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EDIFIR: Studi e percorsi storico-artistici

Bellezza e nobili ornamenti nella moda e nell'arredo del Seicento. Catalogo della mostra (Firenze, 7 dicembre 2019-13 aprile 2020)

Libro: Libro in brossura

editore: EDIFIR

anno edizione: 2019

pagine: 143

"Nel dicembre 2018 i Musei del Bargello hanno acquistato all'asta un raro gruppo di centocinque disegni di merletti e ricami attribuiti a Giovanni Alfonso Samarco, artista di origine barese attivo nella prima metà del Seicento. È stato il primo acquisto realizzato con fondi derivanti dell'autonomia dei Musei, a seguito della riforma del 2014, e destinato alla collezione di Palazzo Davanzati che oggi, con il Museo Nazionale del Bargello, istituto capofila, il Museo delle Cappelle Medicee, la Chiesa e il Museo di Orsanmichele e Casa Martelli costituiscono il gruppo dei Musei del Bargello. Il Davanzati è noto ai fiorentini e ai turisti italiani e stranieri soprattutto per la suggestiva evocazione dell'antica dimora fiorentina nell'allestimento e negli ambienti dell'antico Palazzo, dove sopravvivono rare pitture murali risalenti al XV secolo. Dagli anni ottanta del Novecento, grazie alla sapienza e alla lungimiranza museale di Maria Fossi Todorov, conserva anche una rara e nutrita collezione di merletti e ricami, databili dal XVI al XX secolo, la cui storia espositiva è ripercorsa nel saggio di Benedetta Matucci e Daniele Rapino. Il nucleo di disegni di Samarco, eccezionale per numero di fogli, condizioni conservative e varietà di repertori illustrati, ha trovato quindi destinazione naturale a Palazzo Davanzati che conserva anche diversi rari model-lari e volumi dedicati a questa raffinata arte." Subito dopo l'acquisto, Daniele Rapino e Benedetta Matucci, funzionari storici dell'arte che curano il Davan-zati e le sue collezioni hanno iniziato a lavorare con Costantino Ceccanti, funzionario architetto del Museo, al progetto di una mostra che animasse questi raffinati disegni inserendoli nel contesto della produzione figurativa del tempo, mettendone in luce le caratteristiche peculiari e il tratto disegnativo e illustrando l'uso che questi leggeri e raffinatissimi ornamenti avevano come accessorio di lusso. Insieme con studiosi esperti del settore, invitati a fare parte del Comitato Scientifico, i curatori della mostra hanno lavorato con rara sintonia alla selezione delle opere in esposizione e molti di loro anche alla redazione del catalogo che presenta i disegni di Samarco attraverso una serie di saggi che in modo particolarmente godibile ne ripercorrono le vicende collezionistiche e di produzione." (Dalla Presentazione di Paola D'Agostino, Direttore Musei del Bargello)
25,00 23,75

Argenti senesi dal 1781 all'unita' d'Italia

Argenti senesi dal 1781 all'unita' d'Italia

Paolo Torriti

Libro: Libro in brossura

editore: EDIFIR

anno edizione: 2019

pagine: 231

“Varie e articolate sono ormai le testimonianze dell'ultima stagione dell'arte orafa a Siena, che sono andate emergendo nel tempo in saggi sulla cultura visiva locale o in cataloghi di musei e di mostre di più ampio respiro: ma solo con questo volume siamo finalmente di fronte a un primo organico repertorio di oggetti, di marchi e di maestri. La straordinaria fioritura legata all'elaborazione e diffusione della tecnica dello smalto traslucido a partire dalla fine del Duecento ha finito infatti per fare identificare Siena come protagonista assoluta di quella fase medievale dell'arte orafa, ponendo in ombra quanto poi era seguito, soprattutto dopo l'inclusione nel dominio fiorentino, nonostante le evidenti tracce di notevoli emergenze anche in tempi successivi. Così gli studi che, a partire dall'edizione nel 1958 del primo volume del repertorio dedicato da Costantino Bulgari a Roma e ai territori dello Stato della Chiesa, hanno portato a precisare la storia delle argenterie marcate in Italia - con la pubblicazione negli anni Settanta delle ricerche avviate sin dagli anni Venti in Sicilia da Maria Accascina e contemporaneamente il concretizzarsi di indagini sistematiche in pratica in tutte le altre aree degli antichi stati preunitari - avevano finora lasciato da parte la realtà senese. Questo volume - il primo dei tre che porteranno a risalire fino alla produzione rinascimentale e barocca - è dunque doppiamente significativo, perché non solo colma un'oggettiva lacuna bibliografica, ma riporta in attualità ed esalta il lavoro metodico animato per decenni da Costantino Bulgari, il cui archivio è giunto in dono proprio all'Università di Siena ed è conservato nella sua sede di Arezzo, in fortunata connessione con quello che nel Novecento è diventato il più importante comprensorio imprenditoriale orafo toscano.” (Antonella Capitanio)
60,00

