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Johan & Levi

Quando Marina Abramovic morirà

James Westcott

Libro: Libro in brossura

editore: Johan & Levi

anno edizione: 2011

pagine: 350

Belgrado 1974. Marina Abramovic dà fuoco a una monumentale stella a cinque punte, simbolo del regime di Tito, e ci si distende dentro fino a svenire per asfissia. Napoli 1975. Uno spettatore le punta al collo una pistola carica: l'artista ha sfidato il pubblico a usare su di lei, risolutamente passiva, uno qualsiasi degli oggetti disposti su un tavolo. New York 2002. Marina vive per dodici giorni in un'abitazione pensile allestita alla Sean Kelly Callery. Digiuna. L'unico nutrimento è l'avido sguardo degli astanti che la osservano bere, dormire, lavarsi e urinare. Tra la schiera di spettatori c'è James Westcott: è il suo primo incontro con "la nonna della Performance Art", come lei ama definirsi, e l'incipit di "Quando Marina Abramovic morirà", biografia intima di un'artista che da quarantanni gioca con la morte mettendo il proprio corpo al centro di performance divenute leggendarie. Agli esordi, lanciarsi nell'arte performativa significa per Marina ribellarsi a un'esistenza "militarizzata", tiranneggiata da una madre che le impone diktat culturali comunisti e non la bacia mai. Cruciale per il decollo da Belgrado è l'unione artistica e sentimentale con il fotografo tedesco Ulay, con cui avvia una collaborazione tanto ardita quanto fruttuosa. A bordo di un furgone Citroen trasformato in casa mobile, la coppia gira l'Europa esibendosi in pezzi che mettono a nudo una simbiosi culminata nel prolifico "Nightsea Crossing".
32,00 30,40

Georgia O'Keeffe. Pioniera della pittura americana

Hunter Drohojowska-Philp

Libro: Libro in brossura

editore: Johan & Levi

anno edizione: 2010

pagine: 541

Georgia O'Keeffe (Sun Prairie, 1887- Santa Fe, 1986) è una delle artiste statunitensi più innovative degli anni in cui la pittura si affranca dal realismo. Pioniera di un'arte nonoggettiva che miscela chiarezza di visione e urgenza emotiva, sviluppa un punto di vista personale sull'astrattismo ed elabora un metodo compositivo che trova la più fortunata espressione in quei celebri ritratti di fiori dall'intensa carica sensuale. Il libro intreccia cammino personale e artistico, e accanto alle vicende della protagonista si accalcano personaggi del calibro di Steichen, Strand, Demuth, Dove, Marin, Hartley: uno spezzone altamente rappresentativo dell'espressione artistica del secolo breve d'oltreoceano. Avversa alle etichette, ha un rapporto travagliato con la critica maschile: quando la elogiano per lo sfrontato cromatismo, risponde con tonalità sommesse; se invece le ampie volute vengono lette in chiave sessualmente allusiva, replica abbandonando i soggetti più carichi di sentimentalismo per tornare a un repertorio realistico, magari "saccheggiato" ai colleghi maschi.
33,00 31,35

La Scuola di Dusseldorf. Fotografia contemporanea tedesca

Stefan Gronert

Libro: Copertina rigida

editore: Johan & Levi

anno edizione: 2010

pagine: 320

Negli ultimi decenni la fotografia è assurta a simbolo internazionale della produzione artistica di Düsseldorf: la consolidata Scuola di Düsseldorf rappresenta oggi l'eccellenza di questo mezzo, che articola nel modo più variegato e innovativo. Allo straordinario successo del fenomeno, sviluppatosi in un contesto geografico e artistico ben preciso, non era seguita fino ad ora una trattazione approfondita. Il presente volume intende colmare la lacuna affrontando con organicità un movimento made in Germany che, per portata e risonanza globale, è paragonabile soltanto al Bauhaus negli anni venti del Novecento. Ne furono artefici Bernd e Hilla Becher, che istituirono la Classe di fotografia alla Kunstakademie di Düsseldorf nel 1976, proprio mentre la loro produzione basata su "tipologie" si stava affermando sulla scena artistica tedesca e internazionale. Partendo dal processo di rinnovamento della fotografia documentaria perseguito dai Becher con estrema coerenza e impegno, le tre generazioni di artisti della Scuola di Düsseldorf hanno considerevolmente ampliato la visione fotografica inoltrandosi con le loro opere nei territori della sperimentazione multimediale e dell'arte digitale. Oggi le opere degli ex allievi dei Becher, accolte nei principali musei internazionali e molto quotate sul mercato, sono una finestra aperta sugli sviluppi futuri della fotografia d'arte.
68,00 64,60

