Kimerik

Inès è una ragazza del Sud con una grande passione per la lettura e il suo sogno è sempre stato quello di scrivere un romanzo. La storia inizia con il ritrovamento per strada di una scatola piena di libri, uno dei quali è il preferito della protagonista, Piccole donne. Questo evento fortuito segna un punto di svolta nella sua vita perché, tramite social, Inès crea l'occasione per conoscere e fare amicizia con l'anziana signora Maria, con la sua nipotina Luisa e, successivamente, anche con la figlia Anna. La ragazza stringe un patto con loro: tornare a trovarle ogni settimana per rileggere insieme il romanzo di Louisa May Alcott. Questo darà l'opportunità per ricordare il passato, raccontare il presente, progettare il futuro per mezzo della rievocazione delle esperienze personali di ciascuna di esse. Tramite il confronto con loro, Inès rifletterà così su sé stessa e sulle proprie aspirazioni, decidendo di passare all'azione per riuscire a realizzare il proprio progetto di scrivere finalmente il libro e presentarlo a una casa editrice per la pubblicazione. L'intento dell'autrice in questo romanzo è quello di narrare la mente, l'anima e il cuore di donne di età diversa e accompagnare la protagonista lungo la strada che la porterà a realizzare il suo desiderio, a cui aveva rinunciato a priori credendo di non essere all'altezza.

Cosa resta di una donna quando il castello crolla, il principe tradisce e la scarpetta di cristallo si spezza? In questo romanzo spietato e liberatorio, Maria Chiara Corrias ci accompagna in un viaggio dentro e fuori le favole, là dove finisce l'illusione e comincia la realtà. Un reality check in forma letteraria, tra riflessioni lucide e battute affilate, confessioni intime e racconti di vita vissuta. Il mito dell'amore romantico viene smontato pezzo dopo pezzo, tra ironia e dolore, fino a scoprire che la vera bestia non è l'uomo, ma l'idea distorta che ci hanno insegnato ad amare. Si snodano così le vite di donne che hanno seguito il copione perfetto e ne sono uscite a pezzi: chi ha abbandonato sogni e carriera per una promessa d'amore, chi ha rincorso il miraggio della felicità in una relazione tossica, chi ha perso se stessa cercando l'altra metà del cielo. Tutte, a modo loro, si confrontano con una verità scomoda: non è l'amore che salva, ma il coraggio di guardarsi in faccia e ripartire da sé. Le protagoniste di queste storie sono forti, ferite, complesse. Hanno creduto nei progetti, nei per sempre, e hanno scoperto che rialzarsi è un atto di potere. Cadono, si arrabbiano... ma ricominciano. Da sole. Da dentro. Il Bello e la Bestia è un romanzo corale, dissacrante, profondo. Gioca con le fiabe per parlare di libertà, identità, amore vero quello che si conquista quando si smette di cercare un salvatore e si impara a salvarsi da sé. Un inno alla rinascita femminile e al potere di guardarsi allo specchio. Finalmente intere. E, forse, anche felici.

L'Africa è una terra senza compromessi e per viverla non serve aver già vissuto. È un mondo arrabbiato che si deve imparare a conoscere, ma che non sempre offre spiegazioni. Così il cacciatore può diventare preda nel solco di un esoterismo che non lascia tregua al lettore. Non sempre vivere nel reale è meno misterioso dell'inconscio e la fatalità è più autentica del sogno.

In un paese come l'Italia, dove il patrimonio familiare e imprenditoriale rappresenta ancora oggi il principale pilastro di sicurezza per milioni di persone, parlare di tutela dei beni non è solo un esercizio tecnico o fiscale, ma un atto di visione, di amore verso la propria storia e di responsabilità verso il futuro. Troppo spesso, nel nostro tessuto imprenditoriale e sociale, si assiste a situazioni in cui anni talvolta generazioni di lavoro, di investimenti, di sacrifici, rischiano di andare dispersi a causa di eventi imprevisti, crisi economiche, conflitti familiari o più semplicemente per mancanza di pianificazione. Le statistiche lo confermano: in Italia oltre il 70% delle aziende familiari non supera il passaggio generazionale, e ogni anno migliaia di famiglie si trovano ad affrontare contenziosi ereditari, vulnerabilità fiscali o squilibri patrimoniali che potevano essere evitati con un approccio consapevole e strutturato. In un contesto normativo e fiscale in continua evoluzione, dove l'incertezza giuridica si affianca a una crescente pressione tributaria, la protezione del patrimonio non può più essere rimandata. La tutela non è solo difesa: è anche progettazione, è garanzia di continuità, è investimento sulla stabilità affettiva, economica e imprenditoriale di chi verrà dopo di noi. Questo libro nasce proprio da questa esigenza: fornire una guida completa, accessibile ma rigorosa, per aiutare imprenditori, famiglie e professionisti a orientarsi tra i principali strumenti giuridici e fiscali di protezione. Si parla di trust, holding, donazioni, polizze assicurative, patti di famiglia, società semplici, intestazioni fiduciarie, pianificazione successoria, e di tutte le soluzioni operative che permettono di difendere il patrimonio, razionalizzare l'imposizione fiscale e garantire una trasmissione ordinata e sostenibile dei beni.

