ShaKe: Black Prometheus
Leadbelly. Il grande romanzo di un re del blues
Edmond G. Addeo, Richard M. Garvin
Libro
editore: ShaKe
anno edizione: 2020
pagine: 304
La straordinaria, avventurosa e travagliata vita di Leadbelly, il leggendario bluesman "re della chitarra a 12 corde", che riuscì a scampare per ben due volte al duro carcere razzista grazie alle sue grandi capacità musicali. Huddie Leadbetter, in arte "Leadbelly", pancia di piombo, era un gigante per stazza. Non rifuggiva dallo scontro fisico e incuteva timore ai bianchi. Per questo conobbe spesso la galera, a volte ingiustamente. Ma era anche molto bello d'aspetto, e amava le donne sposate. Per tutte queste ragioni i guai gli piovvero addosso come grandine. E per questo iniziò a cantare il blues. Incontrò Blind Lemon Jefferson e suonò a lungo con lui, fece jam session in bettole buie e sporche con Woody Guthrie e Cisco Houston, incantò John A. Lomax, il più importante etnomusicologo americano, che gli fece incidere centinaia di meravigliosi brani, stregò il Governatore Allen che infine lo graziò, fece risse con mariti gelosi e musicisti rivali, sperperò migliaia di dollari in whisky, bordelli e vestiti. La sua forza gli permetteva di suonare la chitarra con una potenza mai sentita prima. I suoi versi erano talvolta cupi come la notte e affilati come lame, altre volte dolci come il miele, spesso poetici come la luna. E scossero il pubblico, da allora fino ai nostri giorni. "Non fu un'ispirazione, fu la ispirazione. Se non fosse per lui, non sarei mai stato quello che sono. Non penso che sia realmente morto. Ci sono persone i cui corpi muoiono, ma non penso che il loro spirito muoia con loro." Van Morrison Il grande musicista, il mito del blues amato e imitato nello stile da musicisti quali Tom Waits, Kurt Cobain e Nick Cave. Suoi pezzi sono stati ripresi da Nirvana, Eric Clapton, Led Zeppelin, Odetta, Credence Clearwater Revival, Pete Seeger, The Weavers, Woody Guthrie, The White Stripes, Johnny Cash, Elvis Presley, Grateful Dead, Doors, Pearl Jam, Rolling Stones, Lonnie Donegan, Tom Waits, Ry Cooder, Van Morrison, Ram Jam... "No Leadbelly, no Lonnie Donegan. Perciò senza Leadbelly, non ci sarebbero stati i Beatles." George Harrison.
Robert Johnson. Crossroads. Il blues, il mito
Tom Graves
Libro: Copertina morbida
editore: ShaKe
anno edizione: 2018
pagine: 156
Deep Blues. Una storia musicale e culturale. Dal Mississippi Delta al South Side di Chicago e infine nel mondo
Robert Palmer
Libro: Copertina morbida
editore: ShaKe
anno edizione: 2017
pagine: 350
Un libro che è al contempo un vero e proprio viaggio antropologico alla ricerca delle origini del blues, ma anche il vibrante resoconto dei tanti incontri dell'autore con gli straordinari protagonisti della sua storia. Quando Palmer ci racconta nei dettagli questa vicenda ci restituisce anche l'odore dei campi di cotone e le atmosfere notturne delle bettole più infime del Sud degli Stati Uniti e di Chicago. Da Robert Johnson e Charley Patton a Muddy Waters - colui che elettrificò il blues - a Robert Lockwood e Sonny Boy Williamson, che cavalcando il programma King Biscuit Time diffusero per primi il blues sulle frequenze radio, fino a John Lee Hooker, Ike Turner, B.B. King e a tanti altri ancora, un libro bellissimo e appassionato.