Edward Hopper. Biografia intima

Gail Levin

Libro: Copertina morbida

editore: Johan & Levi

anno edizione: 2009

pagine: 764

Figure solitarie assorte in drammi silenziosi. Lo spazio, ridotto all'essenziale, è reale e allo stesso tempo metafisico, immerso in una luce tersa e implacabile. La scena è quasi sempre deserta, l'atmosfera densa di attesa. I paesaggi umani di Edward Hopper risultano laconici ed evocativi quanto quelli urbani o rurali svuotati di presenze umane e di suoni. Che uomo si nasconde dietro una così penetrante visione? In che circostanze ha generato i suoi drammi pittorici? Artista taciturno e introverso, Edward Hopper si è espresso poco sulla propria vita. È in gran parte grazie ai diari e alle lettere della moglie Jo, scritti nel corso di una simbiosi coniugale durata più di quarant'anni, che prende corpo la biografia monumentale di uno dei grandi interpreti della scena americana moderna, un pittore che ha lasciato un segno indelebile sulla posterità, tanto nelle arti visive quanto nel cinema. Gail Levin ha attinto a materiali per lo più inediti per offrirci una narrazione coinvolgente in cui la genesi dei capolavori si alterna al resoconto delle vicende quotidiane più intime condivise con Jo, in un teatro domestico carico di attrazione e conflitti violenti, di ammirazione e sostegno, di ostilità e riconciliazioni. Come modella dei suoi lavori, pungolo intellettuale, artista vissuta nell'ombra e sua prima sostenitrice, Jo Nivison Hopper ebbe un ruolo chiave per il successo del marito e un ruolo da co-protagonista le è riservato nelle pagine di questo libro.
35,00 33,25

Biblioteche

Candida Höfer

Libro: Libro rilegato

editore: Johan & Levi

anno edizione: 2008

pagine: 272

Con le sue fotografie Candida Höfer indaga gli interni di ambienti pubblici, luoghi di incontro, di riunione, in totale assenza dell'uomo. Il presente volume è dedicato alle biblioteche e mai come in queste pagine oggettività e laconicità, caratteristiche del lavoro dell'artista, riescono a esaltare i luoghi di conservazione dei libri, casseforti del sapere di tutto il mondo, di ogni dimensione ed epoca: dalla Trinity Library di Dublino alla Bibliothèque nationale de France, dalla biblioteca dell'Escorial a quella di Villa Medici a Roma, dalla Pierpont Morgan Library di New York alla Anna Amalia Bibliothek di Weimar. Le fotografie di Candida Höfer sono precedute da un provocatorio saggio introduttivo di Umberto Eco sulla pluralità di fini delle biblioteche e su come le si dovrebbe gestire.
60,00 57,00

I gatti nell'arte

I gatti nell'arte

Desmond Morris

Libro: Libro rilegato

editore: Johan & Levi

anno edizione: 2018

pagine: 208

Il gatto — la più elegante, cocciuta e scaltra delle creature — è stato un soggetto prediletto da artisti di ogni cultura ed epoca, fin dalla notte dei tempi. La spettacolare incisione rupestre realizzata in Libia settemila anni fa è forse la più antica testimonianza di una zuffa tra felini, da cui prende avvio una lunga e ininterrotta tradizione visiva. Una profusione di immagini cui non sempre corrisponde un sentimento univoco verso il gatto che, se oggi è fra gli animali domestici più venerati, nei secoli è stato spesso vittima di odio e persecuzione. Da animale sacro nell'antico Egitto a deterrente contro i roditori nella civiltà babilonese, alleato dell'uomo contro gli aspidi dal morso letale, apprezzato per la tecnica venatoria e immortalato come valido compagno di caccia, il gatto si affranca via via dalle attività pratiche diventando l'indolente amico dell'uomo, che gli spalanca le porte della propria casa. La convivenza però non dura a lungo e la sua fortuna conoscerà ancora alti e bassi. Tanto che sul finire del Medioevo prevale l'immagine di malefico sodale del demonio, sprezzo che coincide con il ruolo sinistro cui è relegato nei dipinti. Quasi mai protagonista nelle tele dei grandi maestri ma mero accessorio raggomitolato ai piedi di una figura femminile, bisognerà attendere il sentimentalismo vittoriano perché torni in auge e un radicale cambio di status lo faccia ritrarre, insieme ai suoi compari, in intimistiche scene famigliari. È questo il periodo più propizio per essere gatto, un'età dell'oro sia per l'amorevole relazione con il compagno umano sia per il ruolo centrale che conquista nell'opera d'arte, dove finalmente la fa da padrone. Sensibile a ogni sfumatura felina, il più grande zoologo dei nostri tempi ci racconta la storia dell'arte attraverso la lente degli artisti gattofili. Simbolo di violenza spietata per Pablo Picasso che lo rappresenta in veste di predatore feroce, emblema supremo della sessualità femminile in Balthus, soggetto molto popolare tra vignettisti satirici e caricaturisti fino a diventare volano di denuncia politica con Banksy, il gatto è un'inesauribile fonte per esplorazioni visive e voli pindarici.
28,00