Ci sono legami che finiscono senza rumore. Niente parole, nessuna spiegazione. Solo silenzio. E quel silenzio fa male più di mille parole sbagliate. Perché quando si tiene davvero a qualcuno che sia un amore, un'amicizia o un pezzo di famiglia non si può accettare che tutto svanisca senza la possibilità di guardarsi negli occhi, di dirselo, anche solo di provarci. A volte, però, non ci viene nemmeno data quella possibilità. La vita è fragile, imprevedibile. A volte ci toglie le persone che amiamo troppo in fretta, lasciandoci con le mani vuote e il cuore pieno di parole non dette. E allora capiamo che ogni abbraccio conta, ogni ti voglio bene non va rimandato. Perché non ci è dato sapere quanto durerà ciò che abbiamo, ma possiamo scegliere come viverlo: intensamente, con presenza, con amore. Giulia lo sa bene. Dopo una perdita profonda, l'amore per lei non è una conquista, ma un rischio. Eppure ci sono incontri che ti mettono alla prova, che ti chiedono di scegliere tra il rimanere dove fa meno male o il lasciarsi andare verso ciò che potrebbe salvarti. Perché amare davvero richiede forza, presenza, pazienza. Richiede tempo, verità, coraggio. che la vita, a volte, ci regala quando meno ce lo aspettiamo. È una storia di resistenza, di guarigione, di amore autentico. Un amore che attraversa le tempeste, ma non affonda. Un amore che, alla fine, ritrova la pace.

Nel cuore di una relazione tra due giovani di diversa nazionalità si intrecciano emozioni autentiche e imprevisti che mettono alla prova il loro legame. Ambientata all'inizio degli anni Novanta, la storia prende vita in Inghilterra, dove si incontrano per un brevissimo periodo, ma è attraverso le lettere che nasce un sentimento profondo. In un'epoca priva di messaggi istantanei e social media, lui, musicista appassionato, scrive canzoni ispirate a lei, trasformando ogni brano in un messaggio d'amore e in un sogno condiviso. Dopo mesi di corrispondenza intensa, si ritrovano per alcuni giorni insieme, quando lui raggiunge lei nel suo paese. Questo tempo limitato è carico di emozioni ma anche di fragilità: devono affrontare pressioni esterne e le aspettative di amici e familiari. Le lettere restano un ponte essenziale per tenere viva la connessione, mentre le telefonate, rare e preziose, rivelano il bisogno profondo di capirsi davvero. La musica si fa filo invisibile che li unisce, un modo per sentirsi vicini nonostante la distanza. Questo racconto invita il lettore a immergersi in un mondo ricco di sfumature, dove il desiderio e la paura si rincorrono in ogni gesto, lasciando un segno indelebile nel cuore di chi legge.

Nel cuore di una relazione tra due giovani di diversa nazionalità si intrecciano emozioni autentiche e imprevisti che mettono alla prova il loro legame. Ambientata all'inizio degli anni Novanta, la storia prende vita in Inghilterra, dove si incontrano per un brevissimo periodo, ma è attraverso le lettere che nasce un sentimento profondo. In un'epoca priva di messaggi istantanei e social media, lui, musicista appassionato, scrive canzoni ispirate a lei, trasformando ogni brano in un messaggio d'amore e in un sogno condiviso. Dopo mesi di corrispondenza intensa, si ritrovano per alcuni giorni insieme, quando lui raggiunge lei nel suo paese. Questo tempo limitato è carico di emozioni ma anche di fragilità: devono affrontare pressioni esterne e le aspettative di amici e familiari. Le lettere restano un ponte essenziale per tenere viva la connessione, mentre le telefonate, rare e preziose, rivelano il bisogno profondo di capirsi davvero. La musica si fa filo invisibile che li unisce, un modo per sentirsi vicini nonostante la distanza. Questo racconto invita il lettore a immergersi in un mondo ricco di sfumature, dove il desiderio e la paura si rincorrono in ogni gesto, lasciando un segno indelebile nel cuore di chi legge.