Politics of the arts and collective memory. A critical approach to «cancel culture»

Libro: Libro in brossura

editore: EDIFIR

anno edizione: 2025

pagine: 336

30,00 28,50

Le donne nell'ecosistema europeo delle arti (1800-1945)

Libro: Libro in brossura

editore: EDIFIR

anno edizione: 2025

pagine: 325

Il volume è dedicato al tema delle donne nell’ecosistema europeo delle arti tra il 1800 e il 1945 e costituisce un notevole progresso nell’analisi delle relazioni stabilite tra le donne attive sulla scena culturale spagnola e lo spazio artistico europeo in un’analisi comparativa, relazioni che furono particolarmente rilevanti e decisive per l’evoluzione della formazione, della acquisizione di professionalità e della considerazione delle donne artiste in Spagna, Francia e Italia.
30,00 28,50

Firenze 1911-1922. La pittura italiana del Sei e Settecento in mostra

Andrea Leonardi

Libro: Libro in brossura

editore: EDIFIR

anno edizione: 2023

pagine: 400

Il 1922 è l'anno in cui Ugo Ojetti apriva al pubblico di Palazzo Pitti la mastodontica "Mostra della pittura italiana del Sei e Settecento", di cui è ricorso il centenario nel 2022. L'esposizione di Ojetti diede vita a un modello scientifico e operativo. A Firenze, per la prima volta nel Novecento, gli esperti — tra cui un Roberto Longhi allora trentaduenne — raccontarono delle 'storie artistiche' regionali, così come si era iniziato a fare, nel 1911, con la "Mostra del Ritratto Italiano".
34,00 32,30

L'arte indifesa: il destino di artisti e collezioni dopo l'emanazione delle leggi razziali

Libro: Copertina morbida

editore: EDIFIR

anno edizione: 2022

pagine: 208

Il volume, che raccoglie gli atti del convegno internazionale di Studi "L'arte indifesa: il destino di artisti e collezioni dopo l'emanazione delle leggi razziali", indaga da un punto di vista interdisciplinare la dispersione dell'eredità ebraica attraverso le dinamiche di mercato e la vita di artisti e collezionisti. Articolato in due sezioni, rispettivamente di carattere storico artistico e legislativo, il testo tratta del gusto, della formazione e della musealizzazione di collezioni private, tracciando linee di studio sulla dispersione, sulla ricontestualizzazione e sulle possibilità offerte dalle restituzioni dell'eredità israelitica.
25,00 23,75

I Bonelli tra Puglia storica, Roma e l’area padana. La costruzione di un’identità

I Bonelli tra Puglia storica, Roma e l’area padana. La costruzione di un’identità

Libro: Libro in brossura

editore: EDIFIR

anno edizione: 2021

pagine: 287

Il volume muove dal progetto di ricerca finanziato dal Dipartimento di Lettere, Lingue, Arti (LELIA) dell'Università degli Studi di Bari 'Aldo Moro', Lanello mancante. Il Fondo De Beaumont-Bonelli dell'archivio fatta a Ruvo e le relazioni della Puglia storica con Roma e l'area padana (PI Andrea Leonardi). Esso abbraccia un orizzonte ampio che si mostra paradigma di quei diversi rami proiettati in una dimensione 'italiana', tra Campania, dove si insediarono i membri della famiglia di più diretta filiazione pugliese, Sicilia, Lombardia, l'area umbro-toscana, Piemonte e, ovviamente, Roma. Gli ultimi due ambiti, va da sé, di maggiore visibilità, considerate le aperture in direzione della componente più colta della corte papale, dovute in special modo al nipote di Pio V Ghislieri, il domenicano Michele Bonelli (1541-1598) noto come il 'cardinale Alessandrino'. In lui la discendenza pugliese volle riconoscere un illustre antenato: lo fece dagli anni immediatamente successivi alla sua scomparsa e continuò a farlo sino àl quarto decennio dell'Ottocento. Lindagine ha preso l'abbrivio dalle carte, inedite, che fanno parte di un complesso documentario aggregato all'archivio privato della famiglia Jatta, meritoriamente conservate dai discendenti di Giovanni e di Giulio Jatta.
20,00

