Bertoni: Tevere Edizioni

“La Venere in Autoreggenti” esplora con delicata profondità il tema dell'amore impossibile, quello che arriva inaspettato e sconvolge ogni equilibrio. La narrazione si sviluppa attraverso l'intensa storia tra Claudia, manager farmaceutica catanese e Beatriz, giovane attrice madrilena, il cui incontro casuale in un aeroporto innesca una serie di eventi che scombineranno le loro vite. La storia si muove tra Catania e Madrid, tra contesti lavorativi e luoghi in cui Beatriz mette in scena un esplicito ardore interpretativo, creando un ponte metaforico tra due culture, due lingue, due modi diversi di vivere l’amore. Il finale, pur nella sua amarezza, porta con sé un messaggio di speranza e di rinascita, ricordandoci che ogni fine può essere un nuovo inizio. “Tutto passa”, si trasforma, ma ciò che resta è la capacità di evolversi attraverso il dolore e l’inesauribile forza del cuore.

Lukas sta per compiere sedici anni e ha finalmente scoperto il segreto che sua madre gli ha sempre nascosto: l’identità di suo padre. Determinato a ottenere risposte, lascia Bolzano per il sud Italia, ma il viaggio prende una piega inaspettata quando incontra Alex e Carlo, due uomini che vivono di scommesse e vagabondano per l’Italia a bordo di un camper. Tra combattimenti selvaggi, allenamenti estenuanti e fughe dal passato, Lukas si trova catapultato in un mondo duro e affascinante, dove ribellione e affetto si intrecciano. Ma scommettere su se stesso potrebbe rivelarsi la sfida più grande. "Uno di yre. Lucky Bet Boys" è una storia di lotta, legami scelti e quel senso di appartenenza che arriva quando meno te lo aspetti.

Ignazio Danti, cartografo, matematico e cosmografo di straordinaria genialità, prende vita in un romanzo che intreccia storia e immaginazione per restituire al lettore il ritratto di una delle figure più affascinanti del Rinascimento umbro. Tra scoperte scientifiche, imprese cartografiche e la visione di un mondo in continua trasformazione, Danti emerge come un uomo capace di guardare oltre i confini del suo tempo. Con uno stile coinvolgente e una narrazione ricca di dettagli, il libro invita a riscoprire un protagonista spesso dimenticato della storia di Perugia e dell'Umbria, riportandolo al centro dell’attenzione. Un omaggio alla conoscenza e all'eredità culturale, nato dall’idea di valorizzare figure storiche locali, reso possibile anche grazie alla passione dell'autore e alla consulenza del figlio Francesco, prezioso ispiratore di questa opera. Un viaggio tra le pieghe del tempo, dove scienza, arte e umanità si fondono in una trama avvincente.

Tra la via Salaria a Roma, la natia Umbria e il Circeo, dove la famiglia trascorre le ferie estive, l’autrice trasforma i tanti incontri mediati da Coal, un po’ pointer, un po’ molosso, adottato da un canile in Abruzzo, in rapidi ed eleganti bozzetti: La signora con Lady, Calabrese con cagnolino, Camilla e Bagheera, i cani amici di Fiorello (quotidiani gli incontri con lo showman impegnato nella registrazione di “Viva Rai2” a via Asiago), le coccole all’ufficio postale, gli incontri al bar Glicine, quelli a Bevagna, a Ovindoli e al Circeo. Tranches de vie che sarebbe stato impossibile raccogliere senza Coal e che sarebbero fuggiti via se, Grazia Trabalza, non li avesse fissati nella memoria, per il diletto del lettore.

Nel presentarvi questo volume, che racconta a modi diario alcuni anni di seminario di Monsignor Antonello Pignatta, desidero invitarvi a entrare con cuore aperto in una storia che parla di fede viva, di amore concreto e di un cammino personale illuminato dalla gioia del Vangelo. La sua esperienza come parroco a Case Bruciate è stata particolarmente significativa. In questo luogo, don Antonello ha saputo incarnare l’immagine di una “Chiesa in uscita”, una Chiesa che non si chiude nelle proprie sicurezze, ma che “si sporca le mani” per toccare le ferite dell’umanità e sanarle con l’amore di Cristo. Egli è stato un pastore che ha “preso l’iniziativa”, andando incontro alla gente, condividendo con loro le gioie e i dolori, e diventando un segno tangibile della vicinanza di Dio (cfr. EG 24). Questo libro non è solo una testimonianza del passato, ma un invito a continuare a costruire insieme, con la stessa gioia e dedizione che Don Antonello ci ha insegnato. (dalla prefazione di Don Riccardo Pascolini)

Antonio, un giovane calabrese profondamente legato al calcio e alla sua terra, per celebrare i suoi quarant'anni, decide di organizzare una grande festa, invitando numerosi amici a lui cari. Mentre attende l'arrivo degli ospiti, sorseggiando un calice di vino e fumando una sigaretta, si lascia andare ai ricordi, ripercorrendo i momenti più significativi della sua vita. Si ritrova così bambino nella sua amata Calabria, dove ha vissuto fino all'età di diciannove anni. Un'infanzia segnata dall'amore della famiglia, ma anche dalla dolorosa separazione dei genitori, che lo ha portato a vivere due vite parallele, alimentando in lui un'esistenza tormentata. Il difficile rapporto con il padre, che adorava, la passione per il calcio, e un grande sogno da realizzare lo hanno reso adulto in fretta. Con un carattere gentile, pieno di valori, ma anche determinato, Antonio sceglie la sua strada, costruendo il proprio futuro nonostante le difficoltà incontrate. A diciannove anni, lascia la famiglia e il suo paese per inseguire la carriera di calciatore. Lungo il cammino, troverà nuovi amici e l'amore, ma dovrà affrontare ancora una volta ostacoli e sfide che sembrano non finire mai.