Kebra Nagast. La Gloria dei Re. Bibbia Rastafari
Libro: Libro in brossura
editore: ShaKe
anno edizione: 2013
pagine: 224
Il "Kebra Nagast", in lingua ge'ez "La Gloria dei Re", proclama la discendenza della monarchia etiope dalla stirpe di Davide, a cui appartiene lo stesso Gesù Cristo. Il nucleo più antico del libro ha origine tra il IV e il VI secolo d. C. Il "Kebra Nagast" è un testo sacro denso e affascinante che si presta a molteplici letture. È il racconto avvincente e poetico dell'amore tra Salomone e Makeda, la regina di Saba, vicenda soltanto velatamente accennata nella Bibbia. È un classico della letteratura sacra dell'Africa cristiana. È infine il testo fondamentale del Rastafarianesimo. Il "Kebra Nagast" è infatti sacro per tutti i credenti della religione rastafariana, convinti che l'Etiopia sia il nuovo Israele e che il Negus Neghesti Haile Selassie I sia letteralmente un Cristo ritornato, colui che realizza concretamente la profezia sul regno terreno che deve instaurarsi prima della fine del mondo. Al centro del libro c'è il trasferimento in Etiopia dal Tempio di Gerusalemme di Zion, dell'Arca dell'Alleanza, segno concreto della presenza divina nel mondo. Dalla Giudea all'Etiopia fino alla Giamaica e ai suoi aneliti di liberazione, l'Arca, simbolo di giustizia e di speranza a cui affidarsi e per cui lottare, rappresenta oggi l'eredità profonda di questo libro alle future generazioni.
Il popolo del blues. Sociologia degli afroamericani attraverso il jazz
Amiri Baraka
Libro: Copertina morbida
editore: ShaKe
anno edizione: 2010
pagine: 218
Il popolo del blues è il classico per eccellenza sulla musica afroamericana. Scritto a metà degli anni sessanta analizza con rigore e passione l'inestricabile intreccio che lega il blues e il jazz alla vicenda dei neri, dallo schiavismo alle lotte per l'emancipazione e i diritti civili. Nel delineare tale percorso, Amiri Baraka, pur considerando il peso delle radici africane, sottolinea i processi di ibridazione e meticciato che caratterizzano il blues e le altre forme musicali e culturali afroamericane. Nella prefazione appositamente scritta per l'edizione italiana, inoltre, l'estetica del blues viene chiamata in causa per riconsiderare le nuove forme della musica black, il rap in particolare.
Scritti dal basso. Dieci bassisti tra jazz e letteratura
Pierpaolo Martino
Libro: Libro in brossura
editore: ShaKe
anno edizione: 2025
pagine: 288
"Scritti dal Basso" racconta il contrabbasso e il basso elettrico dal punto di vista di dieci tra i bassisti più influenti della storia del jazz, e non solo, se si pensa al lavoro svolto da Jaco Pastorius o Melvin Gibbs o Eberhard Weber in ambito pop e world, al bassismo postpunk di Mick Karn e al lavoro in ambito contemporaneo di Barry Guy, Mark Dresser e Stefano Scodanibbio. Questo libro tesse una storia del contrabbasso e del basso elettrico in ambito jazz e avant, in cui il basso viene letto e scritto attraverso diverse prospettive e pensato in termini necessariamente intermediali (a partire dalla vicenda del grande Charles Mingus). Fondamentale nella scelta dei musicisti è stato il rapporto di ciascuno di essi con la scrittura e in particolare con la letteratura, sia in quanto lettori, che autori/scrittori; ossia l'aver composto delle opere di omaggio o in collaborazione con alcuni scrittori (è il caso di Steve Swallow, Bruno Chevillon, Dave Holland, Charlie Haden, Guy, Dresser,) o l'aver composto brani o album che sanno di letteratura (come nel caso di Pastorius, Weber e Gary Peacock). Ogni capitolo mette in rapporto specifiche composizioni di ciascun bassista con opere di scrittori quali Oscar Wilde, Thomas Hardy, James Joyce, Virginia Woolf, Samuel Beckett, Pier Paolo Pasolini, Kamau Brathwaite, Robert Creeley, Paul Auster e Yvone Vera. Per poi scoprire - attraversando i vari capitoli del libro, basati nella maggior parte dei casi su interviste esclusive realizzate nel corso degli ultimi dodici anni - come ogni bassista rimandi ad altri bassisti, secondo un'idea di ascolto come vibrazione e attraversamento che ci coinvolge tutti in quanto ascoltatori/performer. Quando scrivo le mie poesie, ho sempre una linea di basso che mi risuona nella testa. (Linton Kwesi Johnson) Ebbene suono il basso / o meglio è il basso a suonarmi / il mostro elettrificato a quattro corde, dal ventre grosso / quello che divora tutti gli altri suoni (Jeff Noon) Non importa che genere di musica tu stia suonando, il basso enfatizza la musica e la fa suonare più bella e piena. (Charlie Haden) Con il tempo ho iniziato a divertirmi sul serio suonando il basso; era una cosa fisica collegata al mio amore per la danza. (Kim Gordon - Sonic Youth) Il manico sottile e affusolato, la curvatura del corpo, le possibilità