A&A di Marzia Carocci

«I nostri occhi, i nostri sensi, la nostra attenzione e il nostro giudizio si rivolgono a ciò che vediamo e a ciò che ci circonda. Un insieme di uomini e donne, esseri umani, animali, spazi e confini. I nostri sensi si evolvono nel vedere, ascoltare e percepire; l’esperienza del vivere ci porta a formare opinioni, sentenze e idee, che non sempre sono giuste o condivisibili. La vera sfida sta nel giudicare noi stessi, la nostra vita, le scelte fatte tra passato, presente e futuro. Nessuno più di noi può essere un giudice imparziale di sé stesso. Quando gli altri vedono il bene in noi, qualcosa ci ricorda che non siamo quella perfezione che ci attribuiscono; e quando il giudizio altrui è malevolo, sappiamo che non meritiamo tale sentenza, perché solo noi conosciamo il nostro cammino, le salite e le discese che abbiamo affrontato» (Marzia Carocci)

L’organizzazione internazionale di Medici senza frontiere è formata da figure professionali e sono presenti dove ci sono epidemie, guerre, catastrofi e tutto quanto necessita d’intervento medico là dove non è sufficientemente presente. Sono elementi pronti e preparati a soccorrere persone in qualsiasi luogo dove non è garantito un servizio medico. Zone di guerra, terre martoriate dove si verificano crisi malnutrizionali senza sufficienti apporti e supporti sanitari.

Età di lettura: da 7 anni.

La poesia non è altro che l’introspezione umana bisognosa di condividere un pensiero che altrimenti resterebbe occultato. La parola evolve, si trasforma e a modo suo respira entrando attraverso la lettura in altre anime attente che accolgono quell’idioma elaborato come acqua fresca o vento dall’effluvio d’incanto. L’arte poetica è un modo per esprimere i sentimenti, le passioni, le gioie e i dolori. Non sempre sono sorrisi ma graffi che lasciano cicatrici profonde se non troviamo la cura dentro di noi. Eva Bordinazzo ci porta nel suo mondo dove nonostante la giovane età ha conosciuto luci ed ombre riuscendo però a trasformare il tutto in energia e forza interiore. La sua poesia è nostalgica, emozionale, è acqua fresca. Di quella sua poesia ne vive il ricordo, ne assapora il verbo che rende vita da raccontare e nonostante la consapevolezza degli eventi e dei passaggi non sempre portatori di calore e di serenità, nelle sue parole vi è simbiosi di rinascita anche in quelle sue rimembranze di forte struggimento emozionale...

PREMESSA Anche quest’anno, ci troviamo a questo appuntamento dove le parole e il tratto sono i protagonisti. Tanti partecipanti, tante anime belle che dell’arte ne fanno respiro, abbraccio, valore. Uomini e donne che attraverso la loro interiorità sentono ancor più di ciò che l’occhio vede. A tutti voi m’inchino con un grazie fatto di stima, di ammirazione e di gratitudine. Partecipare ad un concorso non è solo gareggiare ma esprimere quello che spesso nella vita reale non si dice. Dipinti che si “muovono” parole che si “odono” racconti che si “vivono”. A voi tutti grazie di avere partecipato al nostro Premio che con la vostra presenza, rendete vivo e prezioso di essenza creativa.

"Come scrisse lo stesso autore, Franco Idone, nel 2007, nell’introduzione alla raccolta di racconti “τι κανεις,ανθρωπε; Come stai, uomo?”: “Perché raccontarsi? Non nasco dalla letteratura, ma non sono nemmeno un-medico-che-scrive. Sono un uomo incompiuto, perché ‘la vita è sogno’ ed è bene che rimanga tale e la letteratura è un modo di venirmi incontro... Le mie idee sull’arte e dintorni? Irrilevanti, per me importanti. L’arte come il religioso è partenza non approdo e si nutre del vuoto. Non vuoto mentale, ma vuoto di malinconia e di annientamento morale tanto temuto e tanto cercato. Vuoto in cui si fa irruenta e rivelatrice l’altra realtà.”..."

