Officina Libraria: Sine titulo
Caravaggio 1951
Patrizio Aiello
Libro: Copertina morbida
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2019
pagine: 223
Milano, 21 aprile 1951. A Palazzo Reale si inaugura la Mostra del Caravaggio e dei caravaggeschi. Nel giro di tre mesi più di quattrocentomila persone si mettono in fila per ammirare un numero di dipinti autografi del Caravaggio mai più riunito in un unico ambiente. È un successo «eccezionale, incredibile» anche per Roberto Longhi, che della mostra è commissario tecnico. Ancora oggi, a quasi settant'anni di distanza, ci si interroga sulle ragioni di tanto successo, da individuare certo nella straordinarietà del pittore ma, forse, anche nei segreti di un allestimento esemplare che è rimasto finora sostanzialmente ignoto, se non nelle linee generali. Sulla scorta del rinvenimento di una campagna fotografica condotta tra le sale di Palazzo Reale nella primavera del 1951, nelle pagine di questo libro si è tentato di ripercorrere i passi dei visitatori - che fossero Anacleto il gasista o la signorina Snob - sala dopo sala, lungo il piano nobile dell'edificio piermariniano, come se a condurli fosse una mappa dell'esposizione. È stato pertanto necessario risalire alla genesi della mostra, ricostruire i suoi ambienti, definire le personalità in campo, i rispettivi ruoli e gli inevitabili scontri che hanno agitato le riunioni del comitato organizzatore (uno su tutti, non certo inatteso, quello tra Longhi e Lionello Venturi). Il risultato è un panorama articolato: Fernanda Wittgens, Costantino Baroni, Gian Alberto Dell'Acqua, Antonio Greppi, Achille Marazza, Giulio Andreotti e - per un tratto - persino Giovanni Battista Montini, il futuro papa Paolo VI, sono alcuni dei personaggi che si incrociano in questa vicenda, ricca di conseguenze per gli studi caravaggeschi ma anche punto di riferimento e modello per l'industria delle mostre a venire.
Storia ed estetica del busto di cera
Julius von Schlosser
Libro: Copertina morbida
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2019
pagine: 79
Tra il dicembre del 1909 e il gennaio successivo, sulle pagine della «Neue Freie Presse» apparve in due articoli un saggio di Juliuss von Schlosser: "Storia ed estetica del busto di cera". Anticipava, come in sintesi, gli esiti di una ricerca che durava da tempo. Ma che le circostanze chiedevano di svelare prima del previsto. Bode aveva acquistato per i musei di Berlino un busto di Flora in cera, attribuito a Leonardo; e subito era divampata la disputa sulla sua autenticità, dilagando sulla stampa di tutta Europa. Schlosser si accorse che si stava scivolando via dall'ambito critico, per invischiarsi con rivendicazioni personali o nazionalistiche. Volle dire la sua: senza esprimersi sull'autenticità, usa riportando sul piano storico artistico la discussione, e rianimandola con le primizie della propria ricerca. Poi, nel 1911 sarebbe uscita la "Storia del ritratto in cera". La notorietà dell'opera maggiore avrebbe sepolto il primo testo, mai ripubblicato, e tutti i biografi di Schlosser ne avrebbero perso la memoria. Eppure, alle ragioni della "Storia del ritratto in cera", e al metodo del grande studioso, adesso può aggiungere molto la riscoperta di questa urgenza, scientifica e insieme etica, di calare le novità dello studio laddove più accesa fosse la disputa (nelle pagine di un quotidiano): attraverso questo testo finalmente ritrovato.
