Campisano Editore
Caravaggio, la Natività di Palermo. Nascita e scomparsa di un capolavoro
Michele Cuppone
Libro: Libro in brossura
editore: Campisano Editore
anno edizione: 2021
pagine: 160
L'ora dello spettatore. Come le immagini ci usano. Catalogo della mostra (Roma, 26 novembre 2020-28 febbraio 2021)
Libro: Libro in brossura
editore: Campisano Editore
anno edizione: 2020
pagine: 264
Quadri, dipinti, immagini, in fila sulle pareti di musei e gallerie, stanno lì in bella mostra per essere guardati. In realtà, sono stati fatti propriamente per essere guardati. Senza qualcuno che li guardi, sono oggetti mancati, prima ancora che inutili, sono opere a metà, per così dire, solo potenzialmente complete, come in un dialogo in cui uno dei due interlocutori manchi ancora all'appello. Sta dunque allo spettatore fare l'altra metà dell'opera, rispondere a quell'appello che le immagini implicitamente gli rivolgono. Ma non basta entrare in un museo o visitare una mostra per riuscire a vedere quel che veramente ci sarebbe da vedere; non basta dare un'occhiata frettolosa, come spesso succede, o limitarsi a registrare la prima immediata impressione. Per stabilire con le opere quel tipo di rapporto che le opere stesse – e i loro artefici attraverso di esse – si aspettavano e si aspettano dal loro pubblico bisogna cercare di essere il tipo giusto di pubblico. La pittura si può vedere anche così: per capire che cosa veramente vediamo e che cosa non vediamo, per imparare a vedere meglio, a vedere di più. E persino a vedere noi stessi, perché le immagini, anche quelle più antiche, anche quelle che ci parlano dal passato, ci dicono chi crediamo di essere, e ci fanno vedere come siamo. Perché l'ora dello spettatore, come quella delle immagini, è sempre ora.
Antique roman ketubbòt. The marriage contracts of the jewish community of Rome
Libro: Libro in brossura
editore: Campisano Editore
anno edizione: 2019
pagine: 176
Carlo Scarpa in Sicilia, 1952-1978
Matteo Iannello
Libro: Libro in brossura
editore: Campisano Editore
anno edizione: 2018
pagine: 248
«Quando Scarpa arrivava (a Palermo), le volte che si riusciva a farlo arrivare, egli sembrava rapito dalla vivace umanità esistente nella strada e in qualche modo portava anche all'interno del Palazzo (Abatellis) questo brio. Scherzava con gli artigiani, con gli operai, discuteva allegramente, finché si ritirava a lavorare, con una serenità che era il frutto di una maturazione avvenuta lungamente». La testimonianza di Giorgio Vigni rivela, con freschezza, quanto Carlo Scarpa si trovasse a suo agio in Sicilia e come traesse ispirazione da quei luoghi, così diversi dalla natia Venezia, ma altrettanto densi di storia e di bellezza. Oggetto finora di studi episodici, con riguardo soprattutto al museo di Palazzo Abatellis e alla riforma dello “Steri”, il lavoro scarpiano in Sicilia trova qui una ricostruzione accurata e completa, arricchita dall’analisi di un progetto inedito e di altri due pressoché sconosciuti. Scarpa frequenta la Sicilia in due momenti diversi, distanti vent’anni l’uno dall’altro – nel 1952-1956 e nel 1972-1978 – lasciando memoria del proprio passaggio in quattro città, tra le più belle dell’Isola: Messina, Taormina, Palermo e Catania. Un’esperienza talvolta difficile, ma sempre feconda per l’architetto, che può importare temi e modelli dalla Sicilia al Veneto e viceversa, sia in campo museografico, sia in quello architettonico.