Allemandi: L'arte moderna e contemporanea
Ratto alla Scala
Vittoria Crespi Morbio
Libro: Copertina rigida
editore: Allemandi
anno edizione: 2004
pagine: 74
Prima di partire per il Brasile, dove tuttora vive e lavora, il giovane Gianni Ratto, nato a Milano nel 1916, firmò nella sua città d'origine scene e costumi di allestimenti rimasti leggendari. Con Strehler ha condiviso l'apertura del Piccolo Teatro ("L'albergo dei poveri" di Gor'kij) e, ripercorrendo la cronologia degli allestimenti operistici realizzati dal regista, sarà una presenza fissa al suo fianco. Insieme ebbero una parte significativa nella stagione della riapertura del Teatro alla Scala, debuttandovi con "La traviata" nel 1947 e, in seguito, realizzando gli allestimenti di "Il matrimonio segreto" nel 1949, "Lulù" e "Don Pasquale" nel 1950, "L'elisir d'amore", "La collina" di Peregallo e "Giuditta" di Honegger nel 1951.
La collezione Balestra. Catalogo generale
Libro: Libro rilegato
editore: Allemandi
anno edizione: 2004
pagine: 560
La raccolta, costituitasi grazie ai numerosi rapporti di scambio, di amicizia e di interessi culturali fra Tito Balestra e il mondo artistico del secondo dopoguerra, è per la sua entità la più consistente di tutta l'Emilia Romagna nel settore dell'arte contemporanea, contenendo un cospicuo numero di "pezzi" unici del Novecento italiano, da Mafai a Rosai, da De Pisis a Sironi fino a Guttuso e Vespignani. Inoltre le incisioni di Bartolini, Campigli, Chagall, Goya, Kokoschka, Marino, Manzù, Matisse, Morandi, Soffici, Turcato, Twombly, Viviani, Zancanaro accrescono l'interesse per questo ente museale che rappresenta un grande spaccato di cultura visiva del secolo appena trascorso.
Giuseppe Modica. La luce è la luce. Opere 1989-2002. Catalogo della mostra
Maurizio Fagiolo Dell'Arco
Libro: Libro in brossura
editore: Allemandi
anno edizione: 2002
pagine: 132
Galeffi (Chiò). Scultore 1917-1986. Catalogo generale dell'opera plastica
Alfonso Panzetta
Libro: Libro rilegato
editore: Allemandi
anno edizione: 2001
pagine: 284
Ernesto Galeffi è una figura singolare nella cultura artistica del Novecento e tra le più significative nella cerchia degli artisti toscani del secondo dopoguerra ancora in attesa di rivalutazione critica. Nelle opere di scultura, cui si accosta dalla metà degli anni Cinquanta, raggiunge una qualità ed una originalità che trova corrispondenze nella contemporanea scultura europea. Dopo una iniziale riflessione sull'arte di Constantin Brancusi, che lo indirizza alla produzione di sintetiche opere in bronzo o alluminio, dalla fine degli anni Sessanta la scultura di Galeffi acquista toni di notevole originalità: le superfici levigate cedono il passo ad una materia più tormentata, che lo scultore utilizza per inventare colte mitologie.

