti in versi "Selim", "Balsora", "Der Unzufriedne" e "Zemin und Gulhindy". Le traduzioni di Perini sono qui accompagnate da due discorsi tenuti nel 1783 e nel 1786 in occasione di adunanze della Reale Accademia Fiorentina.
Il messia. Trasportato dal tedesco in verso italiano da Giacomo Zigno
F. A. Klopstock
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2023
pagine: 436
Nel 1782 il padovano Giacomo Zigno, figura di cui si hanno pochi dati biografici, dà alle stampe la prima traduzione in lingua italiana dei canti I-X del poema Il Messia (Der Messias, 1748-1773) di Friedrich Gottlieb Klopstock, nonché del suo saggio Ragionamento dell’autore intorno alla poesia sacra (Von der heiligen Poesie, 1754-1755), presso l’editore Francesco Modena (Vicenza). Al testo della traduzione Zigno fa precedere una dedica all’autore e una dettagliata prefazione in cui ricostruisce la vicenda umana di Klopstock e il percorso di stesura del suo poema, contestualizzandolo all’interno dei dibattiti letterari ed estetici dell’epoca e alla luce della mediazione culturale tra Italia e Germania. Il presente volume ripropone la versione uscita nel 1838 a Milano presso Giovanni Silvestri, versione che coincide con quella del 1782, accompagnata da note esplicative e un saggio critico.
Scritti di letteratura tedesca (1760-1811)
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2023
pagine: 108
Nei suoi appunti del viaggio in Italia (1775) Gotthold Ephraim Lessing (1729-1781) annota che “anche gli italiani non hanno tralasciato di occuparsi della recente letteratura tedesca” e porta come primo esempio Carlo Denina (1731-1813). Mezzo secolo separa le scarse notizie contenute in Della Letteratura Tedesca, nella prima edizione del Discorso sopra le vicende della letteratura (1760), dalla Doppia rivoluzione della letteratura tedesca nel Saggio istorico-critico sopra le ultime vicende della letteratura (1811). In questo percorso spicca l’edizione berlinese del Discorso (1784-1785) che rappresenta una maturazione significativa, sia sul piano della struttura sia su quello del contenuto, di un testo sorto quasi 25 anni prima. Nel suo approccio sincronico e inclusivo delle manifestazioni letterarie europee Denina riserva un’attenzione maggiore alla letteratura tedesca che viene qui rappresentata da più autori, autrici e opere. Il volumetto raccoglie per la prima volta i testi dedicati da Denina alla letteratura tedesca nelle edizioni delle Vicende susseguitesi a partire dal 1760 e aggiunge quello contenuto nel Saggio istorico-critico (1811). La postfazione dà conto della loro specificità, in particolare dell’ampliamento di conoscenze e del cambio di approccio dopo il trasferimento di Denina a Berlino.
La lingua madre originale ed indigena dell'Europa
Angelo Ridolfi
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2022
pagine: 106
Con il Prospetto generale della letteratura tedesca (1818), Angelo Ridolfi (1752-1825) compie il primo tentativo di superare la prospettiva che sulla vita culturale della Germania era stata aperta circa quarant'anni prima da Aurelio de' Giorgi Bertola nell'Idea della bella letteratura alemanna. Ridolfi, che al termine di una carriera accademica tutt'altro che lineare ottiene una cattedra di lingua e letteratura tedesca all'Università di Padova, da una parte riprende la concezione di cultura plurale ed eterogenea alla quale si era attenuto Bertola, inglobando nel proprio sguardo vari generi di scritture non finzionali, dalla giurisprudenza alla storiografia, all'estetica. Dall'altra, pur condividendo la diffidenza del predecessore nei confronti di ogni irrazionalismo, finisce per correggere la base neoclassica del paradigma bertoliano, spezzando l'uniformità del riferimento alla pastorale di Gessner, che ai primi dell'Ottocento costituiva ancora il modello di gusto dominante nella ricezione di cultura tedesca in Italia. Questa edizione presenta alcuni scritti germanistici minori di Ridolfi che, compresi in un arco di tempo assai ampio (dal 1788 al 1822), fungono da preparazione o da rendiconto rispetto all'opera principale.
