Bonanno: Tascabili Bonanno. Letteratura italiana
In ascolto dei poeti. Voci e pensieri della poesia contemporanea in Italia
Antonio Sichera
Libro: Libro in brossura
editore: Bonanno
anno edizione: 2017
pagine: 89
Si può guardare alla poesia contemporanea, come alla scrittura creativa tout court, da molti punti di vista. La scelta di questo libro è molto chiara ed è quella dell'ascolto. Si tratta cioè, ben prima di dichiarare intenzioni, di formulare poetiche o di emettere giudizi, di tendere l'orecchio alla parola dei poeti, per accoglierla e farle spazio. Come un modo di essere lettori che lasci con gioia il primato alla poesia, e al contempo la interroghi sul suo destino e sul suo futuro, in un tempo sempre più distante dai presupposti scontati della grande lirica del Novecento.
Poesia inChiostro
Libro: Libro in brossura
editore: Bonanno
anno edizione: 2016
pagine: 98
L'esperienza della rassegna Poesia inChiostro (il chiostro, i chiostri del Monastero dei Benedettini di Catania frequentato ogni giorno dagli studenti che hanno dato vita all'iniziativa) nacque alcuni anni fa, grazie a un gruppo di giovani che coinvolsero i loro docenti di letteratura italiana in un ciclo di letture di poesia contemporanea. Lo spirito di fondo era quello di scoprire, attraverso il semplice "piacere del testo", della lettura ad alta voce, della musica, del confronto alla pari (professori-studenti; poeti-lettori), il rapporto pulsante della letteratura con la vita di ognuno. Il volumetto raccoglie una selezione delle letture proposte nel corso dei due anni in cui la manifestazione ha avuto luogo, una sintesi degli incontri di vita e di studio, realizzati a partire dalle comuni riflessioni sull'opera di autori come Clemente Rebora, Antonia Pozzi, Vittorio Sereni, Alda Merini, Davide Rondoni.
Canto a tre voci. Elsa Morante, Anna Maria Ortese, Lalla Romano
Donatella La Monaca
Libro: Libro in brossura
editore: Bonanno
anno edizione: 2013
pagine: 104
Sull'esercizio conoscitivo della letteratura, sull' "onestà" nell'interrogazione appassionata e totale della realtà si accorda il "canto a tre voci" di Elsa Morante, Anna Maria Ortese, Lalla Romano, mutuando l'espressione da quella "fuga", da quel "religioso idillio" del Canzoniere sabiano in cui l'autrice dell'Isola di Arturo coglie il senso dell'esperienza del poeta triestino, toccando al tempo stesso le note fondanti di questa ideale partitura comune. Il senso acuto della realtà, pur nella più ardita delle finzioni, il costante ripensamento di sé e delle ragioni della propria arte, la vocazione a ritrarre nel proprio mondo narrativo lo svolgersi dei destini umani alimentano la comune linfa di una militanza intellettuale da cui si snodano poi i diversi percorsi letterari delle tre autrici
Un paradigma intellettuale. La vita e la voce di Domenico Tempio (1750-1821)
Marzia Finocchiaro
Libro: Libro in brossura
editore: Bonanno
anno edizione: 2013
pagine: 112
C'è un inchiostro, quello di Domenico Tempio, che ha saputo esprimere, a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo, i caratteri e i temi peculiari della scrittura siciliana: l'ironia e il dolore, la bellezza e il potere, l'ignoranza e la follia, il piacere e la violenza, la donna e la terra, il compromesso e il grido, la sconfitta e il riscatto, l'immobilità e il genio, la luce e il buio. Questo saggio storico-critico vuole invitare a leggere Domenico Tempio come paradigma della letteratura isolana del XIX e del XX secolo: da Verga a Pirandello, da Tomasi di Lampedusa a Fava. Lo fa ricostruendo parallelamente il momento storico, il contesto sociale, la vita e i luoghi del poeta, e mettendo la sua opera a confronto - tematico e testuale - con quella di altri autori ed intellettuali distanti nel tempo. Autori italiani e stranieri - da Dante a Sciascia, da Chaucer a Zola - il cui accostamento svela con maggiore chiarezza il valore di un Domenico Tempio troppo spesso identificato solo con la sua poesia erotica.
