Cronopio: Rasoi
Cospira
Patrizio Esposito
Libro: Copertina morbida
editore: Cronopio
anno edizione: 2022
pagine: 192
Distillato da una moltitudine di diari, appunti, riflessioni, questo libro è scrittura di viaggi e incontri vissuti e pensati come paesaggi: insiemi di animali umani e non umani, cose, piante, case, ospedali psichiatrici, opere teatrali e non, "parole, belati, fruscii, irriverenze. E singoli affanni". Scrittura levigata all'osso, pietrosa come selce per contribuire a dar fuoco all'ingiustizia, "Cospira" ci conduce al cospetto di vite ostinate e imprendibili, di gesti minimi, irrisori, testimoni o presagi di altri mondi. Così noi lettori siamo portati all'incontro, come accade di fronte a fotografie capaci di pungere l'occhio e disturbarlo, con le indimenticabili posture, andature, esclamazioni dei "folli" e dei loro rari complici, con popoli insorti che inventano lotte inconcepibili, con gente di teatro colta nell'intensa tensione della messa in scena e nelle cure della vita quotidiana, con l'ira e il sorriso di scrittrici e scrittori, con gli esercizi senza scopo di artisti irriducibili... Un vento, una cospirazione di impensabili esistenze.
Sull'agire. Heidegger e l'etica
Jean-Luc Nancy
Libro: Copertina morbida
editore: Cronopio
anno edizione: 2022
pagine: 92
"Heidegger è sempre stato un pensatore comunitarista o comunionale, nello stile ipernazionale e ipereroico che Lacoue-Labarthe ha definito "archifascismo" e nel quale l'individuo non conta nulla, a meno che non sia passato (consacrato? sacrificato?) alle Gesta e alla Leggenda di una fondazione e di un'inaugurazione comuni, all'altezza cioè del destino e della civiltà. Questo è vero, ma è anche vero che nessun'altra filosofia è penetrata così profondamente nell'enigma dell'essere-con e che, ieri come oggi, non c'è niente che abbia avuto meno seguito di questo enigma (che è un enigma proprio perché il pensiero lo tiene a distanza da molto tempo). Oggi, sia la decadenza della politica sia il risorgere di comunitarismi d'ogni genere, da vent'anni almeno, testimoniano sufficientemente di una mancanza di pensiero a questo proposito." (Jean-Luc Nancy 2004). Postfazione di Clemens-Carl Härle.
Danza Cieca
Virgilio Sieni
Libro: Libro in brossura
editore: Cronopio
anno edizione: 2022
pagine: 94
“Danza Cieca” è una raccolta di riflessioni sull’esperienza fisica, estetica ed emozionale vissuta nella messa in opera dell’omonimo duetto danzato dal coreografo Virgilio Sieni e dal danzatore non vedente Giuseppe Comuniello. Pensato come un taccuino per favorire il rinnovamento della danza in quanto pratica epifanica di conoscenza e consapevolezza, il libro eredita anni di ricerca sull’origine e sul senso del gesto. La tattilità, l’attenzione alle “cose più piccole”, il sentirsi compresi e mossi dallo spazio, le forme di immaginazione e di memoria scaturite da una danza che si dedica all’altro sono i punti focali di un’esperienza che prende corpo dal corpo, di un linguaggio multisensoriale che tenta di spingersi oltre ogni atto simbolico e produttivo.
Per l'amicizia
Maurice Blanchot
Libro: Copertina morbida
editore: Cronopio
anno edizione: 2021
pagine: 70
Nel folgorante "Pour l'amitié", qui presentato per la prima volta al lettore italiano, Maurice Blanchot rievoca l'amicizia con Dionys Mascolo ai tempi dell'occupazione tedesca della Francia e si interroga sul rapporto tra amicizia ed esigenza politica: la resistenza contro i tedeschi, la difesa del movimento algerino d'indipendenza, l'impegno nella rivoluzione del Maggio '68. Ma se tra compagni ci si dà del tu, Blanchot e i suoi amici anche nel vivo dell'impegno politico continuano a darsi del lei, perché l'amico è l'Altro «che non mi lascia mai tranquillo», che mi fa godere «della sua Altezza, di ciò che lo rende sempre più vicino al Bene di quanto lo sia 'io'».