«La mamma». Una mostra di Harald Szeemann mai realizzata

«La mamma». Una mostra di Harald Szeemann mai realizzata

Pietro Rigolo

Libro: Libro in brossura

editore: Johan & Levi

anno edizione: 2014

pagine: 64

Dopo essere stato il più giovane direttore alla Kunsthalle di Berna e segretario generale di documenta 5 (Kassel, 1972), la decisione di non essere più legato a un’istituzione porta Harald Szeemann a ideare mostre personali che reinventano il formato e il contenuto stesso del medium in modo estremo, concentrandosi non più solo sulla produzione artistica contemporanea quanto piuttosto su contenuti privati o storici da raccontare attraverso la messinscena. Szeemann oggi è ricordato per l’innovatività del suo approccio interdisciplinare e in particolare per la mostra “When Attitude Becomes Form”. Questo breve saggio, basato su documenti d’archivio, interviste e appunti inediti trovati presso l’archivio Szeemann di Locarno, analizza una serie di mostre concepite dal curatore svizzero negli anni settanta e mai realizzate, in particolare l’esposizione intitolata “La Mamma”. Parte di una trilogia (“Le macchine celibi”, “La Mamma” e “Il sole”), questo progetto attingeva a vari ambiti disciplinari quali storia delle religioni, arti visive, teosofia, femminismo, con l’intento di allestire una mostra senza arte, dedicata allo studio della donna, all’evoluzione della figura materna, e in generale all’idea di una divinità femminile.
8,00

Scritti

Scritti

Lewis Baltz

Libro: Libro in brossura

editore: Johan & Levi

anno edizione: 2014

pagine: 160

Lucido protagonista della "nuova topografia" americana degli anni settanta, artista costantemente impegnato a decostruire la politica dei luoghi e delle rappresentazioni, sin dai suoi esordi Lewis Baltz ha accompagnato alla ricerca visiva una meditata attività di scrittura critica e autocritica. Le riflessioni raccolte in questo volume illuminano da prospettive differenti la sua opera ultraquarantennale e il contesto transatlantico nel quale si è sviluppata: interventi che hanno affiancato le opere topografiche del primo periodo, narrazioni incorporate nei lavori testo-immagine della fine degli anni ottanta, ma anche una corposa serie di saggi dedicati ad alcuni tra i più importanti fotografi e artisti del Novecento. In questi ultimi l'ascolto dell'enigmatica materialità delle opere si fonde con un ragionare secco e disincantato sulla loro adeguatezza culturale e, infine, politica. Rientrano in tale filone gli scritti dedicati a Walker Evans, Edward Weston, Robert Adams, Michael Schmidt, Allan Sekula, Thomas Ruff e Jeff Wall, che in modi diversi interrogano le possibilità e i limiti delle pratiche fotografiche di stampo modernista; in alcuni passi affiorano inoltre circostanziati apprezzamenti di artisti come Krzysztof Wodiczko, Felix Conzàlez-Torres, Barry Le Va, Chris Burden, James Turrell, Robert Irwin, John McLaughlin e Alessandro Laita, con i quali Baltz ha condiviso aspetti cruciali della ricerca e, in diversi casi, della propria biografia...
16,00

Laboratorio Italia. La fotografia nell'arte contemporanea-Photography in contemporary art

Laboratorio Italia. La fotografia nell'arte contemporanea-Photography in contemporary art

