Città Nuova: Collationes. Paradigma medievale
In difesa del pensiero. Il Metalogicon di Giovanni di Salisbury
Pierfrancesco De Feo
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2022
pagine: 336
Questa monografia sul Metalogicon di Giovanni di Salisbury vuole proporre una chiave di lettura complessiva del pensiero di Giovanni: l'intreccio tra cultura umanistica, amore per le arti liberali, gnoseologia, logica e teologia giova a mostrare tutta l'originalità dell'autore. Nutritosi al platonismo dei suoi grandi maestri di Chartres, acceso di entusiasmo per le nuove traduzioni delle opere logiche Aristotele, dotato di spirito ironico e antidogmatico a motivo della sua eclettica formazione parigina, Giovanni sa trarre una sintesi tra platonismo e aristotelismo, che trova nel probabilismo cristiano di matrice agostiniana la sua chiave di volta.
La libertà innata. Volontà, amore e giustizia nel pensiero di Giovanni Duns Scoto
Marcella Serafini
Libro: Copertina morbida
editore: Città Nuova
anno edizione: 2022
pagine: 320
Il presente studio offre un contributo al dibattito sul 'volontarismo' di Duns Scoto (1265/66-1308). Il percorso tracciato nel volume - attraverso una puntuale analisi dei testi, supportata dallo studio delle fonti e dalla ricostruzione del contesto - evidenzia come sia inappropriata la tesi che ritiene il pensiero di Duns Scoto una forma di volontarismo radicale che oppone volontà e ragione. L'enfasi posta dal Dottor Sottile su volontà e libertà, consente di parlare di 'volontarismo moderato', quale sintesi armoniosa e coerente che nella libertà trova il centro propulsore e nell'amore il nucleo irradiante.
Apologia di Roscellino
Melissa Giannetta
Libro: Copertina morbida
editore: Città Nuova
anno edizione: 2021
pagine: 184
Come è accaduto in pochi altri casi nella storia del pensiero medievale, la figura di intellettuale e maestro di Roscellino di Compiègne (1050-1125 ca.) è rimasta a lungo avvolta dall'oscurità. Ora censurato come eretico, in seguito alla condanna del 1092 al Concilio di Soissons, ora celebrato come l'antesignano di una vera e propria 'rivoluzione copernicana' nei rapporti tra soggetto e oggetto della conoscenza, il profilo che ne hanno tracciato la maggior parte degli storici del pensiero è quello di un logico nichilista e irriverente, ardito autore di errori dottrinali persino nell'interpretazione dei più alti dogmi della fede cristiana. Sulla base di una rinnovata lettura organica e metodologicamente solida del suo unico scritto giunto fino a noi (una battagliera Epistola indirizzata a uno dei suoi principali avversari, Pietro Abelardo) e di una revisione delle notizie, spesso prevenute e di parte, riportate dai suoi nemici, questo libro propone una importante reinterpretazione della complessa figura di Roscellino in relazione alla sua vicenda di educatore, polemista e predicatore, con l'intento di proporre una giusta ridistribuzione di luci e ombre sull'immagine che nei secoli ha alterato la percezione del suo autentico contributo speculativo. A un riesame complessivo emerge una personalità filosofica coerente, che spinge al paradosso il suo pensiero solo per poter restituire la contraddittorietà di un tempo della storia - in cui la filosofia ha il compito di cercare, pur avendo già trovato - di cui egli resta il più frainteso interprete.
Le ragioni del diavolo. Otlone di Sankt Emmeram e la filosofia
Renato De Filippis
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2015
pagine: 200
Sospese tra la consapevolezza delle limitate capacità umane e la certezza dell'onnipotenza divina, illuminanti considerazioni di un originale pensatore del XI secolo. Maestro e teologo, raffinato copista e originale pensatore tedesco del secolo XI, il monaco Otlone di Sankt Emmeram (1010-1070 ca.) è un misconosciuto ma affascinante testimone della prima stagione della riforma ecclesiastica e dello scontro tra papato e impero. Nel Liber de temptatione, una delle prime autobiografie del Medioevo, egli descrive i propri tormenti intellettuali, che culminano nell'idea - inaudita per l'epoca - che Dio possa non esistere. Dalla tentazione del razionalismo deviante e dallo scetticismo lo salvano illuminanti considerazioni filosofico-teologiche: il cosmo è governato da un Creatore benevolo; il male serve solo a esaltare il bene; l'osservazione della natura e la lettura della Bibbia bastano a suggerire le verità accessibili all'intelletto umano, sospeso tra la consapevolezza delle sue limitate capacità e la certezza dell'immensa trascendenza e onnipotenza divine.
Cusano e la pace della fede
Davide Monaco
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2013
pagine: 172
Attraverso la lettura del "De pace fidei" Monaco affronta il tema della pace tra le religioni in Cusano. Per il filosofo tedesco il riconoscimento della stessa ricerca di Dio è il fondamento per la pacificazione tra le religioni che non sacrifichi la pluralità dei riti, ma anzi che l'esalti, vedendovi le molteplici manifestazioni di una stessa umana ricerca e preghiera all'unico Dio.
Il Cristo delle scuole. Il dibattito cristologico nella prima metà del secolo XII
Pierfrancesco De Feo
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2012
pagine: 340
L'autore, attraverso la lettura degli scritti di cinque teologi della prima metà del secolo XII - Anselmo d'Aosta, Ruperto di Deutz, Ugo di San Vittore, Abelardo e Gilberto Porreta - delinea la storia del dibattito cristologico dell'epoca. Si tratta di una discussione che ruota attorno a due questioni fondamentali: la prima è di natura ontologica, centrata sull'essere di Cristo, in merito al significato della terminologia fissata in età patristica per indicare le proprietà e le caratteristiche del Signore, in particolare intorno ai termini natura e persona. La seconda questione è di natura soteriologica, poiché analizza la figura del Cristo quale salvatore del genere umano tramite un'indagine sulle cause, la natura e gli effetti della sua redenzione.
La lingua di fuoco. Dante e la filosofia del linguaggio
Giacomo Gambale
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2012
pagine: 252
Diversi fattori contribuiscono alla ricchezza della lingua dantesca, che richiamano l'ambito filosofico, estetico, morale e teologico. La parola, per il Poeta, immessa nel circolo comunicativo, è portatrice della profondità emotiva dell'agente linguistico. Se tale profondità si trova in contrasto con il Sommo Bene, la parola stessa può diventare un "seme di operazione" distruttivo. Nella Commedia, tale concezione è espressa da un'immagine polisemica, dal forte valore religioso: la lingua di fuoco. La lingua come il fuoco brucia, distrugge o illumina e riscalda diventa il mezzo della rivelazione dello spirito e può essere causa di un'azione moralmente positiva o negativa.