La teoria degli incorporei nello stoicismo antico e «La nozione di problema in filosofia»
Émile Bréhier
Libro: Copertina morbida
editore: Cronopio
anno edizione: 2020
pagine: 160
In questo libro, che tanta parte ha avuto nella cultura francese del Novecento, Émile Bréhier introduce lo Stoicismo nel grande dialogo che la filosofia contemporanea ha intrattenuto con l'antichità, esplorando il luogo in cui sembra venir meno il principale assunto della dottrina stoica: «tutto ciò che esiste è corpo». Questa fisica, che estende la nozione di corpo a tutto ciò che è in grado di agire e patire, è costretta a fare i conti con quattro residui inattivi e impassibili: l'esprimibile, il luogo, il vuoto e il tempo. Si tratta di esistenze al limite del reale. Non per questo secondarie, se è vero che la dialettica - «scienza del vero e del falso e di ciò che non è né vero né falso» - si compone esclusivamente di esprimibili, ossia di incorporei. La presenza degli incorporei, inoltre, conduce gli Stoici a situare al sommo delle categorie non più l'«essere» ma il «qualcosa»: unità più alta che comprende corpi e incorporei.
Chi ha paura dei classici?
Enrico Terrinoni
Libro: Copertina morbida
editore: Cronopio
anno edizione: 2020
pagine: 200
I classici sono libri del passato che, parlando al presente, appartengono al futuro. Sono libri nosferatu: ritornano trasfigurati per trasfigurarci; e così facendo influenzano anche l'ambiente della letteratura contemporanea attraverso percorsi inaspettati. Perché, allora, suscitano spesso fastidio nel pubblico e nella critica? Forse perché conservano un qualcosa di aristocratico, una presunzione di superiorità? Sarebbe inaccettabile, quando si parla di libri, visto che nulla può davvero regolare il gusto o le preferenze individuali dei lettori. Il libro rilegge, con spirito eretico e provocatorio, una serie di mostri sacri delle letterature inglese, irlandese e americana; da Conan Doyle a Joyce, da Hawthorne a Wilde, da Sterne a Flann O'Brien. Vengono affrontati classici del romanzo sensazionale, del modernismo, del romanzo storico, della fiaba, delle origini del romanzo inglese e del racconto postmodernista, nel tentativo di ricercare all'interno delle loro strutture portanti l'essenza della loro immortalità.
La rivolta
Pierandrea Amato
Libro: Copertina morbida
editore: Cronopio
anno edizione: 2019
pagine: 164
"La destituzione ha un rapporto con l'esistenza - riprendo qui il tema delle primissime righe de 'La rivolta' - solo se si temporalizza, se si prolunga in un futuro che non prende certamente le forme di un «programma», ma di un desiderio. Se con un gesto della mano spazzo via tutti gli oggetti posati. sul tavolo davanti a me, quel che destituisco mandandolo all'aria trova comunque una. «risposta», un prolungamento che è frutto del mio stesso gesto: la mia mano, una volta gettati gli oggetti per terra, continua da sola il suo movimento in una certa direzione, anche se mi è sconosciuta. Essa distrugge, ma si lancia contemporaneamente verso uno spazio altro, che essa designa al di là del mio progetto e che dunque, in una certa maniera, desidera. [...] Può darsi che il gesto di rivolta segni forse la «fine dell'età del progetto politico», come scrivi all'inizio de 'La rivolta'. Ma questo non implica la fine di ogni speranza politica." (Dalla Lettera/postfazione di George Didi-Huberraan)
Confessare l'impossibile. «Ritorni», pentimento e riconciliazione
Jacques Derrida
Libro: Copertina morbida
editore: Cronopio
anno edizione: 2018
pagine: 94
«Riconoscere che non si vive insieme, ebbene, che con e come uno straniero, uno straniero "a casa propria", in tutte le figure dell'"a casa propria", che non c'è "vivere insieme" che laddove l'insieme non si forma e non si chiude, laddove il vivere insieme (avverbio) contesti la completezza, la chiusura e la coesione di un "insieme" (nome, sostantivo), di un insieme sostanziale, chiuso, identico a sé; riconoscere che non c'è "vivere insieme" se non laddove, in nome della promessa e della memoria, del messianico e del lutto (senza lavoro né guarigione), si accoglie la dissimmetria, l'anacronia, la non reciprocità con un altro più grande, di volta in volta più vecchio e più giovane, un altro che viene o che forse verrà, che forse è già venuto, ecco la giustizia di una legge al di sopra della legge...» (Jacques Derrida)
Tre forme di creatività: tecnica arte politica
Pietro Montani
Libro: Libro in brossura
editore: Cronopio
anno edizione: 2017
pagine: 161
L'essere umano ha un rapporto "naturale" con le sue protesi tecniche, che da sempre utilizza come raffinati strumenti ricettivi e produttivi. Questa singolare forma di sensibilità esternalizzata ha avuto conseguenze decisive. Si potrebbe sostenere che la creatività tecnica sia stata la mossa vincente nell'evoluzione di homo sapiens e che continui ad esserlo a dispetto dei potenti processi di automazione introdotti su larghissima scala dalle tecnologie elettroniche e digitali. Come si spiega allora la persistenza della creatività? La tesi del libro è che l'essere umano, animale "tecnicamente dipendente", è in grado di attivare in modo costante e sistematico un gran numero di procedure di disautomatizzazione, garantendo in tal modo ai suoi comportamenti adattativi la necessaria plasticità. Emerge qui la funzione essenziale svolta dall'immaginazione, innanzitutto nella sua prestazione onirica, forse la sua performance più sorprendente, come sembra confermato dalle neuroscienze. Ma anche in quelle forme di creatività tecnica che la modernità ha sussunto sotto il concetto di "arte" e che evidenziano rapporti sempre più stretti con la creatività politica, cioè con la costruzione di spazi ibridi che rigenerano il tessuto della polis all'incrocio tra il reale e il simulato.
