"À corps perdu" significa letteralmente gettarsi 'a corpo perso', 'con tutte le proprie forze', in un'avventura, in un progetto: implicarsi a tal punto in qualcosa da essere pronti a donare tutto per la sua riuscita, perfino il proprio corpo, senza trattenere nulla, fino a morire. Se questo slancio è mosso da un'impetuosità esuberante, priva di precauzioni, tale atto implica anche il disprezzo del pericolo e l'oltrepassamento di un limite, sia esso etico, ontologico, storico-culturale, fissato dalla legge o dalla convenienza. Lo scopo del Convegno internazionale per giovani ricercatori «À corps perdu. Limiti, costruzioni, intensità del corpo», organizzato a Verona il 20-22 settembre 2017 da Giulia Angonese, Francesca Dainese, Andrea Nicolini e Carlo Vareschi, con il contributo e il sostegno della Scuola Dottorale di Scienze Umanistiche dell'Università di Verona, era proprio quello di immergersi 'a (...)'.
À corps perdu. Limiti, costruzioni e intensità del corpo. Ediz. italiana e inglese
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Titolo | À corps perdu. Limiti, costruzioni e intensità del corpo. Ediz. italiana e inglese |
Curatori | Giulia Angonese, Francesca Dainese, Andrea Nicolini, Carlo Vareschi |
Collana | Studi e ricerche, 180 |
Editore | Edizioni dell'Orso |
Formato |
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Lingua | inglese |
Pagine | 376 |
Pubblicazione | 01/2020 |
ISBN | 9788836130627 |