La Caravella Editrice

Il mondo nel cuore o il cuore nel mondo? Bruno Fiata, con la sua poesia intensa e vibrante, ci accompagna in un viaggio tra gli opposti che definiscono la vita: luce e ombra, amore e dolore, speranza e sconforto. Le sue parole si librano nell'aria come foglie al vento, testimoniando che il pensiero del poeta non può essere rinchiuso, ma si espande, penetra nei cuori e illumina la realtà con la forza dell'emozione. Questa raccolta è un inno all'amore nella sua forma più autentica: non un sogno irraggiungibile, ma una presenza costante, capace di trasformare la nostra visione del mondo. Attraverso immagini evocative della natura, Fiata ci ricorda che la vita è un dono prezioso da assaporare fino in fondo, con la consapevolezza che anche le difficoltà possono essere affrontate con forza e dignità. Come una foresta poetica da esplorare, questi versi ci invitano a perderci tra le loro radici e a ritrovarci più consapevoli, più vivi.

Dalla ginestra alla lavanda è un romanzo che scava nelle pieghe più nascoste della criminalità organizzata, raccontando il peso delle scelte e il riscatto possibile. Attraverso la storia di Gianni, un ragazzo cresciuto nei vicoli di Napoli, l'autrice ci porta in un mondo dove la violenza sembra inevitabile, dove il compromesso con il potere è spesso l'unico modo per sopravvivere. Ma non tutti sono destinati a restare intrappolati. Gianni non è un eroe né una vittima: è un uomo che ha sbagliato, che porta dentro il rimorso di azioni compiute senza scelta. È anche un uomo che incontra Lucia, e in lei trova il coraggio di rompere il silenzio, di immaginare una vita diversa, lontana dai vicoli della sua infanzia. Il loro cammino li porterà altrove, in un luogo dove il profumo della lavanda si mescola al desiderio di un nuovo inizio. Un romanzo di denuncia e speranza, in cui ogni lettore potrà riconoscere il valore delle seconde possibilità e la forza di chi sceglie di cambiare.

«Dai, come può essere un crimine... vorrei solo sapere come fai tu, come gestisci gli uomini, come li tratti, quanti soldi ti fai dare, ad esempio... il bacio! Sì, il bacio, so che non lo si dà ai clienti, no?» Anastasia è giovane, curiosa, determinata a esplorare il mondo senza filtri né ipocrisie. Nel suo viaggio alla ricerca di sé si ritrova a fare la prostituta sulle spiagge di Ostia, ospite di un'amica di famiglia senza peli sulla lingua. Ma questa è solo una parte della sua storia. Attraverso il realismo crudo ma mai volgare della narrazione, il romanzo di EMD Catalano ci conduce in un percorso di scoperta, tra desiderio di libertà, scelte estreme e il coraggio di affrontare la vita senza compromessi. Una storia che scuote e fa riflettere, ricordandoci che la realtà, con tutte le sue contraddizioni, non può essere ignorata.

Le Lande, ciò che resta del Vecchio Mondo, martoriato da lunghi e misteriosi periodi di guerre e cataclismi ormai dimenticati, compongono la parte predominante di questo nuovo e surreale universo post-apocalittico. Qui, pochi sopravvissuti e piccoli borghi punteggiano un panorama anomalo e imprevedibile, sospeso tra la perdita di antiche memorie e il ritrovamento di nuove scoperte. In questo stravagante scenario prende vita la storia di tre protagonisti: Alya, una Cacciatrice di Pietre, Geremia, un ex architetto di fama ora divenuto inventore e Olivia, una stramba ragazzina. Sarà attraverso i loro occhi e le loro vicende che scopriremo come sono diventati ora il pianeta e la vita. Il tono fiabesco che avvolge la narrazione ci guiderà tra pietre iridescenti, mostri, piante mutanti, angeli di pietra e altre incredibili creature, dando voce a personaggi insoliti e avventure rocambolesche. L'atmosfera oscilla tra scenari cupi, tetri e decadenti, e momenti buffi immersi in panorami bucolici. Questa narrazione, un po' come "Il Cancello sul Bordo" stesso, esplora temi di mistero, solitudine, sopravvivenza e rivincita, ma soprattutto racconta l'inesorabile ricerca di una propria strada e di un equilibrio in un mondo ormai spezzato e impazzito.

