Cooperativa S. Tom

La società vive profonde trasformazioni dei costumi sessuali e la stessa concezione della famiglia. L’aspetto istituzionale di quest’ultima è fortemente in crisi: le coppie si incontrano, convivono, a volte si sposano, in Chiesa o civilmente, ritengono una “fortuna” la stabilità del legame. Possono essere eteroaffettive oppure omoaffettive. Prevale la cultura “gender” di un sesso mobile e autoplasmato. I social media sono sempre più “luoghi”, di incontro, di visioni, spesso si trasformano in luoghi minacciosi e di ricatto. Nella Chiesa il lessico è cambiato e con esso si sono accentuate le diversità di opinione, al punto da configurarsi in alcuni casi forte dissenso o “fratture” da Roma. Si avverte una certa inquietudine nel recepire interventi magisteriali o pontifici. È proprio vero che senza uniformità non ci può essere unità nella Chiesa? È proprio insostenibile una “unità nella diversità” o una “diversità riconciliata”? Ecco perché questo manuale vuole essere per un testo dal lessico dialogico.

La devozione alla Madonna delle Gravidelle affonda le sue radici già nel XII secolo. Da tempo immemore le donne ricorrono a lei nei mesi della gravidanza. Questo libretto nasce dall’idea di voler realizzare una sintesi delle conoscenze storiche in nostro possesso su questa particolare tradizione mariana. Al contempo diventa uno strumento per alimentare e sostenere la devozione di tanti fedeli che, negli ultimi cinquant’anni, hanno assistito al recupero e al consolidamento di questa tradizione, perpetuata nei secoli e sempre viva nei cuori degli abitanti dell’omonimo rione.

La bioetica è espressione della società che si va sempre più trasformando, sempre più multiculturale, multireligiosa e nello stesso tempo fortemente, secolarizzata, laicizzata. In questo contesto la bioetica è chiamata ad essere “dialogica”, aperta all’ascolto della società, delle persone, della scienza. È un invito a camminare nella consapevolezza della coesistenza tra prospettive diverse, navigando nello stesso mare, scegliendo la rotta dell’incontro anziché quella dello scontro.