Dalla Cuba di fine Ottocento colonizzata dagli spagnoli al Sudafrica dopo la guerra dei boeri, ai campi di concentramento che contraddistinguono il Terzo Reich nazista, ai Gulag staliniani e oltre, la storia degli ultimi cent'anni appare tragicamente segnata dalla «forma Lager». Ma se ogni campo di concentramento è di per sé un crimine contro l'umanità, non per questo i campi sono identici tra loro per finalità, obiettivi, presupposti che li motivano, logiche che li governano. Vi sono campi il cui scopo principale è spargere il terrore tra chi vi è imprigionato ma ancor più tra coloro che continuano a vivere tranquillamente fuori, sapendo però di poter finire al di là del filo spinato. Vi sono invece campi finalizzati a costruire riserve di manodopera schiava da impiegare in opere che il regime considera indispensabili e che ritiene opportuno condurre a termine secondo tali modalità' barbariche. E vi sono state ancora altre varianti, senza contare che le diverse forme possono coesistere o succedersi nel tempo. Questo volume vuol essere un contributo a una storia della «forma Lager» nel XX secolo, attraverso un'analisi delle tipologie, una ricostruzione di lungo periodo e una comparazione condotta in particolare sui campi della Germania nazista e dell'Unione Sovietica.
I campi di concentramento
Titolo | I campi di concentramento |
Autore | Andrzej J. Kaminski |
Traduttore | B. Mantelli |
Collana | Gli archi |
Editore | Bollati Boringhieri |
Formato |
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Pubblicazione | 05/1998 |
Numero edizione | 2 |
ISBN | 9788833910840 |