Si tratta di diciotto racconti brevi, narrazioni sia di vite più o meno illustri, sia di personaggi comuni e di varia umanità, che hanno attraversato epoche diverse. Dalla preistoria di Lucy alla sontuosa corte del sultano Solimano, dalle avventure di un vichingo particolare, antitesi del popolo guerriero, a quelle non meno straordinarie del violinista cieco ritratto da Rembrandt, fino alla nostra contemporaneità e ai suoi diversi protagonisti: un professore latinista innamorato di Catullo, un medico insoddisfatto alle prese con il Covid e con la filosofia, le relazioni affettive di una ragazzina con il suo gatto e di un giovane contadino con le sue pesche… per concludere con tre racconti fantascientifici sulla perdita di memoria, sulle voci in difesa della libertà nella Russia di Putin e, come finale, una sorta di fiaba sulle difficili imprese che tre semidei dell'Olimpo, il Grande inquisitore, il Senso di Colpa e il Buon Senso cercano di portare avanti contro tutti i soprusi, i delitti e le guerre del passato e del presente. Il racconto iniziale "Il mare d'inverno" esplora, come del resto molte altre storie qui raccolte, il delicato e confuso confine fra la veglia e il sonno, fra realtà e fantasia, fra i richiami della coscienza e le pulsioni inconsce; l'autrice è particolarmente attenta agli aspetti psicologici dei vari personaggi, mescolando finzione letteraria a verità storica. Un'opera di fantasia, dunque, in cui, nella ricostruzione della psicologia dei protagonisti e nella descrizione degli eventi, l'immaginazione dell'autrice cerca spesso un valido sostegno nelle fonti documentarie e nei contesti reali presenti nelle varie epoche storiche.

Pietroburgo, 1837. Il maggiore poeta di Russia, Aleksandr Sergeevič Puškin, ha sfidato a duello Georges d'Anthés, ufficiale francese di stanza a Pietroburgo e membro degli chevaliers gardes, reo di corteggiare incessantemente sua moglie, Natal'ja Nikolaevna Gončarova. A corte, nei boulevards e in ogni casa non si parla che di questo. Sembra che l'intera capitale abbia dovuto interrompere sul più bello la sua perenne festa per fare da scenario al duello che più di ogni altro avrà un impatto totalizzante nella storia della letteratura.

"Giovanna corre veloce" è una raccolta di dieci "storie campagnole", che raccontano di un tempo in cui amicizia, condivisione ed inclusione hanno un senso vero e profondo, che oggi, più di ieri, vale la pena di proporre e raccontare. Cos'hanno allora in comune Giovanna, Arturo, il conte Talì o Ernesto? Sono personaggi di fantasia certo, che però appartengono ad un mondo neanche poi così surreale, un mondo che forse ci siamo solo un po' dimenticati, ma che esiste ancora, va solo rispolverato, riscoperto, riraccontato, affinché non vada perso, ma conservi nel tempo il suo valore. Età di lettura: da 7 anni.

