Ombre Corte: Etnografie
Riprendiamoci il lavoro. Imprese recuperate e autogestite tra Argentina e Italia
Marco Semenzin
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2019
pagine: 210
Che cosa accade quando gli operai e le operaie di un'impresa che chiude i battenti non si rassegnano a un destino di disoccupazione, precarietà e impoverimento? Le imprese recuperate sono generalmente definite come delle organizzazioni economiche che, a seguito di un fallimento, vengono rilevate e gestite direttamente in forma cooperativa dai lavoratori. Si tratta di un fenomeno diffuso a livello mondiale — parliamo di centinaia in Europa, migliaia nei paesi dell'America centro-meridionale — che si declina diversamente nei vari contesti nazionali. Osservando due fabbriche recuperate, una metalmeccanica in Argentina e una ceramica in Italia, questa ricerca indaga se e in che misura le pratiche lavorative quotidiane, espressione della cultura organizzativa, contengono elementi di discontinuità e differenza rispetto a forme di organizzazione del lavoro tipiche dell'economia di mercato. L'autore, a partire da un'analisi della dialettica tra struttura organizzativa e azione individuale, interpreta le imprese recuperate restituendo lo sguardo degli attori coinvolti e collegando la dimensione soggettiva con il contesto e le sue le strutture economiche e sociali. Attraverso un denso e articolato resoconto etnografico, frutto della partecipazione diretta al lavoro di fabbrica, questa ricerca dà conto della complessità dei processi di recupero di impresa. Ne emergono i limiti e le contraddizioni, le potenzialità e le innovazioni sociali insieme ai cambiamenti della soggettività dei lavoratori e delle lavoratrici che costruiscono e praticano quotidianamente la cooperazione e l'autogestione.
Dopo la rivoluzione. Paesaggi giovanili e sguardi di genere nella Tunisia contemporanea
Luca Queirolo Palmas, Luisa Stagi
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2017
pagine: 167
Un viaggio etnografico attraverso la Tunisia in cui si dà voce ai segmenti di quella gioventù definita sublime e ammirabile nel 2011 e oggi stigmatizzata dall'ordine costituito come una nuova classe pericolosa di cui diffidare. Il racconto di un potere restaurato, di un corpo sociale in cui crescono disagio, frustrazione, disillusione e indifferenza nei confronti del nuovo sistema politico; in cui al tempo stesso le rivolte endemiche che infiammano il paese testimoniano il carattere fragile e provvisorio degli equilibri raggiunti. In chiave metaforica e teatrale, esplorazione e narrazione seguono le storie dei personaggi come in una rappresentazione: l'entrata in scena, la memoria della rivoluzione, il desiderio di fuga e di altrove, il viaggio nelle zone d'ombra del paese e infine il rovesciamento della loro interrogazione sugli autori che li interrogano e l'approdo all'auto-etnografia, il commiato dalla situazione.
Geografie dell'informe. Le nuove frontiere della globalizzazione. Etnografie da Tangeri, Napoli e Istanbul
Luca Manunza
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2016
pagine: 191
Come sono mutate e come si stanno trasformando alcune delle più importanti città euromediterranee nell'era della globalizzazione? È la domanda cui questo volume intende rispondere, frutto di una lunga ricerca realizzata tra Tangeri, Napoli e Istanbul. Il volume ripercorre un insieme di esperienze di ricerche etnografiche realizzate nel corso degli ultimi anni in alcune città del Mediterraneo attraversate da processi di globalizzazione, gentrificazione, delocalizzazione e riconversioni produttive, ma anche resistenze e dispiegamenti di dispositivi repressivi. Il testo rivela la capacità dell'autore di praticare la ricerca nelle pieghe e negli interstizi di campi etnografici multi-situati, raccogliendo voci e testimonianze nascoste, tenendo insieme processi e strutture in modo originale, posizionandosi sempre distante dal discorso dominante nelle scienze sociali e nelle cerchie più ampie dell'opinione.
Cattivi e primitivi. Il movimento No Tav tra discorso pubblico, controllo e pratiche di sottrazione
Alessandro Senaldi
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2016
pagine: 214
Cosa si cela dietro l'immaginario che i media veicolano quando parlano di black bloc, terroristi e ragazzi dei centri sociali? Quali sono gli strumenti più duri di cui il controllo sociale dispone per contrastare conflittualità, dissidi e rivolte interne? Quali effetti produce su un territorio e sulla vita delle persone la violenza poliziesca? Che differenza può esprimere, rispetto alla solita analisi esterna, un racconto in presa diretta di un movimento come quello valsusino? Attraverso il metodo etnografico, con un approccio che ibrida diverse discipline e le proprie conoscenze ed esperienze da militante, in questo suo lavoro Senaldi prova a squarciare il velo che avvolge l'attivismo politico, sia per quel che riguarda i suoi livelli organizzativi, le cornici teoriche e motivazionali e i sistemi di valori che esso incoraggia, sia per quel che riguarda le risposte istituzionali di cui i movimenti sono obiettivo. Un racconto dal vivo del conflitto, per dissipare la cortina di fumo che avvolge gli attivisti, spesso dipinti come "marziani" provenienti dalla "galassia dei centri sociali".