In questo libro sono presentati oltre 2.150 proverbi e modi di dire suddivisi in due parti distinte senza essere incluse in diverse aree semantiche: agricoltura, meteorologia, vizi e virtù di donne e uomini, consigli, ammonimenti, ipocrisia, dubbi, santi, miracoli, giustizia, mondo dei contadini o dei pescatori, degli artigiani o dei commercianti, del clero, degli avvocati o dei medici e così via. L'intrigato mondo dei proverbi che, nel corso dei secoli, ha stimolato la curiosità di filosofi, scrittori, poeti o semplici paremiologi, in questa raccolta si presenta come unico corpus in ordine alfabetico rispettando, per quanto possibile, la parlata sammucàra (sambucese). Chiunque legga, deve formarsi un'idea generale, scoprire piccole curiosità tra le note o le diverse interpretazioni.

La rappresentazione di una tauromachia di un artista siciliano, Giuseppe Patanè, viene rubata durante la Biennale di Venezia, una ragazza scompare la stessa sera, un cane sparisce durante una passeggiata. Eventi all'apparenza isolati ma che possono essere legati da un filo conduttore. E, accanto a questo giallo, un padre, un figlio e una storia da raccontare. Sarà il dottor Paolo Oteri, medico curioso e indagatore, a dover sciogliere i nodi di una doppia trama: da un lato, l'indagine contemporanea che coinvolge arte, miti e sparizioni; dall'altro, il viaggio a ritroso nella memoria e nei ricordi di guerra, ricostruendo con passione e rispetto l'eroismo dimenticato dei paracadutisti italiani della Nembo, caduti sull'altopiano dello Zillastro nel settembre del 1943. Con lui, gli amici che lo hanno accompagnato negli altri romanzi di Barresi, il giudice Salvatore Bertolami, ex compagno di liceo, e il maresciallo Giovanni Cardile, che dall'alto dispensa consigli apparendo in sogno al suo vecchio compagno di briscola. "Il furto del toro" è un'opera appassionata e ironica che scorre tra romanzo giallo e ricostruzione storica, unisce leggerezza e profondità e in cui la verità si cerca tra costellazioni, focacce messinesi, miti e deduzioni.

Nel pieno del periodo pandemico, quando l'Italia era paralizzata da restrizioni, paure e contraddizioni, Zeno Molgora ha scelto di non restare in silenzio. "Punti di sVista" è il racconto autentico di un uomo che, partendo dalla propria esperienza personale, è diventato in modo spontaneo e pacifico una delle voci più riconoscibili del dissenso civile italiano. Dalle strade di Milano alle piazze d'Italia, Zeno è stato tra i primi a mettere in discussione la narrazione dominante, dando vita a una forma di resistenza non violenta, culturale e sociale, che ha contribuito ad accendere la scintilla del movimento No Green Pass. Ma questo libro non è un manifesto ideologico. È molto di più: è un viaggio intimo e viscerale, fatto di aforismi originali, episodi reali, ferite personali e riflessioni spirituali maturate in un'epoca di rottura. "Punti di sVista" attraversa confini: tra pubblico e privato, tra protesta e introspezione, tra crisi collettiva e rinascita individuale. Un'opera che non divide, ma interroga. Che non impone, ma invita. Per chi ha vissuto quel tempo con coscienza. E per chi, oggi, sente ancora il bisogno di capire cosa ci è successo e cosa può nascere da tutto questo.

"Il naufragio della nave dei folli" è un testo di analisi cinematografica e psicologica focalizzato sulla rappresentazione dei serial killer e delle patologie mentali nel cinema. Il testo esplora il modo in cui il cinema ha trattato queste tematiche, soffermandosi in particolare su alcuni personaggi iconici, come Anton Chigurh di Non è un paese per vecchi, analizzandone la psicologia e il ruolo nella narrazione. L'analisi si sviluppa su diversi livelli: esamina la figura del serial killer sia dal punto di vista clinico che cinematografico, mettendo in evidenza le differenze tra la realtà e la costruzione narrativa; discute le rappresentazioni stereotipate del genere thriller e horror, sottolineando la ripetitività di certi schemi narrativi e approfondisce infine alcuni casi reali e la loro trasposizione filmica, illustrando come il cinema abbia rielaborato e mitizzato le figure di assassini seriali. Il testo è denso di riferimenti a film, autori e teorie psicologiche, offrendo una visione critica della spettacolarizzazione della follia e della violenza. Lo stile è analitico, talvolta ironico e sarcastico, soprattutto nel descrivere i cliché del genere.

Nicola Gianfelice, protagonista rigido e determinato di questo racconto, ha dedicato tutta la sua vita a servire la giustizia, al punto tale da lasciare che la sua professione di magistrato modellasse la sua intera esistenza, rinunciando anche agli affetti pur di essere giusto e imparziale. Ma anche un giudice dal rigore deciso e forte resta sempre un uomo con tutte le sue debolezze, che può decidere qual è il modo più giusto per esercitare quella giustizia sempre servita con totale devozione.