Il mondo del jazz è pieno di eroi misconosciuti, ma la figura di Eric Dolphy fa storia a sé anche in questa affollata compagnia, tanto da apparire un vero «alieno» musicale. La brevissima, tragica parabola biografica (è morto a 36 anni per un diabete non diagnosticato) di questo compositore, leader e avventuroso improvvisatore non gli ha impedito di assurgere a simbolo del passaggio fra le conquiste del jazz moderno (il rivoluzionario bebop di Parker e Gillespie) e le avventure di quello contemporaneo, nel quale siamo ancora immersi: all’epoca della sua prematura scomparsa era già un punto di riferimento privilegiato per nuovi sperimentatori del calibro di Anthony Braxton, di Julius Hemphill o di Roscoe Mitchell, che non a caso ha scritto la nota introduttiva appositamente per questa edizione del libro. Il marziano del jazz viene ristampato a quasi vent’anni dalla sua prima pubblicazione in un’edizione ampiamente rivista e aggiornata, alla luce di quell’attualità che Dolphy continua a rappresentare.
Enzo Pavoni
31 mag 2025,
21 :
51
Che differenza c'è rispetto alla prima edizione pubblicata dalla Vanni Editore? È stato aggiunto qualcosa?