Michelangelo e i Medici. Attraverso le carte dell'archivio Buonarroti. Catalogo della mostra (Firenze, 20 novembre 2019-9 marzo 2020)

Michelangelo e i Medici. Attraverso le carte dell'archivio Buonarroti. Catalogo della mostra (Firenze, 20 novembre 2019-9 marzo 2020)

Libro: Libro in brossura

editore: EDIFIR

anno edizione: 2019

pagine: 158

Catalogo della prima mostra che prende le mosse dal patrimonio e dalle ricerche della Fondazione Casa Buonarroti. La mostra si inserisce in una linea metodologica che, attigendo dalle risorse interne del lascito michelangiolesco di opere d'arte, disegno, documenti d'archivio, arricchito nel tempo da altri apporti, ne valorizza aspetti specifici gettando nuova luce su personaggi, periodi storici o circostanze attinenti a Michelangelo e alla famiglia Buonarroti.
25,00

Soffici e Carena. Etica e natura. Catalogo della mostra (Poggio a Caiano, 26 ottobre 2019-11 gennaio 2020)

Soffici e Carena. Etica e natura. Catalogo della mostra (Poggio a Caiano, 26 ottobre 2019-11 gennaio 2020)

Libro: Libro in brossura

editore: EDIFIR

anno edizione: 2019

pagine: 126

Il Museo Soffici e del '900 italiano a dieci anni dalla fondazione, sulla linea di precedenti mostre che hanno approfondito i rapporti di Ardengo Soffici (Rignano sull'Arno 1879 — Vittoria Apuana 1964) con colleghi illustri come Mario Sironi (2015) e Ottone Rosai (2017), si occupa delle vicende storico-artistiche che legavano il nostro autore con un altro protagonista della pittura, suo coetaneo, che ebbe fama internazionale, Felice Carena (Cumiana 1879 — Venezia 1966). Questi resse per vent'anni, 1924-1944, la Cattedra di Pittura dell'Accademia di Belle Arti di Firenze e ne divenne anche Presidente, facendo raggiungere a quella istituzione i vertici del successo. Il parallelo Soffici/Carena, mai tentato prima con completezza — e qui sono esposte trentasei opere ciascuno, con diversi inediti — riguarda le profonde sintonie di vedute sul piano etico, professionale, morale e ideale. Ciascuno con le proprie convinzioni e adesioni per quanto concerneva l'estetica, ma con riferimenti sui quali convergeva la loro stima: Cézanne, Spadini, Medardo Rosso, e le amicizie comuni, fra queste Carlo Carrà, Filippo de Pisis, gli scultori Romano Romanelli e Giuseppe Graziosi. Il percorso di vita pubblica li vide presenti in significative occasioni espositive: alla Biennale di Venezia del 1926, alla Quadriennale di Roma del 1931, con sale personali che permisero riscontri ravvicinati a critici di primo piano quali Lionello Venturi, Emilio Cecchi, Cipriano Efisio Oppo, Corrado Pavolini, Aniceto Del Massa. Altre tappe significative sono riguardate in modo analitico, le mostre in Francia e negli Stati Uniti che dettero aperture sovranazionali ai due pittori. La loro presenza culturale nel nostro Paese si affermò ulteriormente con l'elezione all'Accademia d'Italia (Carena nel 1933, Soffici nel 1939), il massimo riconoscimento che poteva essere conferito in quel tempo. Tali circostanze vengono messe a fuoco sulle pubblicazioni dell'epoca, con criteri oggettivi, in modo che i documenti più che i commenti possano ricostruire fatti per più versi poco noti. Soffici non modificò certo la propria vita per la prestigiosa carica: proseguì come sempre a dipingere e a scrivere secondo i suoi ritmi e il suo costume appartato nella casa di Poggio a Caiano. Carena manteneva comunque il maggior impegno nel mestiere che amava, la pittura, spesso insofferente degli adempimenti che i suoi onerosi incarichi gli imponevano. Il secondo conflitto venne a demolire molte certezze comuni; il sovvertimento così repentino del pensiero, della politica e dei valori sociali li trovò impreparati, prima ancora che esposti a gravi conseguenze personali. Soffici portato in campo di concentramento, 1944-1945; Carena riparato a Venezia. Nonostante le avversità e la distanza non si incrinò mai la loro amicizia e la stima. Anzi l'intesa umana divenne ancor più salda, gli scambi improntati a solidarietà e a calore fraterno. Nel lungo dopoguerra mantennero una esemplare coerenza di scelte: Carena portando avanti le sue ricerche sulla materia e sulla luce orientate a sostanziale unità tra forma e spiritualità cristiana. Soffici aprendosi sempre più alle semplici meraviglie della natura, all'identificazione del paesaggio con il proprio intimo lirico. Da questo impasto traeva originali trasparenze: il campo visivo, gli scorci scelti — Poggio a Caiano o la Versilia — facevano intendere quali ricchezze di armonia siano sempre da scoprire quando il territorio fisico incontra il territorio spirituale.
16,00