Siamo in un luogo indefinito, purché a sud. Rosa fa ritorno alla casa natia, ritrova un vecchio baule e ripete un gioco che faceva da bambina: si chiude dentro e inizia un singolare viaggio nel passato. Ritorna nei primi anni '60, ritrova Mirta e Cielo, due bellissimi giovani sposi, intorno ai quali ruota un mondo magico, di riti, consuetudini e superstizioni. Su loro incombe un destino sconvolgente, vittime dell'affàscino e dell'ignoranza. Ondina e altre quattro donne invidiose fanno una fattura a Mirta per l'insonnia, così da costringerla a dormire di giorno, evitando di ammaliare i mariti. Una notte Mirta viene trovata in stato confusionale. Forse incontra i morti e le autrici della magarìa, col senso di colpa, decidono di toglierle il maleficio, ma prima la seguono, per vedere cosa faccia realmente. Forse è stata violentata e Cielo, consigliato da Ondina, la lascia col Maciaro attendendo un'eventuale gravidanza, mentre per tutti, deve servire a toglierle il malocchio. Mirta è incinta, ma non da quella fatidica notte. Da qui è un susseguirsi di colpi di scena, la realtà diventa surreale, il sacro si fa profano, si vive e si parla il dialetto. Otto anni dopo, nella notte della grande sagra, la famigliola parte, per chissà dove e perché. Una serie di riflessioni di Rosa, profonde ed enigmatiche, metteranno il lettore davanti a un crocevia, lasciandolo libero di scegliere la direzione e, pertanto, il proprio finale.

Andrea è una scrittrice in cerca di un cambiamento, una svolta che la liberi dalle catene invisibili del passato. Decide di trasferirsi a Rapallo, un luogo che, con il mare e i suoi silenzi, sembra l'ideale per riscoprire se stessa. Qui incontra Carlo, un anziano signore che le affitta una piccola villetta. Il loro rapporto si trasforma presto in qualcosa di speciale e inaspettato: Carlo diventa la figura paterna che Andrea non ha mai avuto, un sostegno solido e sincero che riempie quel vuoto che si porta dentro dall'infanzia. Per la prima volta, Andrea si sente libera di sanarsi, imparando a stare da sola ma con la consapevolezza che Carlo sarà sempre al suo fianco. In questo angolo di mondo, anche l'amore bussa alla porta del suo cuore. Tommaso, un'anima affine, segnato come lei da paure e difficoltà legate alla famiglia e all'amore, ma insieme, scopriranno un modo nuovo di amare, in cui le parole spesso non servono, dove i silenzi si trasformano in dialogo e il dolore condiviso ciò che li unisce. Insieme, impareranno a lasciare andare le ombre del passato e a vivere un amore che non chiede nulla se non di lasciarsi vivere.

"Aequilibrium" è la sintesi dell'esperienza di vita, personale, formativa e professionale che l'autrice espone attraverso la spiegazione dei diversi passaggi respirati, dall'esperienza come insegnante, poi come psicomotricista, quindi da analista corporea, maieuta e psicoterapeuta: tutti elementi, fonte di ispirazione ed integrazione per la proposta di un nuovo approccio psicoterapeutico. Non si tratta della miscellanea composta dai diversi insegnamenti ricevuti, bensì della creazione emergente dalle diverse componenti integrate intorno al nucleo, inerente il profondo interesse per l'essere umano, nelle sue diverse e svariate manifestazioni.

Una raccolta di Pensieri del Soprappensiero che nella vita d'ogni giorno sorgono spontanei. Troppo spesso, di fronte a cose di routine, diamo sempre le stesse risposte scontate. A volte però ci prende un sano dubbio: "È proprio così?" Chi scrive crede che questo smontare questi luoghi comuni sia un sano esercizio che, lungi dall'affaticare, libera la mente da soggezioni che non le appartengono.

Le (Nuove) Storie di Lui sono il secondo tempo di una partita con la consapevolezza che Lui, un uomo non più giovanissimo, ma neppure da buttare, ha iniziato a giocare nei primi episodi. In questi secondi ventidue, il mondo interiore, sempre emotivamente dinamico, esegue passi ulteriori verso l'accettazione di sé e l'apprezzamento del proprio mondo. Non senza la solida vicinanza di una moglie parte di Lui in quote superiori al cinquanta per cento. Non mancano anche stavolta le citazioni musicali, le presenze umane arricchenti. Il percorso di formazione vive, così, di conferme e ulteriori novità. E la sua inseparabile ansia resta, a non fargli dimenticare la cura di cui necessitano le sue doti e il suo mondo.