Questo lavoro di ricerca rientra nell'ambito della pietà popolare vista alla luce del Magistero della Chiesa, in particolare dell’insegnamento degli ultimi quattro Pontefici, da Papa Paolo VI a Papa Francesco e dal suo confronto con alcuni autori che maggiormente hanno scritto su di essa. È maturato negli ultimi anni ripensando alle esperienze oniriche e reali vissute dalla protagonista durante il suo cammino di crescita spirituale e sta a testimoniare che, ancora oggi, Dio può parlare ai suoi figli, come nella Bibbia, anche attraverso i sogni per comunicare la sua volontà, i suoi piani o per annunciare eventi futuri. Riguardo la loro interpretazione i credenti possono chiedere a Dio “saggezza e guida”, sarà Lui a chiarirne il significato, proprio come ha fatto per le persone della Bibbia. I sogni e le esperienze vissute, alla luce dell'ascolto della Parola, hanno aiutato la protagonista a superare momenti bui, scoraggiamenti e delusioni, ad accrescere la fede e ad acquisire la consapevolezza che diventiamo strumenti nelle mani di Dio nel momento in cui accogliamo lo Spirito e consapevolmente interpretiamo e modifichiamo la nostra esistenza.

"Avvicinarsi alla poesia di Flavio Provini è come respirare una sensazione di vita dai mille riflessi dove mai la verità è profana. Le sue poesie di tema civile portano il lettore alla riflessione e alla consapevolezza della fragilità umana. I suoi argomenti sono il vivere quotidiano dove gli emarginati, le donne violate, l’abbandono degli ultimi, l’orrore della guerra diventano protagonisti di pagine in cui la parola è visibile e sonora. È indubbia la sua preparazione tecnica, lo stile metrico e il ritmo totale che in questa silloge non stonano mai. L’autore più volte premiato sul podio in innumerevoli concorsi letterari riesce a fare della parola un dialogo universale che impressiona per l’eleganza, per lo studio, per la forza e il senso umano. Un viaggio dove la versificazione non è solo suono. Flavio Provini non tradisce mai le aspettative dei suoi lettori." (Marzia Carocci)

"Questo libro è la risposta ad una lunga serie di richieste, domande, quesiti che mi sono stati posti e mi sono posto negli ultimi anni, non solo da quando il lupo è tornato nella provincia di Belluno ma da quando la sua presenza ha cominciato ad avere un peso determinante sul territorio italiano. Ho però ritenuto che fosse limitativo scrivere un libro che parlasse solamente di questa specie in quanto parlare del lupo senza capire a fondo l’importanza della sua presenza e del suo rapporto con l’uomo, o senza conoscere i cambiamenti in corso sul territorio dove vive, non risulterebbe completo. Il mio scopo è di far comprendere che non possiamo prescindere dalla presenza del lupo, e non per motivi etici o di natura romantica, ma perché sempre più studi ci dicono che c’è bisogno del lupo, così come degli altri medi e grandi predatori, per ridare equilibrio a un ecosistema che proprio la nostra specie sta portando verso il collasso. Mi rendo conto che molte delle affermazioni all’interno di queste pagine sembreranno estreme, dure, persino ciniche ma il mio intento è di provare ad andare oltre a quello che è il mondo di oggi" (l'autore)

Una guida turistica rappresenta un genere testuale complesso, che ha origini moderne ma che affonda le sue radici nelle tradizioni più lontane delle quali non si possono perdere di vista aspetti socioculturali e contrastanti. Sebbene alcuni autori abbiano sottolineato quanto sia problematico distinguere tra generi testuali simili, mostrando in alcuni casi sovrapposizioni, esiste un consenso nel considerare la guida di viaggio come un genere testuale standardizzato ma complesso, costituito da altri sottogeneri testuali interconnessi che, nella loro combinazione, creano il prodotto finale senza avere una propria autonomia. I destinatari di questo genere testuale sono un gruppo molto eterogeneo, caratterizzato da un’ampia varietà di interessi e sfaccettature.

Un uomo, un "wiist" per gli "altri" è il protagonista insieme a figure diverse il fulcro di questo romanzo. Non è una storia solo tecnologica in un futuro possibile, altri significati danno il senso all'esistenza rinchiusa nella nostra realtà aprendo le porte ad una visione diversa dell'essere. In una sequenza di eventi intrecciati fra loro, mondi sconosciuti, civiltà che si muovono su piani paralleli si confondono con i sogni e gli ideali comuni in un movimento sincrono fino a trovare la possibile verità sul tempo, lo spazio e la vita. Ancorato alla vecchia fantascienza degli anni d'oro dopo un avvio quasi nostalgico la storia s'inoltra nei canali sconosciuti della mente alla ricerca di quel colore fatto di sovrapposizioni, visto dagli occhi di chi crede ancora nella meraviglia.

Il canto di Anna Rita Bassani, di libro in libro, si fa sempre più portavoce di istanze profonde, ataviche, lontane e scollegate dal presente solo in apparenza. È la dimostrazione di ciò che di grande e potente muove i suoi sentimenti e guida i suoi passi...