Il libro illustra diversi aspetti della pesca nel Mediterraneo antico. Sono descritte le imbarcazioni, le tecniche per la cattura di specie acquatiche e i mercati dove avveniva la loro vendita (macella), con particolari riferimenti a quelli di Roma, Pompei, Napoli, Pozzuoli ed Ostia. Nella trattazione è stata focalizzata l'attenzione su pesci, molluschi e crostacei di grande valore commerciale, descritti in opere classiche e raffigurati in mosaici, pitture, monete e vasellame. Gli autori si sono soffermati sulle attività delle industrie per la trasformazione dei prodotti ittici che, utilizzando il sale, del qualesi evidenzia l'importanza storico-economica, producevano pesce conservato e salse di pesce, tra le quali spiccava il garum. Uno spazio è stato dedicato alle anfore, indispensabili per il trasporto dei derivati del pesce; inoltre, si illustra l'etichettatura eseguita dai romani sulle anfore per una corretta identificazione del prodotto. Il libro si chiude con l'acquacoltura, antichissima pratica d'allevamento di specie acquatiche: sono illustrati i primi impianti diffusi tra i popoli mediterranei e quelli annessi alle villae marittime romane.	 
			
    
    
    La pesca nel Mediterraneo antico. I popoli, le specie acquatiche e l'economia
| Titolo | La pesca nel Mediterraneo antico. I popoli, le specie acquatiche e l'economia | 
| Autori | Michele Di Gerio, Aniello Anastasio | 
| Editore | Guida | 
| Formato |  Libro: Copertina morbida | 
| Pagine | 202 | 
| Pubblicazione | 01/2016 | 
| ISBN | 9788868661830 | 