Politiche del disastro. Poteri e contropoteri nel terremoto emiliano
Silvia Pitzalis
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2016
pagine: 148
Che cos'è un disastro e come si manifesta? Quali poteri emergono e vengono alimentati nei contesti colpiti? È possibile un dialogo tra istituzioni e cittadini sui modi di affrontare le conseguenze? È possibile elaborare forme di autorganizzazione in risposta alla catastrofe volte a rigenerare l'esistenza di fronte alla violenza degli eventi e offrire anche soluzioni alternative rispetto a quelle istituzionali? Attraverso l'analisi etnografica, il lavoro di Silvia Pitzalis si propone di rispondere a queste domande, assumendo il terremoto dell'Emilia del maggio 2012 come caso di studio utile a ricavare indicazioni di carattere generale. Indagato nelle sue diverse fasi (emergenza, riallocazione e ricostruzione), il sisma, da accadimento fisico con effetti distruttivi e destabilizzanti sulla comunità, emerge come evento capace di generare mutamenti e, insieme, vettore e rivelatore di crisi sociali, politiche e culturali più ampie. Nel caso in esame il sisma ha offerto alle persone coinvolte l'opportunità di prendere coscienza della propria condizione non solo di terremotati, ma anche di cittadini inascoltati, che in risposta pongono in discussione l'ordine, le istituzioni dominanti e le loro politiche di intervento. Presentando un carattere trasformativo, il terremoto può così rivelarsi motore di meccanismi di rigenerazione sociale, politica e culturale, che investono e sono resi possibili da un "lavoro" che coinvolge tanto la dimensione individuale quanto quella collettiva.
Fabbriche di plastica. Il lavoro nell'agricoltura industriale
Giuliana Sanò
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2018
pagine: 260
Il volume indaga la condizione del lavoro agricolo in un distretto della Sicilia sud-orientale, interamente destinato alla coltivazione di ortaggi in serra e caratterizzato da una significativa presenza di lavoratrici e lavoratori stranieri. In particolare, si mettono a fuoco le contraddizioni di un sistema agricolo che aspira a raggiungere elevati standard produttivi ma che conserva pervicacemente un'organizzazione del lavoro ancorata a modelli tipicamente pre-moderni, attingendo a diverse forme del lavoro informale e precario. Con uno stile etnografico, dopo averne ricostruito la storia, l'autrice analizza le trasformazioni e la condizione che caratterizzano il distretto agricolo ragusano, spaziando dalle rappresentazioni e dalle narrazioni locali sull'agricoltura e sul funzionamento del lavoro agricolo, ai resoconti di una giornata di lavoro in serra o in un magazzino di confezionamento. Soffermandosi poi sugli spazi destinati alla vita domestica e alla socializzazione dei lavoratori e delle lavoratrici migranti, evidenzia chiaramente come questi siano stati fortemente riassorbiti dalle logiche della produzione e del mercato del lavoro, come il lavoro precario e insicuro condizioni profondamente la loro vita quotidiana, le loro scelte e i loro progetti di mobilità, e la stessa percezione che essi hanno di sé.
Farsi la galera. Spazi e culture del penitenziario
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2018
pagine: 224
Frutto di un percorso di ricerca etnografica all'interno degli istituti di pena di cinque regioni del centro-nord d'Italia, il volume costituisce il primo esempio contemporaneo di una convict criminology italiana: i racconti e i diari di Elton Kalica sulla sua detenzione hanno costituito il perno attorno al quale si è sviluppato il lavoro di ricerca. La narrazione è costruita attraverso l'incrocio di sguardi e prospettive riferibili al detenuto, all'operatore penitenziario e al ricercatore, offrendo visioni differenziate sul carcere in Italia. Il testo è organizzato in sei aree tematiche (quotidianità, disciplina, lavoro, istruzione, salute e contatti con l'esterno) che accompagnano il lettore attraverso gli spazi e le culture che costituiscono la realtà carceraria. L'obiettivo è quello di offrire uno spaccato delle contraddizioni e delle incongruenze che caratterizzano la pena detentiva, permettendo a chi legge di comprendere in maniera approfondita l'articolazione degli spazi carcerari e la molteplicità delle culture detentive. Il libro si rivolge a studiosi e accademici che lavorano su questi temi, ma vuole essere anche uno strumento utile per operatori carcerari e politici che a vario titolo si occupano di pena e carcere.
Il bacino maledetto. Disuguaglianza, marginalità e potere nella Tunisia postrivoluzionaria
Stefano Pontiggia
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2017
pagine: 229
Questo libro analizza una delle questioni chiave del processo che ha portato all'allontanamento del dittatore Ben Ali e che è sempre presente nel dibattito pubblico: l'idea secondo cui alcune parti del Paese si siano rivoltate perché marginalizzate, escluse dalla ricchezza e dallo sviluppo. Tra il 2014 e il 2015 l'autore ha vissuto alle porte del deserto allo scopo di rispondere ad alcune domande: che cosa significa essere marginalizzati in Tunisia? Come si riproduce giorno per giorno? Quale peso ha avuto nella storia recente, non solo del Paese, ma di un'intera regione? Ciò che ne emerge è un ritratto approfondito del modo in cui la presenza dello Stato, le relazioni di potere a livello locale, la struttura sociale e la gestione del territorio concorrono a riprodurre e consolidare disuguaglianze, disoccupazione, e una desolante assenza di prospettive. La marginalità, in conclusione, non è un processo di esclusione sociale ma il risultato dell'integrazione di territori e persone in una gerarchia sociale, politica, economica e culturale che privilegia alcuni a discapito di altri.