Ritornanti. Adattamento filmico della pièce teatrale «Spiritilli»
Enzo Moscato
Libro: Copertina morbida
editore: Cronopio
anno edizione: 2017
pagine: 107
"Avevo dimenticato i Piccoli Esseri che incontravo tutti i giorni per i vicoli e le rampe, le scalette e le piazzette che congiungono i Quartieri alla Collina Verde. Avevo dimenticato, sì, la Gran Vita dei Folli, degli Storpi, i Deformi, i Muti, i Vecchi ritornati Piccini, i Piccini divenuti Anime Perdute! E le Case di Allora, senza ascensore, avevo dimenticato: alte e tristi, talvolta irradiate di misteriosa gioia, sempre piene d'euforia, e di suoni, e di canti! Spesso tremavano, la notte, Quelle Case, per il vento improvviso, mentre risuonavano dei passi nelle stanze che non sarebbe stato certo normale avvertire in quelle ore tarde! Perché, vi erano Case, Qui, Un Tempo, dove 'si sentiva'... si 'sentiva', sì! E io non ho mai capito se si trattasse di Esseri Umani o di Poveri Animali. Di Bambini Malati o di Vecchi Sofferenti..."
L'enigma dell'Ottobre '17. Perché ripensare la «rivoluzione russa»
Valerio Romitelli
Libro: Copertina morbida
editore: Cronopio
anno edizione: 2017
pagine: 156
L'Ottobre '17: detestabile punto d'avvio del totalitarismo comunista nel mondo? O prima rivoluzione proletaria vittoriosa? Né l'uno né l'altra. Qui si fa un resoconto dei fatti che hanno preceduto e seguito questo evento, ma si riflette anche sugli equivoci diffusi in suo nome. Le questioni principali: fino a che punto la "rivoluzione russa" si è spinta oltre i limiti del comunismo come l'aveva concepito Marx? Fino a che punto le mancate risposte a questo interrogativo hanno condizionato le conseguenze dell'Ottobre '17? Prendendo le distanze dall'anticomunismo oggi trionfante e dalle nostalgie dei sempre fedeli al leninismo, il libro tende a mostrare che l'enigma della rivoluzione russa ha da offrire ancora molte lezioni politiche, proprio quando il comunismo ha perso credibilità e la giustizia sociale è scomparsa ovunque da quasi quarant'anni.
Una cartografia della tecno-arte
Vincenzo Cuomo
Libro: Libro in brossura
editore: Cronopio
anno edizione: 2017
pagine: 154
Qual è il senso delle sperimentazioni tecno-artistiche degli ultimi decenni? Quale il senso della loro "contemporaneità"? Che cosa manifestano e di cosa sono annuncio? Il presente libro cerca di rispondere a queste domande proponendo una cartografia delle ricerche tecno-artistiche attraverso le nozioni-campo di crudeltà, metamorfosi, ibridazione, sensazione, immersione, vuoto. Programmaticamente "non-simboliche", le sperimentazioni qui esaminate non sono solo espressioni artistiche, ma attestano anche l'emersione di modelli di "vita estetica" che non possono più essere compresi con le categorie estetiche novecentesche e che, al contempo, sono segni della crisi, probabilmente irreversibile, degli stessi processi di soggettivazione occidentali.