Arcangelo Blandini. La sua poesia, il suo tempo
Libro: Libro rilegato
editore: Bonanno
anno edizione: 2009
pagine: 104
Celebrato dall'amico Vitaliano Brancati non solo come modello di limpidezza morale ma anche per le sue qualità di poeta finissimo, degno prosecutore della grande tradizione petrarchesca e leopardiana, Arcangelo Blandini continua a essere un autore di nicchia, poco noto sul piano nazionale e (paradossalmente) ancor meno nella sua stessa città. Ora questo volume, che raccoglie gli atti di una giornata di studio svoltasi il 6 dicembre 2007, intende fare il punto sulle acquisizioni raggiunte, con l'intenzione di renderle di più ampio dominio e quindi di promuovere un rinnovato fervore di analisi e ricerca. Ripartendo dal fondamentale saggio di Nino Borsellino, qui sostanzialmente si rimotivano l'interesse e l'ammirazione per la sua figura e la sua opera in termini diversi da quelli brancatiani: non la "virtù sconosciuta" e la fedeltà alla tradizione, ma la meditata "inattualità", criticamente fondata e vigile, risulta esserne il segno distintivo. I densi saggi di Giuseppe Savoca, Giuseppe Dolei, Rosalba Galvagno, Massimo Schilirò presentano un personaggio inquieto, impegnato nell'arduo tentativo di ricomporre in melodia le dissonanze del moderno.
Un cruciverba italo-franco-belga. Sciascia-Bernanos-Simenon
Antonio Di Grado
Libro: Libro in brossura
editore: Bonanno
anno edizione: 2014
pagine: 72
Come quei corpi astrali la cui luce travalichi interminate distanze, o come le casuali associazioni del pensiero affrancato da norme e obiettivi, i libri sembrano chiamarsi, cercarsi e magari incontrarsi a nostra insaputa. E così tre mondi apparentemente diversi, e l'un dall'altro remoti, come la limpida laicità di Sciascia e dei suoi investigatori, il tormentato cattolicesimo di Bernanos e dei suoi curati, e la scontrosa diffidenza di Simenon e dei suoi cupi antieroi, possono riflettersi a distanza in virtù di segrete ma folgoranti analogie, possono illuminare l'un dell'altro inesplorate plaghe, possono perciò disporsi in uno di quei "cruciverba" cari a Sciascia, forma esatta e al tempo stesso sorprendente dei suoi esercizi d'intelligenza e di stile. Questo libro è un atto d'amore a tre giganti del Novecento. E alla letteratura: la più laica delle fedi, il più anarchico dei saperi.
L'ombra dell'eroe. Il mito di Garibaldi nel romanzo italiano
Antonio Di Grado
Libro: Libro in brossura
editore: Bonanno
anno edizione: 2010
pagine: 78
Abba, Bandi, Checchi, Mario, Nievo e gli altri memorialisti che vissero e poi rievocarono l'epopea garibaldina; Verga, De Roberto, Pirandello, Tomasi di Lampedusa, Sciascia e gli altri scrittori siciliani che la rivisitarono criticamente; e ancora Malaparte, Vittorini, la Banti, Bianciardi e altri narratori: dai loro libri l'icona dell'Eroe, Giuseppe Garibaldi, illumina comunque un secolo e più di letteratura, offrendo alla precaria identità dell'Italia d'oggi un mito che, anche quand'è messo in questione, nulla perde della sua efficacia. Si direbbe anzi che, come sul romanzo francese dell'Ottocento e sui suoi ambiziosi e sfortunati protagonisti si allunga l'ombra gigantesca di Napoleone, così sull'immaginario dei nostri narratori incomba l'archetipo-Garibaldi, con l'evidenza di un monumento equestre e con l'urgenza di un problema irrisolto. Un mito necessario, dunque, e tuttavia problematico, se oggi come ieri divide; ma è proprio su una memoria divisa, contrastata, plurale che si reggono l'identità e le sorti delle nazioni civili.
Dell'accidia e d'altre eresie
Antonio Di Grado
Libro: Libro in brossura
editore: Bonanno
anno edizione: 2009
pagine: 88
"Or va tu su, che se' valente!": ai piedi del Purgatorio, il pigro Belacqua sembra irridere le certezze di Dante, la sua millantata investitura, la sua fidente ascesa. Torpida indolenza, quella dell'accidioso liutaio fiorentino, oppure laica diffidenza? Malinconica rassegnazione o buon senso plebeo, beffardo e irriverente? Tutto questo e altro: e infatti, a indossare le maschere d'un peccato capitale l'accidia così mutevole e ambivalente, alle spalle dei due amici-antagonisti appare una schiera di figure che dal deserto dei romìti alla Dublino di Beckett di quel vizio sperimentano i tormenti e le risorse. E si stagliano al confine tra disimpegno e dissenso, tra divertita eccentricità e coraggiosa eresia: come un altro artigiano fiorentino, il cinquecentesco Giusto bottaio di Giovan Battista Gelli. Oppure scavalcano quella labile frontiera e si avventurano in partibus infidelium: è il caso, nel secolo scorso, dell'effimera e ignorata avventura del "romanzo protestante" italiano, o peggio della cieca fedeltà a un sogno funesto di chi scelse di scrivere "a destra.".