Saggio critico sopra i filosofi morali e i dipintori de' costumi e de' caratteri degli alemanni
Giovanni Lorenzo Ferri de Saint-Constant
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2020
pagine: 82
Giovanni Lorenzo Ferri de Saint-Constant (1755-1830) è una figura inquieta e multiforme, un intellettuale poligrafo capace di impiegare la propria raffinata cultura storica in una spregiudicata attività di comprensione dei grandi fenomeni di modernizzazione della sua epoca. Interprete disincantato delle trasformazioni sociali e politiche che mutano il volto dell’Europa tra Rivoluzione francese e Restaurazione, Ferri vive e opera a cavallo tra le culture, muovendosi tra Francia, Italia, Inghilterra e Paesi Bassi. Il suo progetto di una morale basata non su un sistema astratto, ma sull’osservazione diretta e dettagliata delle pratiche di condotta, trova espressione nei quattro volumi dello Spettatore italiano (1822), concepiti sull’esempio dello “Spectator” di Joseph Addison. Il testo qui presentato, un profilo di storia della letteratura in lingua tedesca dal Medioevo in poi, conclude il primo volume dello Spettatore. L’educazione al buon gusto è per Ferri una premessa irrinunciabile dell’incivilimento. L’aspirazione a un ordine formale ben ponderato, sostenuto dalla linearità di una misura razionale, si innesta su una fiducia tutta illuministica nell’impegno dell’uomo al perfezionamento progressivo delle proprie capacità spirituali e al pieno sviluppo delle proprie migliori disposizioni.
Morali influenze della solitudine. Sopra lo spirito e il cuore
Giangiorgio Zimmermann
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2019
pagine: 224
Le "Morali influenze della solitudine sopra lo spirito ed il cuore" di Johann Georg Zimmermann (1728-1795) sono uno dei testi di riferimento canonico nella discussione sui benefici e i danni della solitudine che si svolge nella cultura europea a partire dalla metà del Settecento. Nella linea di quei “medici filosofi ” autori di un capitolo importante dell’antropologia illuministica, Zimmermann colloca al centro della sua speculazione le interazioni fra vita del corpo e rappresentazioni mentali. Il ritiro dalle cure e dagli obblighi della vita associata implica non il rifugio in una dimensione antisociale ed egoistica, ma un’astensione temporanea dalla socievolezza, con l’obiettivo di restituire all'uomo la piena sovranità su se stesso, messa a rischio dalla radicalità dei fenomeni di modernizzazione che segnano il superamento dell’orizzonte feudale. La traduzione di Carlo Villa, che si basa su un compendio in lingua francese, crea a partire dal 1819 anche in Italia le basi per una diffusa ricezione del trattato di Zimmermann.
Idea della bella letteratura alemanna
Aurelio Bertola de'Giorgi
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 273
Aurelio de' Giorgi Bertola (1753-1798), oltre che poeta e saggista al centro di un fitto sistema di relazioni nella cultura italiana del secondo Settecento, è una figura di grande rilievo nella mediazione tra Italia e Germania. La sua Idea della bella letteratura alemanna (1784), che riprende e integra l'Idea della poesia alemanna pubblicata cinque anni prima, è un'ampia ricostruzione storiografica in lingua italiana sulla storia della cultura letteraria in Germania dal Medioevo in poi, destinata a orientare per vari decenni il commercio intellettuale tra i due paesi. La familiarità di Bertola con le posizioni più avanzate dell'estetica neoclassica si incrocia con quella concezione civile della letteratura, tipica del mondo delle accademie, che identifica nella sfera delle forme simboliche una via privilegiata al raggiungimento della virtù individuale e della "pubblica felicità".

