Con il dialetto, le antiche generazioni hanno serbato un ricco patrimonio, il quale ci è stato tramandato nella sua colorita espressività. Un tesoretto morale che, purtroppo, viene spesso gestito come un'eredità superflua. I dialetti, infatti, venivano visti come strumenti poveri ed il loro uso esclusivo nelle comunicazioni verbali denunciava l'appartenenza a una classe sociale inferiore. I primi vocabolari dialettali proponevano solo lo scopo filantropico di aiutare il parlante "povero" a tradurre le parole nella lingua ufficiale. Ma il nostro dialetto, fortunatamente non è ancora scomparso. Certamente si sta italianizzando e negli ultimi decenni si è addirittura rivitalizzato, grazie anche alle produzioni di numerosi appassionati. Fino a poco tempo fa non esistevano punti di riferimento consolidati, se non la memoria e l'uso quotidiano diciamo, dei "parlanti" il dialetto pavese. Però il risveglio di interesse sulle tradizioni popolari ha giovato anche al nostro vernacolo, con glossari, vocabolari, raccolte e saggi.
Al pan dal povar (Il pane del povero). Racconti e detti in dialetto pavese
Titolo | Al pan dal povar (Il pane del povero). Racconti e detti in dialetto pavese |
Autori | Giampiera Marzani, Leda Dehò, Elena Malinverni, Costante Passera |
Editore | Youcanprint |
Formato |
![]() |
Pagine | 62 |
Pubblicazione | 03/2022 |
ISBN | 9791220398527 |