Book Time: As/Saggi
Saggio sulla letteratura inglese e considerazioni sul genio degli uomini, dei tempi e delle rivoluzioni
François-René de Chateaubriand
Libro: Libro in brossura
editore: Book Time
anno edizione: 2010
pagine: 623
Il "Saggio sulla letteratura inglese", pubblicato in 2 volumi nel 1836, passa spesso inosservato tra i numerosi testi di Chateaubriand. L'opera viene scritta come introduzione alla traduzione integrale del Paradiso perduto di Milton ed è composta, come rivela l'autore stesso, di passi di altri libri, altrui o propri, e, tra questi ultimi, editi o inediti. Da un'introduzione sulla nascita delle lingue moderne, si passa attraverso le varie epoche della storia inglese e i maggiori scrittori, ma tutto è pretesto allo scrittore per parlare d'altro: della Riforma protestante, certo, ma soprattutto della Francia e di se stesso.
La Russia nella poesia di Pier Paolo Pasolini
Francesca Tuscano
Libro: Libro in brossura
editore: Book Time
anno edizione: 2010
pagine: 190
La Russia è una presenza costante nelle fonti pasoliniane. Scorrendo le pagine di Pasolini, in ogni settore della sua opera, si troveranno rimandi alla letteratura, storia e cultura russe. Si potrebbe dire che nella cultura italiana del Novecento c'è un "filo russo" che collega una serie di intellettuali "di svolta", da Marinetti a Pirandello e Alvaro, a Gobetti, Gramsci e Pasolini, senza dimenticare Ripellino e Landolfi. Ma Pasolini è stato, nel Novecento, il più russo degli scrittori e degli intellettuali italiani, perché ha vissuto "da russo" (cioè in stretto legame con il popolo) il compito civile dell'intellettuale e il mandato del poeta. Questo "assaggio" riguarda la poesia di Pasolini ed evidenzia quanta parte abbia la cultura russa nell'ispirazione e nella scrittura poetica pasoliniana.
La fine del cinema?
Roman Jakobson
Libro: Libro in brossura
editore: Book Time
anno edizione: 2009
pagine: 86
"La fine del cinema?" Un breve saggio di Roman Jakobson del 1933 sul passaggio dal cinema muto al sonoro. Il critico e linguista russo, attraverso una rassegna delle posizioni semiotiche relative al cinema, nate in ambito formalista, critica la posizione di chi considera la fine del cinema muto come la fine del cinema come arte. Fondamentali, all'interno dello scritto, le riflessioni di Jakobson sul cinema come sistema di segni, che anticipano le posizioni di Lotman e Pasolini sul cinema come lingua.

