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66thand2nd: Bazar

Le stazioni della luna

Ubah Cristina Ali Farah

Libro: Libro in brossura

editore: 66thand2nd

anno edizione: 2021

pagine: 208

Ebla è cresciuta nell'entroterra somalo. L'anziano padre, astronomo e divinatore tradizionale, le ha insegnato l'arte interdetta alle donne di leggere le stelle. Per sfuggire a un matrimonio combinato, si ritroverà nella Mogadiscio degli anni Trenta, complice il camionista poeta Gacaliye. Con lui avrà due figli, Kaahiye e Sagal. La vicenda di Ebla si intreccia con quella di Clara, sua figlia di latte, nata da genitori italiani residenti in Somalia. Costretta, appena adolescente, a lasciare il paese, Clara vi farà ritorno solo all'inizio degli anni Cinquanta, agli esordi dell'Amministrazione fiduciaria italiana. Ma sono tempi tumultuosi: il legame con Ebla e l'amore per Kaahiye la spingeranno a prendere posizione a favore del popolo somalo nella lotta per la libertà.
16,00 15,20

Non lasciarmi sola. Una lirica americana

Claudia Rankine

Libro: Copertina morbida

editore: 66thand2nd

anno edizione: 2021

pagine: 180

Scritto negli anni del secondo mandato di George W. Bush, "Non lasciarmi sola" è la «lirica americana» che ha preceduto il pluripremiato "Citizen". Raccontare l'America di oggi significa confrontarsi con i temi fondamentali del mondo contemporaneo, le tensioni razziali post-Undici settembre, la percezione della guerra al terrorismo, la costante presenza della televisione nelle nostre vite; ma Rankine indaga la condizione dell'essere umano in quanto tale, e dunque la sua analisi del reale assume la forma di una riflessione sulle nostre paure, sulla morte, sull'ansia e l'uso incontrollato di psicofarmaci, uno studio della solitudine che prima di tutto è una lucida, straordinaria prova di empatia.
16,00 15,20

L'unica persona nera nella stanza

L'unica persona nera nella stanza

Nadeesha Uyangoda

Libro: Libro in brossura

editore: 66thand2nd

anno edizione: 2021

pagine: 160

La razza è un concetto difficile da cogliere, pur non avendo fondamenti biologici produce grossi effetti nei rapporti sociali, professionali e sentimentali. La razza in Italia non si palesa fino a quando tu non sei l’unica persona nera in una stanza di bianchi. E quell’unica persona è Bellamy, Mike, Blessy, David... una moltitudine in parte sommersa, sotterranea. Quell’unica persona è chi si è sentito dire troppe volte che «gli italiani neri non esistono»: lo gridano negli stadi, lo dice certa politica, sembrano confermarlo le serie tv, la letteratura, i media. In un certo senso è persino vero: gli italiani neri non emergono, non si vedono negli ambienti della cultura, nei talk show e nelle liste elettorali. O meglio, in quei luoghi esistono ma solo come oggetto del discorso, quasi mai come soggetto. La loro presenza è ridotta alla riforma della cittadinanza, ai casi di razzismo, all’«immigrazione fuori controllo», ai barconi, all’«integrazione». Con un approccio inedito e un linguaggio fresco e «social», Nadeesha Uyangoda apre in questo libro, che incrocia saggio e memoir, un’onesta conversazione per comprendere meglio la dinamica razziale nel nostro paese.
15,00

