Erano i primi anni Novanta e il giovane Luca Bramante cominciava a raccogliere dati per la sua tesi in storia del diritto italiano, per la laurea in Giurisprudenza. L’argomento era tanto originale quanto complesso: "Ricerche storico-giuridiche su Coazze nei secoli XVII e XVIII". Il relatore era un nome ancora pronunciato con rispetto e timore dagli attuali avvocati e notai: Pene Vidari. Il lavoro che dovette affrontare il Bramante fu immane. Consultò testi giuridici, storici, riviste locali e nazionali; rovistò negli archivi e scovò documenti che non vedevano la luce da decenni, forse dal giorno stesso in cui erano stati schedati. Da quel lungo e complicato lavoro di consultazione emerse la storia del comune a cui era tanto affezionato, Coazze. Non la storia recente della guerra partigiana, o quella familiare dei nonni e bisnonni che vivevano e faticavano in questa piccola valle, ma una storia antica, di quando le ultime vestigia del feudalesimo resistevano nei nomi di famiglie nobili, legate al clero e al mondo militare dell’epoca, gli Orsini, i Feiditi di Challand, i Sandri Trotti, gli Henrielli.
Il feudo di Coazze. Ricerche storico-giuridiche su Coazze (secoli XVII-XVIII)
Titolo | Il feudo di Coazze. Ricerche storico-giuridiche su Coazze (secoli XVII-XVIII) |
Autore | Luca Bramante |
Curatore | Cosetta Bergeretti |
Editore | Periale Edizioni |
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Pubblicazione | 08/2018 |
ISBN | 9788885537088 |