tonali dei due pick-up … Il Fender Jazz Bass è una delle cose più perfette mai progettate dall'uomo. (Guy Pratt) Improvvisazione e composizione sono per me due sfere separate che ruotano intorno al contrabbasso come sorta di perno centrale (Barry Guy) Il basso è dappertutto nel rock, è quel suono sicuramente che ho ricercato nella mia musica. (Bruno Chevillon) Il contrabbasso [si caratterizza per] un corpo che può diventare un set di percussioni, corde che rifulgono di suoni armonici, registro sì grave ma che può schizzare a quello acuto grazie all'alternanza rapida di suono reale e suono armonico … offrendo un ventaglio di possibilità difficilmente riscontrabili in un altro strumento, sicuramente in nessun'altro strumento ad arco. (Stefano Scodanibbio)
La musica, importante quanto la tua stessa vita. La rivoluzione del Free Jazz e della Black Music
Val Wilmer
Libro: Libro in brossura
editore: ShaKe
anno edizione: 2024
pagine: 448
Il free jazz è sempre stata una musica scomoda. Quando Coltrane trasformò My Favorite Things - una canzone da musical di Broadway - in un urlo di trenta minuti che lacerava ossessivamente le strutture della struttura musicale convenzionale, o quando Albert Ayler ribaltò Summertime di Gershwin alla ricerca di qualcosa di più profondo e con una risonanza emotiva più oscura, la risposta generale fu l'indignazione. A differenza dei molti critici che espressero il loro disgusto e quasi con risentimento, Val Wilmer capì da subito che quei musicisti non erano apostati o eretici, ma gli straordinari innovatori di una importante, nuova fase della black music. La musica, importante quanto la tua stessa vita è una frase emblematica di McCoy Tyner, che ben rappresenta lo spirito che anima questo libro, il primo e approfondito resoconto che sia mai stato scritto sulla rivoluzione musicale passata alla storia come free jazz. E di quella straordinaria stagione l'Autrice racconta le aspirazioni politiche, umane e musicali, aggregando con sapienza i materiali emersi nelle sue lunghissime interviste con tutti i protagonisti. Finalmente in lingua italiana il classico sul free jazz degli anni Sessanta e Settanta della grandissima fotografa e storica del jazz Val Wilmer. Questa è l'avventura della generazione di rivoluzionari che è riuscita a fare della propria arte la vera avanguardia della cultura americana. John Coltrane, Ornette Coleman, Albert Ayler, McCoy Tyner, Sun Ra e molti altri nel loro vero contesto politico, sociale ed esistenziale. Un'epoca di straordinaria innovazione e sperimentazione che continua a ispirare anche i musicisti di oggi.
Kebra Nagast. La Gloria dei Re. Bibbia Rastafari
Libro: Libro in brossura
editore: ShaKe
anno edizione: 2023
pagine: 260
Dove si trova l'Arca dell'Alleanza? Chi è la Regina di Saba? In cosa credono i Rastafari? La risposta è racchiusa tra le pagine di questo antico testo etiope, che attraverso l'avvincente storia d'amore tra Salomone e Makeda, illustra la discendenza davidica della dinastia dei Negus, nonché lo spostamento dell'Arca da Gerusalemme. Finora trascurato in Italia, La Gloria dei Re, in etiope Kebra Nagast, è un testo sacro non solo per l'Africa cristiana ma anche per i sostenitori del movimento Rastafari, che vedono nell'ultimo imperatore etiope Haile Selassie la seconda venuta di Cristo, e nell'Etiopia la terra promessa. Un libro come un lungo viaggio, che dal regno di Israele conduce a quello di Saba, passando per la Giamaica: oggi come ieri, alla scoperta di Zion. Il Kebra Nagast, in lingua ge'ez "La Gloria dei Re", proclama la discendenza della monarchia etiope dalla stirpe di Davide, a cui appartiene lo stesso Gesù Cristo. Il nucleo più antico del libro ha origine tra il IV e il VI secolo d. C. Il Kebra Nagast è un testo sacro denso e affascinante che si presta a molteplici letture. È il racconto avvincente e poetico dell'amore tra Salomone e Makeda, la regina di Saba, vicenda soltanto velatamente accennata nella Bibbia. È un classico della letteratura sacra dell'Africa cristiana. Ma è anche il testo fondamentale del Rastafarianesimo. Il Kebra Nagast è infatti sacro per tutti i sostenitori del movimento Rastafari, convinti che l'Etiopia sia la Terra Promessa e che il Negusa Nagast Haile Selassie I sia letteralmente la Seconda venuta di Cristo, colui che realizza concretamente la profezia biblica dell'Apocalisse di Giovanni. Al centro del libro c'è il trasferimento di Zion, Arca dell'Alleanza, segno della presenza divina nel mondo, dal Tempio di Gerusalemme all'Etiopia. Dalla Giudea ad Aksum, fino alla Giamaica e ai suoi aneliti di liberazione, l'Arca, simbolo di giustizia e speranza cui affidarsi e per cui lottare, rappresenta oggi l'eredità profonda di questo libro alle future generazioni.
