Campanotto: Zeta click. Fotografia
Il ghetto di Venezia. Passato prossimo. Fotografie 1989-2016-The ghetto of Venice. Recent past. Photos 1986-2016
Graziano Arici
Libro: Copertina rigida
editore: Campanotto
anno edizione: 2016
pagine: 96
Questo libro trae origine dalla ricerca fotografica per la mostra "Passato Prossimo" realizzata presso il Museo Ebraico di Venezia in occasione del Cinquecentenario del Ghetto di Venezia (1516-2016). Le straordinarie immagini di Graziano Arici costituiscono una memoria storica degli anni più recenti della vita del Ghetto e vogliono anche rappresentare un pensiero affettuoso a "com'eravamo" e a quanti rimangono nel ricordo.
Diario
Franco Martelli Rossi
Libro
editore: Campanotto
anno edizione: 2020
pagine: 112
Tempo, fotografia, pensiero e parola. Una trama sulla quale si intersecano e si sovrappongono molteplici percorsi. Suddiviso in tre capitoli e composto da quasi trenta brevi storie, Diario cerca di riscrivere il tempo, attraversando un sentiero di memorie vicine o lontane, che rimangono limpide e penetranti nella riflessione del presente. Una sorta di block notes, in cui gli eventi raccontati in doppia scrittura, fotografica e verbale, creano tra loro un dialogo articolato e intenso, a volte quasi ambiguo, ma sempre estraneo a logiche didascaliche. Un'intima testimonianza sulla quale si rispecchia non solo la curiosità del quotidiano e il confronto con tutto ciò che ci sta intorno, ma, soprattutto, l'occhio e la coscienza del vivere.
Fini & confini. Il territorio nell'arte fotografica
Dionisio Gavagnin
Libro: Libro rilegato
editore: Campanotto
anno edizione: 2018
pagine: 544
Paesaggio-territorio. Attorno a questo binomio si è giocata nella storia dell'arte, e nella fotografia sin dalla sua scoperta, una battaglia delle idee che ha visto prevalere il Paesaggio come visione addomesticata del Territorio, spazi confinati della vita civile che ideologicamente fondono il bello e l'utile. Se oggi la nostra idea di Paesaggio tende ad esaurire ciò che riteniamo notevole, ed esclude tutto il resto, e cioè un Territorio pesantemente piagato dalla corsa cieca di un progresso vocato al fine del profitto, l'arte, e la fotografia come parte di essa, ci invita a scoprire le ragioni della disfatta della ragione, e propone motivi di riflessione intorno ai modi attraverso i quali il pensiero dominante ha creato il mito moderno del Paesaggio, ottundendo la nostra capacità di vedere le cose così come sono, e di immaginare un futuro diverso. A dispetto del potere economico e politico, che voleva la fotografia al suo servizio, ancella delle scienze positiviste, la fotografia d'arte ha saputo derogare da quei compiti ufficiali, ed inoltrarsi alla scoperta di spazi anomali, proponendo visioni oltre-confine, alternative rispetto alla ordinaria rappresentazione del mondo.