Aracne: Criminologia e vittimologia
La devianza 2.0 reloaded. Mutamenti sociali e comportamenti devianti
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2018
pagine: 192
All'alba del terzo millennio la devianza necessita un aggiornamento, una versione 2.0? È possibile che i mutamenti sociali abbiano trasformato l'uomo occidentale, rispecchiato nell'equilibrio dell'uomo vitruviano reso obsoleto dai "nativi digitali"? O semplicemente la società è più entropica e l'uomo più frammentato dall'individualismo morale e dalla espansione dell'orizzonte delle opportunità? Il volume risponde a tali quesiti guardando alle eventuali metamorfosi di alcune vecchie devianze, dal femminicidio e dall'alcolismo fino ai nuovi comportamenti devianti connessi alla comunicazione digitale.
Criminologia contemporanea. Temi e problemi
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2017
pagine: 176
Il volume raccoglie le riflessioni di alcuni docenti e discenti del corso di alta formazione in criminologia generale, minorile e penitenziaria dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro, assumendo quale leitmotiv tematico la problematicità contemporanea della criminologia a partire dal suo stesso ruolo funzionale e la dimensione professionale in rapporto al sistema penale e alla tecnologia informatica.
Genere e crimine nella società postmoderna. La donna kamikaze
Giselda Cianciola, Armando Saponaro
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2010
pagine: 216
Un confronto tra passato e presente in riferimento alla condizione della donna sospesa in un limbo sociale ancora non dissipato; una comparazione guidata dei tentativi di individuare una spiegazione ragionevole e adeguata, ovvero rendere ragione della differenza di genere nella criminalità. (Prefazione di Armando Saponaro)
La vittimologia e la vittima «culturale». Il caso paradigmatico delle mutilazioni genitali femminili
Gianna Prosperi
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2010
pagine: 252
La pratica delle mutilazioni genitali femminili, oggetto di un intenso dibattito internazionale e di un esteso movimento sociopolitico teso a una profonda e radicale implementazione del suo divieto, è osservata dalla prospettiva della vittimologia culturale. Secondo l'interessante e originale approccio l'uomo è plasmato dalla cultura stessa che può imporre o comunque legittimare o far tollerare modelli di comportamento che violano i diritti dell'essere umano, anche a genitori nei confronti dei propri figli. In questa cornice teorica e analitica, dopo l'approfondimento delle possibili coordinate culturali e religiose del fenomeno, sono collocate le mutilazioni genitali femminili, le cui vittime divengono un esempio paradigmatico della vittimizzazione "culturalmente legittimata". La sofferenza e il dolore vengono percepite come pro-sociali dai perpetratori, resi così ciechi da una "benda" culturale. L'autrice discute anche alcuni profili problematici della recente legge 7/2006.