Nina. La storia musicale e politica di Nina Simone
Gianni Del Savio
Libro: Libro in brossura
editore: ShaKe
anno edizione: 2023
pagine: 160
Considerata una delle più importanti artiste del secondo dopoguerra, la vita di Nina Simona è sempre stata sospesa tra grandissimo talento, creatività e fragilità psicologica. Dapprima indirizzata a diventare la prima pianista "nera" di musica classica, in seguito matura una consapevole peculiarità musicale fatta di blues e ballad, a cui progressivamente si unisce una sempre più sua motivata adesione al movimento di liberazione afroamericano, che proprio negli anni Sessanta, gli anni dell'esplosione artistica di Nina Simone, si esprimeva attraverso la componente rivoluzionaria delle Pantere nere, Malcolm X e del Black Power di Stokely Carmichael. Finalmente un libro che racconta la sua vita e la sua musica intrecciandola con gli avvenimenti sociali e il razzismo diffuso che scuotono la vita degli Stati Uniti. Ma non manca certo anche la descrizione del suo lungo soggiorno in Africa, il suo ritiro finale in Europa e il racconto dei suoi tanti sfortunati amori. Ma a far da sostanza al libro anche i tanti importanti concerti e la minuziosa e accurata analisi di tutti i suoi album.
Il reverendo Gary Davis. Genio della chitarra blues che lottò contro il diavolo
Ian Zack
Libro: Libro in brossura
editore: ShaKe
anno edizione: 2023
pagine: 360
Chi è stato il più grande e influente chitarrista acustico americano? Probabilmente Gary Davis, che molti suoi contemporanei consideravano senza pari. Lo stesso Bob Dylan lo ha definito "uno dei maghi della musica moderna". Keith Richards degli Stones lo ha considerato colui che gli aveva fatto scattare la molla di tutto. Bob Weir dei Grateful Dead ha affermato che la sua abilità musicale "trascendeva qualsiasi comune nozione di bluesman". E lo studioso di folk Alan Lomax ne ha scritto come "uno dei grandi geni della musica strumentale americana". Ma nella Rock and Roll Hall of Fame non si trova il nome di Davis accanto a leggende del blues come Robert Johnson e Muddy Waters. Perché? Questo libro ne dà la risposta. Nonostante la fama quasi universale, Davis infatti vive soprattutto nelle cover delle sue canzoni realizzate da Dylan, Jorma Kaukonen, Jackson Browne, Janis Joplin, Nick Drake, Peter, Paul and Mary, Donovan e molti altri, oltre che nel numero incalcolabile di studenti di cui ha influenzato la vita, tra questi Ry Cooder, David Bromberg, Rory Block, Ernie Hawkins e Bert Jansch. La prima biografia di Gary Davis che restituisce la straordinaria storia del "Reverendo". Basata su ricerche rigorose e interviste con molti dei suoi ex studenti, Ian Zack conduce i lettori attraverso la difficile infanzia di Davis, figlio cieco di mezzadri nel Sud delle famigerate "leggi Jim Crow", fino alla sua decisione di diventare un ministro battista e al suo trasferimento a New York nei primi anni Quaranta, dove si guadagnò da vivere cantando e predicando agli angoli delle strade e nelle chiese di Harlem. Qui entrò a far parte di una cerchia di musicisti che comprendeva, tra gli altri, Leadbelly e Woody Guthrie. Ma nonostante i suoi straordinari successi musicali, Davis non ottenne mai un ampio riconoscimento da parte del pubblico americano che era confuso dal suo mix di gospel, ragtime, prediche di strada e blues. E dal mix della sua vita travagliata, fatta di preghiere, lotte contro l'alcol, invocazioni al cielo e donne. "Una lettura necessaria per chiunque sia interessato al blues, al folk revival o alla vita di un vero genio." Stefan Grossman, attualmente il più importante maestro di chitarra blues e fingerpicking al