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Seb27: Linea teatrale

12,50 11,88

Gianduja. Una riscoperta in corso

Alfonso Cipolla, Giovanni Moretti

Libro

editore: Seb27

anno edizione: 2003

pagine: 136

12,50 11,88

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In cerca di un paese. I trent'anni del Progetto Cantoregi

In cerca di un paese. I trent'anni del Progetto Cantoregi

Salvatore Gerace, Erika Monforte

Libro: Libro rilegato

editore: Seb27

anno edizione: 2006

pagine: 220

Il Progetto Cantoregi come tutte le espressioni radicate nell'espressività popolare, non si pone obiettivi estetici a priori, non intende riformare, non lavora all'interno d'un sistema professionistico, ma ha sempre voluto cercare il "suo" teatro: un teatro che non si imponga, che sia fuori dalla logica del mercato, che sia accadimento funzionale all'interno di un circuito vitale: celebrativo, rituale, di possibilità e di occasione. A muovere il lavoro della Cantoregi è una storia condivisa che, come tale, può trovare un substrato fecondo nella storia intima dei singoli. In una "perenne bohème di ricerca", tra la storia contadina, fonte d'ispirazione, e gli archivi abbandonati della cultura cosiddetta "alta", quali fonti antropologiche, prende corpo una storia lunghissima di spettacoli e l'avventura di una comunità ritrovata in se stessa.
12,50

Imagerie, teatrini e sortilegi. La tradizione italiana ed europea

Imagerie, teatrini e sortilegi. La tradizione italiana ed europea

Libro

editore: Seb27

anno edizione: 2004

pagine: 104

12,50

Teatro. Opere per attori, solisti e burattini

Teatro. Opere per attori, solisti e burattini

Sandro Gindro

Libro

editore: Seb27

anno edizione: 2002

pagine: 160

12,50

Metamorfosi della rappresentazione. Shakespeare, Verdi e le marionette: storie di rimandi e tradimenti

Alfonso Cipolla

Libro: Libro in brossura

editore: Seb27

anno edizione: 2026

pagine: 224

Un saggio che attraversa secoli di teatro alla ricerca della sua materia più viva e mutevole. Un gioco “alchemico” che intreccia cultura alta e tradizione popolare, drammaturgia e oralità, melodramma e burattini. Al centro, la capacità del teatro di reinventare le storie prima ancora che diventino “classici”, in un dialogo serrato di rimandi, riscritture e tradimenti fecondi: filo rosso la lente deformante delle marionette. E allora Shakespeare senza Shakespeare. Verdi senza Verdi. Ma molto più Shakespeare di tanto Shakespeare. Molto più Verdi di tanto Verdi. Perché quello delle marionette è un teatro “teatrale” che rifugge dal mimetico e abbraccia l’eccesso, il grottesco, la meraviglia, non teme l’enfasi e la deformazione. Un teatro capace di imprimersi nella memoria, non per illusione del reale, ma per forza d’evocazione, rivelandosi una straordinaria testimonianza dell’inesauribile capacità del teatro di riformularsi incantando. Prefazione di Luigi Allegri
18,00

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