La Milano dei navigli. Passeggiata letteraria
Dante Isella
Libro: Copertina morbida
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2017
pagine: 94
Questa "Passeggiata letteraria", originariamente composta da Dante Isella nel 1987 e qui ripresentata con un nuovo corredo iconografico, segue - dopo un prologo a Porta Ticinese con l'approdo in città del Naviglio grande - il tracciato della fossa interna a partire dal Ponte delle Gabelle, giù giù per San Marco, Fatebenefratelli, Via Senato... fino a ricongiungersi al punto di partenza. A tratti, in mezzo alla selva delle parentesi, dei due punti e dei punti e virgola, si ha l'impressione che la Passeggiata sia scritta avendo nella memoria gli addensamenti, persino gli ingorghi, delle informazioni storiche che emergono dalle note dell'Adalgisa o dalle pagine di Verso la Certosa (una delle raccolte di Gadda preferite da Isella). Nella bibliografia di routine sui Navigli, le testimonianze letterarie naturalmente non mancano: a partire da Bonvesin da la Riva per arrivare al Carlo Porta dell'obbligo. Ma qui diventano il sale del testo, che risulta perciò una visita, fuori tempo massimo e dopo l'orario di chiusura, a una tradizione letteraria, e civile, compiuta dal suo massimo interprete novecentesco.
«Vivitur ingenio». I Tre filosofi di Giorgione e Taddeo Contarini
Giulia Zaccariotto
Libro: Libro in brossura
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2025
pagine: 144
Il saggio prende avvio dalla scoperta di un manoscritto della Biblioteca Marciana di Venezia vergato dalla penna di Marin Sanudo. In questo zibaldone di testi latini il diarista della Repubblica registra, fra molte, la presenza di un’iscrizione collocata al di sotto dei Tre filosofi di Giorgione, dipinto allora nella dimora di Taddeo Contarini a Cannaregio e oggi al Kunsthistorisches Museum di Vienna. Si tratta di un prelievo dalla pseudo-virgiliana Elegia a Mecenate, il cui significato si lega non solo alla complessa iconografia della tela ma anche alla personalità del suo ricco e colto committente. Attraverso lo studio della fortuna del motto latino in incisioni e xilografie, che fili sottili spesso collegano al dipinto Contarini, e di altre frammentarie notizie fornite dal manoscritto sanudiano sulla collezione veneziana, il volume fornisce un ulteriore prezioso tassello per sciogliere il rebus dell’opera giorgionesca ed esemplificare l’antica usanza di corredare le immagini di iscrizioni, finalizzate sì alla loro comprensione ma, soprattutto, alla discussione sofisticata ed erudita. Introduzione di Salvatore Settis.
«Un mestiere semplice». Ricordi di un librario antiquario. Per i novant'anni di Gianni Antonini
Carlo A. Chiesa
Libro: Libro in brossura
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2016
pagine: 93
Libraio antiquario tra i più importanti del Novecento, Carlo Alberto Chiesa (1926-1998) è stato per molti anni un punto di riferimento non solo per bibliofili e collezionisti, ma anche per gli storici del libro e i filologi più illustri. Fu infatti Giuseppe Billanovich, che teneva la cattedra di filologia medievale e umanistica all'Università Cattolica di Milano, a invitare Chiesa - all'inizio degli anni Novanta - a parlare della sua vita di libraio: incontri intellettuali, acquisizioni di edizioni rare, aneddoti memorabili emergono vividi in questo racconto, che qui si pubblica per la prima volta.
Un amore di Giovanni Bellini
Giovanni Agosti
Libro: Copertina morbida
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2010
pagine: 110
Due saggi che affrontano a viso aperto i destini del più grande pittore veneziano del Quattrocento. E sono contemporaneamente una dichiarazione di comportamento in difesa dell'erudizione e della passione interpretativa. Nel primo dei due testi si rivisitano gli autori contemporanei che hanno scritto, in prosa e in versi, su Giovanni Bellini. Dalle testimonianze più antiche fino all'ottava dell'Orlando Furioso nell'edizione del 1532. Nel secondo la scena si sposta nella Roma di oggi, per un raid, nelle sale delle Scuderie del Quirinale, dove tra il 30 settembre 2008 e l'11 gennaio 2009 si è tenuta la più ampia mostra su Bellini a cui, per ragioni di generazione, l'autore di queste pagine ha potuto assistere.