Non dite che non abbiamo niente

Madeleine Thien

Libro: Libro in brossura

editore: 66thand2nd

anno edizione: 2017

pagine: 480

Quando Marie vede per la prima volta il capitolo 17 del "Libro dei ricordi" - un taccuino lungo e stretto, coperto di ideogrammi che lei non è in grado di riconoscere -, ancora non sa che quella storia, letta, raccontata, ricopiata, passata di mano in mano, la accompagnerà per il resto della vita. Perché in quei taccuini non sono contenute solo le peripezie di Da-wei e di Quattro Maggio, l'avventuriero che salpa per l'America e l'eroina che attraversa a piedi il deserto del Gobi: le pagine sono intrise di tutti i sogni dei protagonisti di questo romanzo attraverso settant'anni di storia cinese. Sogni infranti, macinati dalla Storia, come quelli di Zhuli, Passero e Jiang Kai, tre talentuosi musicisti le cui ambizioni sono state distrutte, in modi diversi, in nome della Rivoluzione culturale. O come quelli di Ai-ming, la figlia di Passero, costretta a scappare dopo la repressione seguita alle manifestazioni di piazza Tian'anmen. Vicende private, quasi insignificanti se paragonate alla Lunga Marcia di Mao Zedong, all'affermarsi del comunismo, a purghe e repressioni, ma che devono essere raccontate, ricordate, perché «siamo qui per conoscere e non per dimenticare, per interrogare e non per rispondere».
22,00 20,90

Peperoncino

Alain Mabanckou

Libro: Libro in brossura

editore: 66thand2nd

anno edizione: 2016

pagine: 224

Mosè e Bonaventure sono cresciuti insieme nell'orfanotrofio di Loango. Sono amici per la pelle, anche quando Bonaventure fa domande inopportune e a Mose viene una gran voglia di picchiarlo. A Loango, tra il catechismo con Papà Moupelo e le affettuose cure di Sabine Niangui, non si sta poi così male, ma siamo in un'epoca di grande fermento, la Repubblica popolare del Congo si sta trasformando in un avamposto africano dell'Unione Sovietica, e all'improvviso arriva la Rivoluzione. Niente più catechismo, niente più danze dei pigmei dello Zaire. La vita nell'orfanotrofio adesso viene scandita dai surreali proclami del direttore. Mosè nel frattempo si è conquistato un soprannome, Peperoncino, e decide di fuggire a Pointe-Noire, anche se questo significa abbandonare il suo amico. Lì si imbatte in Mamma Fiat 500 e le sue «ragazze», l'incontro che cambierà il suo destino. Grazie alle avventure di Peperoncino, novello Tom Sawyer in un paese in rapido cambiamento, Alain Mabanckou veste i panni di cantore dell'Africa contemporanea e ne traccia il futuro svelando ai bianchi un passato fatto di comunismo, guerre etniche ed eredità coloniale, senza mai perdere la leggerezza che lo caratterizza.
18,00 17,10

Le luci di Pointe-Noire

Alain Mabanckou

Libro: Copertina morbida

editore: 66thand2nd

anno edizione: 2014

pagine: 246

Giugno 2012. Dopo ventitré anni Alain Mabanckou torna nella sua Pointe-Noire. Invitato dall'Institut français per un ciclo di conferenze, alloggia in un appartamento per artisti e scrittori dove, appeso alla parete del salotto, c'è un quadro che ritrae una donna dallo sguardo triste. Durante il soggiorno, oltre agli impegni ufficiali, si dedica alla scrittura del suo libro di ricordi, ma è bloccato, ha un nodo in gola. Sa di essere tornato nella città natale non solo per motivi di lavoro, ma soprattutto per riappropriarsi del passato, per riportare alla luce un'infanzia smarrita nel groviglio della memoria, per salutare i membri della sua numerosa famiglia, orfana di mamma Pauline e papà Roger, e per rivedere i luoghi cari - la casetta di legno "reggia" della madre, il cinema Rex "garanzia del sogno", il liceo archivio di episodi dell'adolescenza. Ma Pointe-Noire non è più la stessa: la casetta è cadente, rovinata dal tempo, il cinema è diventato una chiesa pentecostale, il liceo ha un altro nome e gli appare come un labirinto. Perdipiù tra i familiari ci sono dissapori, e sembrano interessati solo ai suoi soldi. Alain è scosso, disorientato, ma nel mostrare a un amico una foto che si è fatto scattare con i nipoti si rende conto che quei bambini sono liberi e felici, come in fondo lo era lui da piccolo, e non baratterebbero la loro infanzia con niente al mondo. E al momento di ripartire la donna del quadro lo saluterà con un sorriso e avrà i lineamenti della sua amata mamma.
17,00 16,15