Falchi, girifalchi e astori al tempo di Pisanello e Leonardo. Catalogo della mostra (Cerreto Guidi, 26 ottobre 2019-26 gennaio 2020)

Falchi, girifalchi e astori al tempo di Pisanello e Leonardo. Catalogo della mostra (Cerreto Guidi, 26 ottobre 2019-26 gennaio 2020)

Libro: Libro in brossura

editore: EDIFIR

anno edizione: 2019

pagine: 63

Catalogo a corredo dell mostra Falchi, girifalchi e astori al tempo di Pisanello e Leonardo, promossa dal Polo museale della Toscana insieme al Comune di Cerreto Guidi, all'Unione dei Comuni del CircondarioEmpolese Valdelsae al Polo museale dell'Emilia Romagna, in occasione del cinquecentenario della morte di Leonardo.
10,00

Accademia di Belle Arti di Firenze. Bassorilievi ottocenteschi

Sandro Bellesi

Libro: Libro in brossura

editore: EDIFIR

anno edizione: 2019

pagine: 240

Frutto di lunghe ricerche condotte essenzialmente sui documenti d'archivio, il volume ripercorre, dopo uno studio dedicato alle esposizioni d'arte allestite nel capoluogo toscano tra l'età napoleonica e l'avvento dell'unità d'Italia, la storia e le vicende connesse alla costituzione della collezione dei bassorilievi ottocenteschi in gesso, vanto indiscusso delle raccolte dell'Accademia di Belle Arti di Firenze, oggi in gran parte perduti o dispersi. In base a un inventario redatto nel 1870 apprendiamo che all'interno degli ambienti dell'Accademia erano conservati ben novanta bassorilievi in gesso di formato diverso, connessi ai premi annuali, triennali e semestrali e ai pensionati di studio a Roma. Dei novanta esemplari originari ne sopravvivono oggi all'interno dell'Accademia solo diciotto e a questi è dedicata la presente pubblicazione. Dopo essere caduti per oltre un secolo nell'anonimato ed aver perso la loro importanza documentaria e storica, i bassorilievi superstiti, conservati fino a pochi anni fa nelle cantine della scuola in condizioni tutt'altro che ottimali, sono stati al centro, negli ultimi tempi, di un processo di recupero e di valorizzazione che ha portato gradualmente al loro "riscatto". Le indagini storico-documentarie dedicate a questi hanno consentito, in tempi diversi, di restituire a ogni bassorilievo la loro corretta "identità anagrafica", precisando al contempo la data delle singole esecuzioni. Affiancati a nomi di primo o primissimo piano nel panorama scultoreo ottocentesco come Giovanni Dupré, Aristodemo Costoli, Luigi Pampaloni e Ulisse Cambi, molti degli autori dei bassorilievi, pensiamo ad esempio ad Ansano Bucci e Girolamo Marconi, risultano al momento ancora degli "illustri sconosciuti". La pubblicazione consente pertanto di focalizzare l'attenzione anche su queste personalità artistiche, che, seppur in maniera marginale, hanno fatto parte integrante della storia dell'Accademia di Firenze e quindi della "nostra" storia.
30,00 28,50

Poggio a Caiano 1879-1979. Sguardi sul paese in 75 scatti. Catalogo della mostra (Poggio a Caiano, 22 Dicembre-27 Gennaio 2019)

Libro: Libro in brossura

editore: EDIFIR

anno edizione: 2019

pagine: 63

Catalogo della mostra fotografica allestita alle Scuderie Medicee di Poggio a Caiano dal 22 Dicembre al 27 Gennaio 2019. L’esposizione copre un arco temporale che va dal 1879 al 1979. Settantacinque, tra fotografie e cartoline, illustrano cento anni di vita poggese, i relativi cambiamenti del territorio e quelli della nostra cittadina.
12,00 11,40

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