Libro: Libro in brossura

editore: Johan & Levi

anno edizione: 2010

pagine: 208

L'emergere negli anni sessanta di una "linea analitica" ha prodotto nel dibattito artistico un cambiamento significativo del ruolo della fotografia, che perdura ancora oggi. In quegli anni decisivi, emancipata da un virtuosismo tecnico fine a se stesso e aperta a nuove pratiche concettuali, la fotografia fu finalmente legittimata come arte diventando oggetto di un'intensa analisi teorica e linguistica. Marinella Paderni parte da questa premessa storica per documentare il lavoro di artisti che, dalla metà degli anni novanta a oggi, hanno raccolto idealmente le eredità di quella stagione concettuale creando una continuità tra le avanguardie di allora e le istanze di oggi nella fotografia. La sua analisi muove dalle posizioni teoriche sulla "reinvenzione del medium" per tracciare uno scenario della fotografia italiana contemporanea delle ultime due generazioni che testimonia l'emergere di pratiche visive originali e di una riflessione corale sul linguaggio fotografico nell'epoca della smaterializzazione del reale."
38,00

Marcel Duchamp. La vita a credito

Marcel Duchamp. La vita a credito

Bernard Marcadé

Libro: Libro in brossura

editore: Johan & Levi

anno edizione: 2009

pagine: 602

Dalla sua scomparsa nel 1968, l'influenza di Marcel Duchamp, "l'uomo più intelligente del xx secolo" nelle parole di André Breton, non ha smesso di imporsi nel paesaggio dell'arte contemporanea. Dal Futurismo al Cubismo, dal Dadaismo al Surrealismo, la sua arte si intreccia alle grandi avventure estetiche del Novecento senza mai ridursi a nessuna di esse. Se Picasso insiste nel propugnare la figura dell'artista demiurgo, Duchamp, grazie all'invenzione del readymade, incarna invece il modello dell'artista contemporaneo ed è riconosciuto a partire dagli anni sessanta come fonte incontestabile di ispirazione da parte delle giovani generazioni di artisti. Molto è stato scritto sulla sua opera, ma assai di meno sulla sua vita. Una vita che Duchamp costruisce al di fuori delle categorie correnti, non già come artista o anarchico ma, per riprendere un suo neologismo, come "anartista". Eleganza distaccata, libertà di indifferenza, compenetrazione dei contrari cui si aggiungono una costante rivendicazione della pigrizia e un disprezzo fisiologico per il denaro - diventano in lui gli strumenti originali di un modo inedito di porsi di fronte al mondo e alle cose. "Preferisco vivere, respirare piuttosto che lavorare." Duchamp si è pronunciato spesso sulla propria vita con caustiche dichiarazioni che nel loro insieme delineano una personale economia di vita (ridurre i bisogni per essere davvero liberi) e una vera e propria arte di vivere.
32,00

Roma. Ediz. italiana e inglese

Roma. Ediz. italiana e inglese

Mimmo Jodice

Libro: Libro rilegato

editore: Johan & Levi

anno edizione: 2008

pagine: 200

"Roma fu probabilmente la prima vera grande città cosmopolita. La sua figurazione urbana rispecchia il ruolo della città come crocevia di flussi globali di capitale, culture e popoli. Il suo DNA reca l'impronta di stratificazioni di storia millenaria. In esso la vita sociale ed economica della città, con la sua architettura urbana, si intreccia con lo spessore, la complessità e la bellezza" (Richard Burdett).
80,00

Charles e Ray Eames

Ivan Mietton

Libro: Libro in brossura

editore: Johan & Levi

anno edizione: 2025

pagine: 152

Coppia di successo del design del XX secolo, Ray e Charles Eames lavorano fianco a fianco dal 1941, anno in cui si sposano, fino alla morte di Charles nel 1978. Grazie alla loro perfetta complementarità, padroneggiano diversi ambiti creativi, dall’architettura all’arredamento, dalle stampe tessili alla fotografia, dai film ai giochi per bambini. Sperimentatori delle infinite possibilità della materia e delle tecniche di produzione, non perdono mai di vista l’unico vero obiettivo del loro operato: «Produrre il meglio, per il maggior numero di persone possibile e al minor prezzo». Con l’idea di rivolgersi a un pubblico di massa, portano avanti la loro ricerca anche nella comunicazione attraverso videoproiezioni e allestimenti espositivi. Le loro lezioni sul design rimangono ancora oggi preziose testimonianze e i loro pezzi prodotti in serie, fanno parte delle collezioni museali più importanti al mondo.
20,00 19,00

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