Prudenti come serpenti

Prudenti come serpenti

Lola Shoneyin

Libro: Libro in brossura

editore: 66thand2nd

anno edizione: 2021

pagine: 256

Baba Segi è un facoltoso poligamo di mezza età, grassoccio e vanitoso, con un insaziabile appetito per il cibo, le donne e il sesso. Da due anni ha sposato la bella Bolanle, intelligente, istruita e di vent’anni più giovane. La coppia però non ha ancora avuto figli e, disperato, Baba Segi decide di abbandonare stregoni e ciarlatani per rivolgersi alla medicina ufficiale, convinto che la sua bella laureata sia sterile. Ma la decisione scatena un putiferio in casa perché le indagini potrebbero portare alla luce un terribile segreto, gelosamente custodito dalle altre mogli. Se il capofamiglia scoprisse la verità sarebbe la fine per quelle intriganti e la loro numerosa prole. L’unica cosa da fare è passare alle maniere forti e liberarsi dell’odiata Bolanle. Giocando con eleganza tra verità camuffate e oscure trame domestiche, Shoneyin scrive un romanzo ironico e dissacrante che è anche un inno all’emancipazione femminile.
16,00

Memorie di un porcospino

Memorie di un porcospino

Alain Mabanckou

Libro: Libro in brossura

editore: 66thand2nd

anno edizione: 2017

pagine: 240

Narra una leggenda africana che alcuni uomini hanno un doppio animale, un «doppio nocivo». Quello di Kibandi è un porcospino, a cui è indissolubilmente legato da quando suo padre lo ha condotto nella foresta e lo ha costretto a bere il mayamvumbi, una disgustosa bevanda che ha sancito la sua iniziazione. E così il povero porcospino è obbligato ad abbandonare i compagni per unirsi al ragazzo e al suo «altro sé», la fotocopia esatta di Kibandi se non fosse che gli mancano il naso e la bocca. Il problema è che il destino di un doppio è di assecondare il padrone qualunque cosa faccia, e Kibandi da bambino mite si trasforma col tempo in un feroce assassino. Vicini di casa, abitanti del villaggio: la sua furia si abbatte su chiunque osi ostacolarlo. Il porcospino lo segue ubbidiente, si rende complice di efferati omicidi usando gliaculei come un’arma, finché un giorno si ritrova inaspettatamente libero e, rifugiatosi tra le radici di un baobab, inizia a raccontare la sua storia tragicomica. Dopo «Pezzi di vetro», giocoso inno alla letteratura, con «Memorie di un porcospino» Mabanckou rievoca miti e usanze della sua terra, perché «i libri che sopravvivono più a lungo sono quelli capaci di reinventare il mondo, di rivisitare la nostra infanzia». D’altronde «il mondo è soltanto la versione approssimativa di una favola» e lo scrittore congolese è maestro nel fondere cultura alta e cultura popolare trasformandole in un linguaggio universale.
16,00