La storia è ambientata in Umbria, tra Assisi, Città di Castello e altri bei luoghi. Tutto ha inizio con il furto di una 500 rossa. A distanza di mesi la macchina sarà ritrovata in Vald’Orcia e riportata a casa, ormai fuori uso, con il carro attrezzi. Nel viaggio di ritorno affiorano ricordi che coprono circa trenta anni. È lei, la 500 rossa, la protagonista del romanzo, insieme a Massimo, Giulia, Stefy e ai loro amici. È lei la diretta testimone di profonde amicizie, legate soprattutto alla passione per il pallone, di cure familiari, di impegno per gli altri, ma anche di storie d’amore e di tradimenti. Giovinezza, maturità, incidenti di percorso quasi umanizzano questa rossa 500. A corredo del romanzo c’è un piccolo ricettario con le varie portate di una cena speciale a base di pesce: “la cena di Bry”.

“A piedi nudi in paradiso” non è solo il racconto efficace di un’idea imprenditoriale che prende forma. E non è neppure la semplice celebrazione, seppur perfettamente riuscita, di come l’intuizione conti più dei mezzi nella realizzazione di un business di successo. Quella che Giuseppe ci racconta in questo libro è la storia di come il seme della passione, se coltivato con la giusta dose di determinazione, possa germogliare anche tra le spine dello scetticismo generazionale, in un contesto territoriale oggettivamente ostile, nella cornice di una burocrazia soffocante. Una storia che racconta un altro copione rispetto alla narrazione prevalente di giovani in fuga da una terra matrigna. Un omaggio autentico all’appartenenza, alle radici, alla famiglia. Una testimonianza di intraprendenza." (dalla prefazione di Francesco Somma, Presidente Confindustria Basilicata)

Intorno agli anni '90 l'Elettrocarbonium cambiò l'assetto societario, divenendo una multinazionale con partner Tedeschi e Americani. La nuova dirigenza decise una drastica ristrutturazione del sito industriale, con un ridimensionamento del potenziale umano... Quando una parte della propria esistenza, all'interno della quale si sono consumate delle lotte, con degli immancabili sacrifici e delle sconfitte, rischia di essere pian piano erosa dalla memoria collettiva, si ha il dovere di fermare la dissoluzione in atto con il racconto. In questo scritto alcuni uomini cercano di riemergere dall'oscurità a cui sono stati confinati rendendo visibile quello che si cercava di rendere invisibile, attraverso la verità, bella o brutta che possa apparire, su quei tempi. Sembrerà appartenere a un altra epoca, ma è di pochi decenni fa...

Come assistente part-time in una casa di riposo, Andrea inizia ad immergersi in quel mondo parallelo che è l’età avanzata. Ne subisce insieme il fascino e la stanchezza, e per la prima volta si chiede se sia più consigliabile nuotare in superficie o avventurarsi nelle profondità dell'anima. Fra gli ospiti spicca Cecilia, asso del fai da te, un’anima e una testa fuori dall’ordinario. Tra piccole confessioni, discorsi ironici o sfuggenti e racconti surreali, tra i due nasce un’amicizia. Ed è proprio ad Andrea che Cecilia affida il suo manoscritto, rimasto a lungo nascosto in attesa del suo "Unico lettore": due donne, due vite in un doppio diario, angeli veri o presunti e, a sparigliare le carte, il racconto di un indicibile dolore. Per Andrea sarà un viaggio da capogiro, con il rischio – o l’occasione? – di perdersi fra parole e briciole lasciate dalla sua amica speciale, fino a ritrovare, forse, la strada di casa.

Luca è un bambino che vive la sua prima infanzia serena, insieme a una madre affettuosa che però a un tratto scompare. Il padre è un filosofo universitario, pieno di interessi ma anaffettivo e non riesce a colmare il vuoto lasciato dalla moglie sul cuore del bambino. Infatti nella ricostruzione della sua vita, Luca non ne farà parte. Il bambino troverà l’amore che gli manca tra le pieghe di una esistenza sempre più in disordine. Il collegio prima, le cattive compagnie poi, insieme all’incapacità di opporsi a decisioni scellerate lo catapulteranno in un vortice pericoloso dal quale è quasi impossibile uscirne. Sarà la sua intelligenza, l’unica alleata, a trovare soluzioni decisive e opportune nel momento più giusto del bisogno estremo. Una serie di circostanze porteranno Luca a riavvolgere il nastro della propria vita ed a scoprire che non è colui che credeva di essere. La crescita interiore, la sua maturazione, anche sessuale, faranno scoprire al lettore un riscatto del protagonista principale che sembrava fosse destinato a perdersi per sempre.

In pagine vibranti sul piano emotivo, una mamma ripercorre la storia sconcertante di suo figlio Giovanni, diagnosticato a 13 anni con un disturbo dello spettro autistico e ora diciannovenne in stato di grave catatonia, mutismo, psicosi e disturbi ossessivo-compulsivi. Il racconto si snoda tra ricordi familiari, disorientanti e contrastanti vicissitudini di agnostiche e terapeutiche, e riflessioni sul senso della sofferenza, che ha colpito l'intera famiglia in seguito all'improvvisa e invalidante regressione del figlio: da bambino che, pur con qualche fatica, faceva tutto, Giovanni è arrivato a perdere tutte le autonomie e a condurre una vita che lui stesso qualifica come “un nonsenso”. Ne emerge un quadro di smarrimento, ma anche di determinazione e forza tenace, nel voler andare a fondo per capire cosa sia successo, senza perdersi nel dolore irrazionale ma con la tensione di maturare un nuovo sguardo sulla realtà e aprirsi con rinnovata fiducia alla vita.