Pavia University Press: Pubblicazioni del CEDANT
Le istituzioni di Gaio: avventure di un bestseller. Trasmissione, uso e trasformazione del testo
Libro: Cartonato
editore: Pavia University Press
anno edizione: 2020
pagine: 850
Per la fortuna di cui hanno goduto nella cultura giuridica occidentale, le Institutiones di Gaio possono considerarsi un vero bestseller. Questo manuale scritto poco dopo la metà del II sec. d.C. ha lasciato la sua impronta nell’impianto di molti Codici civili contemporanei, nelle categorie usate dai giuristi per pensare il diritto in modo deduttivo, persino nello stile pedagogico dei manuali universitari. Il ruolo singolare di quest’opera dipende anche dal fatto di esserci pervenuta quasi integra: è conservata dalla scrittura inferiore di un palinsesto custodito dalla Biblioteca Capitolare di Verona, pubblicato duecento anni fa. I ventisei saggi che compongono il volume si propongono di rinnovare le ricerche sulle Institutiones mettendo al centro la questione della loro trasmissione. Se si considerano i testimoni su papiro e pergamena che ne attestano la copia e la circolazione, e poi i commenti, i rifacimenti, le citazioni fino all’età di Giustiniano, il manuale di Gaio può essere considerato una sorta di bestseller già nell’antichità. Esaminarne la trasmissione diretta e indiretta significa ricollocare con precisione le Institutiones nel loro contesto d’origine e di ricezione.
Diritto romano e economia. Due modi di pensare e organizzare il mondo (nei primi tre secoli dell'Impero)
Libro: Libro rilegato
editore: Pavia University Press
anno edizione: 2018
pagine: 844
Chiamare in causa il diritto romano e metterlo a contatto con la dimensione economica ha un valore innanzitutto metodologico e sollecita una serie di questioni: in che modo la nascita moderna della teoria economica ha influito sulla storia degli studi giuridici (e reciprocamente, quanto la lettura del Corpus Iuris Civilis ha influito sull'elaborazione moderna di concetti economici)? Le fonti giuridiche romane possono essere utilizzate come documenti di fatti economici? I giuristi romani applicavano valutazioni economiche nel risolvere i casi o invece si facevano guidare da valori qualitativi e non quantitativi? Può anzi il diritto essere considerato una tecnica di governo che, nel mondo antico, prende il posto occupato, oggi, dall'analisi economica? Sono le domande affrontate da questo volume, frutto dell’undicesima edizione del Collegio dei diritti Antichi CEDANT, attraverso ventuno interventi, di docenti e allievi, storici del diritto e dell’economia: la novità di questo esperimento sta nel porre in modo chiaro le domande, per permettere un confronto approfondito. Interventi in lingua italiana, inglese, francese, tedesca e spagnola.
Diocleziano: la frontiera giuridica dell'impero
Libro: Libro rilegato
editore: Pavia University Press
anno edizione: 2018
pagine: 656
Comprendere l’età di Diocleziano nella sua essenza, nei suoi equilibri, nella peculiarità dei suoi assetti giuridici e politico-costituzionali costituisce problema storiografico complesso, sul quale si è cimentata da lungo tempo una vasta letteratura. Offrire un’immagine rinnovata di quell’età attraverso uno studio più aderente alle fonti e alle loro risultanze, capace di valorizzare gli apporti di nuove scoperte e del progresso delle conoscenze per mezzo della convergenza sinergica del contributo di diversi saperi e metodologie di approccio è quanto si propone il presente volume. Ne risulta un quadro capace di superare la raffigurazione incerta di un’età stretta tra il tradizionalismo di un passato da conservare e l’esigenza di una forte spinta innovativa per restituire la cifra propria che ne connota l’essenza, non necessariamente astretta in quella rigida griglia di posizioni contrapposte, ma più sfaccettata e mossa in quelli che ne costituiscono i caratteri e i profili politici, ideologici e strettamente giuridici. In questo contesto ridisegnato si inseriscono i sedici contributi raccolti nel volume, frutto della dodicesima edizione del Collegio dei diritti Antichi CEDANT.
Il princeps romano. Autocrate o magistrato? Fattori giuridici e fattori sociali del potere imperiale da Augusto a Commodo
Libro: Copertina morbida
editore: Pavia University Press
anno edizione: 2015
pagine: 868
Nel regime di Augusto le istituzioni della Repubblica non sono abolite e il loro funzionamento è anzi più regolare di quanto lo fosse sotto la dittatura cesariana e il triumvirato. In questo sistema si è insinuato ora il Principe: autocrate o magistrato? A questo problema è dedicato il presente volume, frutto di un progetto di alta formazione e ricerca, il "Collegio di diritto romano" organizzato dal Centro di studi e ricerche sui Diritti Antichi (CEDANT) dello IUSS di Pavia con il concorso di docenti di Università europee e nord-americane e di giovani studiosi di qualificata formazione. I saggi di ventitre autori si dividono in tre sezioni. La prima offre un bilancio storiografico delle analisi giuridiche e sociologiche del Principato; nella seconda sezione si esplorano i fondamenti del potere del Principe e la rappresentazione che del Principe offre la letteratura latina del primo secolo. La terza parte si concentra sull'esercizio dei poteri del princeps e sui limiti con cui si confronta. Un accento particolare è posto su tre epoche significative: la costruzione del regime ad opera di Augusto; la crisi del 69; il periodo antonino.