Congo Inc. Il testamento di Bismarck

Congo Inc. Il testamento di Bismarck

In Koli Jean Bofane

Libro

editore: 66thand2nd

anno edizione: 2015

pagine: 288

17,00

In cerca di Transwonderland. Il mio viaggio in Nigeria

In cerca di Transwonderland. Il mio viaggio in Nigeria

Noo Saro-Wiwa

Libro: Libro in brossura

editore: 66thand2nd

anno edizione: 2015

pagine: 384

Da bambina le vacanze in Nigeria erano l'incubo di Noo: estati fatte di caldo e zanzare, senza elettricità né acqua corrente. Per lei e i suoi fratelli, abituati alla frescura del Surrey - un paradiso traboccante di Twix, cartoni animati e alberi rigogliosi -, il villaggio d'origine era una sorta di "gulag tropicale". Poi nel 1995 suo padre, l'attivista Ken Saro-Wiwa, viene assassinato e tutto finisce. Niente più vacanze, niente più estati torride, un esilio volontario che dura molti anni, finché Noo decide di tornare per scrivere una guida sui generis. Prima tappa Lagos: traffico, bancarelle, okada che schizzano a velocità assassina, minibus stracolmi assediati da predicatori e venditori. E ancora l'asettica Abuja e l'arido Nord musulmano, i bronzi dell'antico Impero del Benin, le splendide statuette di Nok, i monoliti di Ikom e il parco dei divertimenti Transwonderland, con le sue giostre fatiscenti, specchio della decadenza di un paese minato dalla corruzione e dai conflitti interni. Nel corso del viaggio l'autrice si infuria, si rammarica, con sguardo occidentale critica e disapprova, ma la Nigeria è pur sempre la sua terra e i nigeriani il suo popolo. È il momento di riconciliarsi con loro e con il ricordo del padre.
18,00

Frédéric smarrito tra i suoni

Frédéric smarrito tra i suoni

Denis Lachaud

Libro: Copertina morbida

editore: 66thand2nd

anno edizione: 2014

pagine: 246

Frédéric Queloz è nato a Parigi ma è cresciuto tra Oslo e Berlino finché a diciassette anni si stabilisce con la famiglia a Tel Aviv. Non è un ragazzo come gli altri, si sente confuso, sradicato, ed è sempre in lite col fratello più piccolo. Comunica con difficoltà: non capisce i discorsi, è bloccato dalle sue stesse "frontiere", non afferra il senso delle parole e proprio per questo non si separa mai dal suo dittafono, con cui registra ciò che gli altri dicono per poi trascriverlo e assimilarne il significato, anche se il dittafono assume le sembianze di un dittatore, "perché le parole che profferisce non permettono alcuna contestazione, con la scusa che basta riavvolgere il nastro e riascoltare per verificare la loro esattezza". Da quando è arrivato a Tel Aviv, tappa finale del suo disorientamento, si è messo in testa di imparare l'ebraico per esplorare il mondo che lo circonda e perché sente che il linguaggio è una mappa in grado di dargli una direzione. Inizia così un affascinante viaggio dentro una lingua misteriosa, lungo le mura di una città costruita sulla sabbia, fino al vuoto della propria coscienza, intrappolata in un corpo che sarà per Frédéric l'unico territorio in cui abitare.
16,00

L'eco delle città vuote

L'eco delle città vuote

Madeleine Thien

Libro: Copertina morbida

editore: 66thand2nd

anno edizione: 2013

pagine: 230

Janie ha lasciato la Cambogia a undici anni. In Canada, ad attenderla, c'è il suo futuro: l'adolescenza con la madre adottiva, gli studi di elettrofisiologia, e poi l'incontro con Navin, il marito, e la nascita di Kiri. I genitori e Sopham, il fratello minore, li ha seppelliti insieme alla sua vecchia identità, la bambina che i khmer rossi chiamavano Mei. E con loro Phnom Penh, "la città alla confluenza dei fiumi" con i suoi templi luccicanti, una città vuota dopo il 17 aprile 1975, congelata nel tempo dall'assenza di vita; i campi di lavoro, dove l'Angkar li aveva confinati privandoli anche dell'identità; l'interminabile traversata via mare verso la Malesia e l'istante fatale in cui la sua mano ha lasciato quella di Sopham, per sempre. Ma le innumerevoli anime che un uomo si porta dentro, il pralung, talvolta possono rientrare da una finestra aperta, possono essere restituite al legittimo proprietario, e quando Hiroji - il collega, l'amico - le chiede di aiutarlo a ritrovare James, il fratello scomparso in Indocina mentre infuriava la guerra, per Janie arriva il momento di riappropriarsi di una parte di sé. La Cambogia - terra di una bellezza violenta, amara - è il punto di partenza e di arrivo, il crocevia dove vanno a confluirei destini dei protagonisti in un viaggio a ritroso nella memoria, personale o collettiva.
16,00

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