mondo "Lo aspettavamo da tanto e finalmente è arrivato! Questo favoloso libro è dedicato a coloro che vogliono leggere, ascoltare e scoprire le profondità della musica americana." Taj Mahal "Finalmente la biografia che il Reverendo Davis merita. Come John Coltrane, George Gershwin, Jimi Hendrix e altri pochissimi, il genio di Davis era unico e senza compromessi." Steve Katz dei Blood, Sweat & Tears "Una biografia magistrale... Metà santo, metà peccatore, tutto cantautore... Zack ci costringe a fermarci a guardare un artista che è sempre stato presente, anche se non lo vedevamo." Wall Street Journal Questo libro ha vinto il Premio in Historical Research in Recorded Blues, Gospel, Soul, or R&B. Ian Zack è un giornalista di New York che ha scritto per il "New York Times", il "Washington Post", "Forbes" e "Acoustic Guitar". Ha lavorato come organizzatore di concerti per uno dei più vecchi locali folk di New York, la Good Coffeehouse, dove ha avuto modo di conoscere alcuni degli studenti di Davis.
L'invasione degli afronauti. Astronavi narrative di inizio millennio. Afrofuturismo: dalla musica jazz alla fantascienza nera, e oltre
Giorgio Rimondi
Libro: Libro in brossura
editore: ShaKe
anno edizione: 2022
pagine: 240
Ma cos'è questo Afrofuturismo di cui si parla tanto: una forma di resistenza culturale, una pratica terapeutica o un'ontologia nera? Forse tutte queste cose insieme, se è vero che è in grado di unificare in una sola visione il passato, il presente e il futuro dell'esperienza afroamericana, proiettando una nuova luce sui traumi della sua storia. A partire da quello, assolutamente fondamentale, del Middle Passage, la Tratta degli schiavi. Nel corso del tempo è infatti accaduto che alla storia ufficiale, e alla Grande Narrazione che l'accompagna, il popolo afroamericano abbia iniziato a opporre altre storie, altri sogni e altre speranze, e a questo lungo processo di emancipazione abbia infine dato il nome di Afrofuturismo. Di questo processo L'invasione degli Afronauti offre il primo, affascinante resoconto, delineando un percorso che attraversa i territori della creatività nera (dal cinema alla musica e alla letteratura) senza rinunciare a interrogarsi sulle grandi questioni della libertà e della giustizia sociale.
Con ogni mezzo necessario. Discorsi e interviste
Malcolm X, Ferruccio Gambino
Libro
editore: ShaKe
anno edizione: 2022
pagine: 272
Il pensiero di Malcolm X rappresenta ancora oggi un crocevia obbligato, in cui si riflettono temi quali l'identità, le radici profonde del razzismo e, soprattutto, le vie per un possibile riscatto. A quasi sessant'anni dalla sua morte, il richiamo alla sua figura viene fatto con sempre maggiore puntualità dalla rigogliosa nuova scena afroamericana (dal cinema, alla letteratura, dal movimento Black Lives Matter per arrivare infine alla cultura hip-hop), mentre i suoi testi vengono studiati come paradigmatici e illuminanti di una situazione che non ha ancora trovato una soluzione adeguata. "Con ogni mezzo necessario", raccolta di testi e scritti del suo ultimo anno di vita, permette di comprendere appieno il tragitto teorico ed esistenziale che lo condusse ad abbandonare la Nation of Islam e con essa la precettistica musulmana, per approdare finalmente a un approccio politico dalle forti tinte d'impegno sociale. Una lezione purtroppo drammaticamente attuale. I discorsi e le interviste dell'ultimo anno di vita del grande leader afroamericano. Uno strumento per la conoscenza delle lotte radicali nere Il libro racchiude anche un lungo saggio introduttivo di Ferruccio Gambino: La trasgressione di un manovale. Malcolm X nella desolazione americana.